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venerdì 28 novembre 2008

Ieri sera sono stata all'inaugurazione di una mostra di pessima "arte" contemporanea in una chiesa sconsacrata vicino al tribunale di como, quello di olindo e rosa per intendersi, appena fuori dalle mura antiche della città.

mi ha attirato il volantino visto in biblioteca: "verranno forniti assaggi di cioccolato abbinato alle diverse opere d'arte fino a esaurimento scorte".

convinta che le scorte fossero già esaurite all'ora in cui sono arrivata io, sono invece riuscita ad accaparrare un sacchettino di cioccolatini e ho iniziato ad aggirarmi per pessime installazioni ammassate con finto stile negli spazi affascinanti della chiesa vuota, seguendo le istruzioni  e mangiando i diversi cioccolatini (nocciola, fondente, al latte, ai cereali) a seconda dei settori della chiesa.

la musica di sottofondo era pessima come le opere: un'accozzaglia di versioni pop dello stabat mater di pergolesi mischiata a musica commerciale di serie b.

si salvavano due o tre opere che potevano avere un futuro nel bagno di qualche capriccioso riccone ignorante, ma le altre erano davvero pateticamente vuote. c'era anche un artista che elencava i significati di insulse tavole che scimmiottavano i generali di baj con un misto di basquiat e keith haring dei poveri, dicendo: questa linea vuol dire questo, questi punti invece quest'altro, questi inserti ricordano questa cosa ecc. io intanto pensavo che piuttosto avrei preferito risolvere i rebus della settimana enigmistica.

oltre a mangiare il cioccolato il mio scopo era anche quello di incontrare l'uomo della mia vita, un trentenne molto figo e intellettualoide, interessato all'arte, possibilmente benestante e di como.

ma ovviamente mi è andata meglio col cioccolato.

mercoledì 1 ottobre 2008

grandi finestre danno su un palazzo elegante in centro, la luce e i rumori di una città per quanto piccola mi fanno compagnia da stasera. sono in una stanza in cui tutto rimbomba, arredata con un'accozzaglia di mobili risalenti agli anni '50-'60-'70-'80, tende carine e una luce rosata data dalle pareti salmone.

mi sono trasferita part time in quel di como, città lacustre malinconica già di per sè, insieme ad una mia collega.

è stato traumatico, a causa di una mamma che per il troppo bene non vuole lasciarmi andare, anche se part time, anche se poco lontano da casa.

sensi di colpa a parte, che mi attanagliano da settimane e faticano a lasciarmi stare, è una bella sensazione avere una stanza da dipingere, il cibo da comprare e cucinare, la sveglia non più a orari incredibili.

sono egoista? forse.

ho bisogno di distrarmi, mi mangerò una mela verde pensando al bel weekend passato con jefferson dopo i giorni bostoniani dell'estate, stavolta a zonzo nell'italia delle province, scoprendo scorci inaspettati di cortili medievali a due passi dal lago, dalla mia nuova casa, e viuzze sull'acropoli bergamasca in un dolce sole settembrino.

martedì 15 aprile 2008

mentre si legge solo di politica, io sono alle prese con case del fascio costruite in pieno regime da architetti apparentemente servi del potere, che nella loro genialità sono riusciti a lasciare a distanza di decenni un messaggio completamente indipendente da ogni credo politico, nella purezza delle forme geometriche e spaziali, nel bianco e nella trasparenza di marmo e vetro, in un rapporto non scontato eppure sottilmente evocato con il passato romano, medievale, rinascimentale, settecentesco di una città di provincia che negli anni '30 diventa il crocevia del movimento moderno. edifici che si alzano e sviluppano al ritmo di musica, che offrono sezioni auree a volontà e superfici piane come giochi grafici di incastri rettangolari. bianco, nero, marmo, vetro, ombre, luci.

doveva essere, come il fascismo, una "casa di vetro in cui tutti possono guardare". peccato che tutti potessero guardare ma non toccare, entrare. invece è un monumento che in sè assomma il rigore del castrum romano, l'impianto del broletto medievale, ed è il contraltare di un magnifico duomo iniziato dai magistri cumacini, antichi scalpellini emigrati in tutta italia a portare le loro conoscenze, e voltato da una cupola di juvarra con un'imponente presenza scenica soprattutto nella piazza sul retro, che corre lungo le absidi e porta direttamente all'altro lato, alla casa del fascio.

i numeri, le percentuali, le accuse, le ammissioni di sconfitta e le proclamazioni di vittoria, la scoperta di un razzismo leghista molto più radicato dalle mie parti di quanto potessi immaginare, non riescono tuttavia a distrarmi dalla mia tesuccia di abilitazione con poche pretese, che però sembra cadere a pennello e dopotutto mi conforta.

come se la politica fosse il sale della vita.

sarò di parte, ma per me c'è altro.

martedì 18 marzo 2008

oggi pranzavo col sole in faccia su una panchina in piazza cavour, a como, cercando di non impiastrarmi le mani con un'arancia troppo succosa e morbida, dalla buccia del tipo impossibile-da-sbucciare-senza-fare strage, forse a causa della permanenza per un paio di giorni nella mia borsa in lana cotta che sta iniziando ad essere un po' eccessiva per la stagione attuale.

c'è una sorta di mercatino con le bancarelle in legno di pino riciclate da natale, vicino a cui hanno disposto secondo uno schema piuttosto kitsch alcuni ulivi in grandi vasi che si alternano a piante di limoni in vaso e ad un giardino di erba al metro riportata da chissà quale allevamento di verde, con ciottoli sbiancati con agenti chimici di quelli che vanno tanto nei giardini più in.

mentre facevo un elenco silenzioso nella mia testa di tutti gli elementi kitsch e assolutamente evitabili che adornano la piazza in questi giorni (e come dimenticare un fantastico pozzo finto antico e finto pozzo in ferro battuto, proprio nel centro della composizione, cui si arriva tramite un vialetto chiuso da un cancelletto di altrettanto ferro battuto finto antico) due sciurette che passeggiavano lì vicino si sono fermate a rimirare le piante di limone, con questi meravigliosi limoni di sorrento pronti al punto giusto per farci un bel po' di limoncello, tutti gialli, senza imperfezioni, maturi al punto giusto..

io ammiro insieme a loro questo ben di dio di acido citrico e luce del sole e mi accorgo che i frutti gonfi e maturi sono attaccati ai rami degli alberi tramite un picciolo troppo verde e sottile per non essere.. fil di ferro.

mi sono alzata, ho buttato le bucce in un cestino piantato sul selciato al pari di un ulivo in tinozza o di un pozzo finto, e sono andata in giro con le mani appiccicose per protesta.

mercoledì 14 febbraio 2007

è stato un weekend di frittella coperta di zucchero, in una fiera di paese in riva al lago quando il cielo si fa scuro, gocce imperiali al profumo di anice e miele di sulla per curare la pelle, gesto-colore alla bovisa in uno spazio surreale, tra un film western, alcuni ambienti dimessi dell'Arsenale di Venezia, una fabbrica uscita da chi ha incastrato roger rabbit.

voglio la mia metà.

e voglio l'estate.

qui, adesso.



martedì 14 novembre 2006

barna

mi sono persa una domenica coi fiocchi e il vento caldo. chissà se c'era il vento caldo anche a genova.

per consolarmi sono andata in un luogo magico, non lontano da casa, sopra al lago. sono tornata indietro di dieci anni abbondanti, quando per la prima volta ho osservato il giorno rubare il cielo alla notte senza aver chiuso occhio, avvolta in pesanti coperte di lana in un prato in declivio con una delle vedute più incantevoli del lago, dove i due rami si uniscono, o si dividono, a seconda dei punti di vista.

avevo al collo una sciarpona di lana bianca che avevo cosparso di profumo. un profumo di frutti selvatici, leggermente asprigno, che mi piacerebbe ritrovare perchè sono certa che mi riporterebbe indietro in un batter d'occhio. o di ali.

ricordo di essermi lavata la faccia al mattino, prima di ripartire, con l'acqua della fonte nella piazzetta del paese, un borgo vicino a Plesio, dimenticato e pressochè deserto in una notte di novembre. avevo quindici anni e tutto era così prezioso, unico. forse perchè stavo sperimentando il mondo, con la consapevolezza di farlo per la prima volta.

ero andata con il mio gruppetto di amici dell'oratorio, accompagnata dal prete che poi ci aveva abbandonati lasciandoci in balia di qualche ragazzo poco più grande di noi, e la notte si era trasformata in un divertente gioco di canti a squarciagola, corse nei vicoli silenziosi del paese, intrallazzi amorosi, visite nelle camere dei ragazzi, fino a quando non avevo scoperto questo praticello poco lontano e mi ci ero trasferita ad aspettare il giorno con la guenda, soprannome della mia migliore amichetta di allora. ci eravamo giurate eterna amicizia. non avremmo mai dimenticato quell'alba. e io, in effetti, la ricordo ancora alla perfezione. non so se sia lo stesso per lei, che nel frattempo ha "divorziato" da me, ha giurato eterna amicizia ad una smorfiosetta che l'ha portata nella sua casa in sardegna un'estate, e ora è avanti anni luce rispetto a me, con due bimbe, un fidanzato, una casa.

chissà se lei è mai tornata su quel prato.



mercoledì 13 settembre 2006

domani arriva la pioggia

almeno così dicono le previsioni.


probabilmente quello di domenica ad abbadia è stato l'ultimo bagnetto al lago della stagione. quello di sabato a lierna il penultimo, a giocare con le boe gialle e arancio, mangiare missoltini e polenta la sera. venerdì sera invece c'è quasi scappata una nuotata notturna, se non fosse stato per la fajita del mexicali e l'asciugamano lasciato in macchina.


non male come conclusione dell'estate. ho la vita in fermento. non solo quella.


mi sono innamorata.

lunedì 19 giugno 2006

che poi ieri ci siamo riparati dai cinque minuti di goccioloni di pioggia sotto un tavolo da ping pong sulla spiaggia, mentre mangiavamo un gustoso maxicono all'amarena. intanto le bici si prendevano l'acqua e le guardavo da lontano. che fa tanto pubblicità del gelato di quelle che facevano una volta, quando avevo 10-13 anni e mi mettevo a sognare ad occhi aperti di incontrare il ragazzo con gli occhi azzurri sulla terrazza sopra al mare che mi porgeva un cornetto ricoperto di granella e cioccolato. non le fanno più le pubblicità di una volta.

domenica 28 maggio 2006

senza vento. o comunque poco

di ritorno dalla prima grigliata in spiaggia della stagione. casini in arrivo. forse. niente sonno. devo lavarmi so di costina affumicata. chitarra affumicata. occhi azzurri. beverly hills. ma voi brand new lo guardate?

domenica 14 maggio 2006

quel ramo del lago di como..

...qualcuno vuole venire a vederlo?





la tentazione è stata alta dopo 30 km in bici sotto il sole e tre orette a fare la lucertola, ma il bagno non l'ho fatto. le mie previsioni però sono le seguenti: tra un paio di settimane l'acqua sarà abbastanza calda per sguazzare :)

mercoledì 12 ottobre 2005

foglie e altro

vesto i colori dell'autunno. ma le foglie sono ancora verdi. solo oggi ho visto le prime ingiallite, ed è da qualche settimana che tengo a bada le fronde degli alberi.


il lago era bello questo pomeriggio, in tutto il suo grigiore e la sua malinconia, in tutto quello splendore un po' decadente, tra balaustre in ferro battuto fin de siecle, e grandi alberghi con poltroncine di velluto e camerieri in divisa. l'acqua era incorniciata dalle montagne carta da zucchero, dalle ringhiere sottili e sinuose, dal cielo con così poca personalità che uno si dimentica che c'è qualcosa sopra. come se fosse un pezzo di tela lasciato grezzo, non dipinto.


in questo momento vorrei vivere a cavallo tra otto e novecento.

mercoledì 24 agosto 2005

l'estate. ancora.

La Ila ha passato la mattina a scrivere il suo curriculum vitae. Eh sì. Deve darsi da fare se non vuole rimanere disoccupata a vita... A proposito se qualcuno conosce qualcuno che conosce qualcuno che conosce qualcuno che conosce qualcuno della Sovrintendenza, di qualche Museo, Galleria, Fondazione d'Arte... eccomi sono qui con milioni di copie del mio curriculum. Magari evitate di leggere tutte le stupidaggini del blog altrimenti non risulto più credibile e professionale (a patto che lo sia).


Vista la fatica enorme - non sembra ma è difficile scrivere un curriculum! - a un certo punto ha deciso di andare a sguazzare nel lago. C'è una bella spiaggia a Lierna, con i sassolini bianchi che scendono verso l'acqua. E' rivolta verso Bellagio e si vede Menaggio da lontano. Consiglio a tutti di andare a farci un giro, soprattutto nel pomeriggio, quando il sole gira dalla parte giusta e rende la pelle dorata come una crocchetta di patata.


E ringraziamo il cielo per averci regalato un'altra bella giornata d'estate. E' ancora più bello quando si perde ogni speranza e poi magicamente ci si immerge nell'acqua del lago e si scopre che non è fredda!


sabato 20 agosto 2005

ma quel profumo di pannocchie non lo sentivo da anni..

Stasera avevo bisogno di stare un po' in casa, così, per conto mio. Ho sonno ma sento di dover fermare questo istante prezioso, fatto di niente, di 23 gradi di fuori, profumo di pannocchie mature, luna bianca nel cielo.


Sono agli sgoccioli, ma non ci voglio pensare troppo.


Sogno spedizioni in barca al polo nord, con una luce accecante e magnifiche giornate di sole di mezzanotte. Il Nord mi ha stregata, vorrei fosse qui a due passi per poterci andare quando mi stanco dei sandali... ma non mi stanco mai dei sandali. Allora va bene stare qui. Va bene riempire le giornate di piccole cose come raccogliere i pomodori dall'orto e tenerli nella gonnellona come fa Heidi perchè le mani non bastano. E va bene riempire le giornate - quelle stesse giornate - con grandi persone che condividono con te i loro sogni, le chiacchiere, le risate, la musica. Vero Michy? Non sto a ripetere quello che hai scritto tu. Lascio solo un segno di grafite morbida, grassa, appena tracciato. Basta quello per non scordare la tua dolcezza.


Sto attaccata a questi giorni, cerco di succhiarne l'essenza fino al nocciolo, non so quanto dureranno.


Ieri sera ho fatto quello che forse sarà l'ultima "nightswimming" della stagione. Ancora una volta le montagne che cadono nell'acqua nera. il profumo del lago. La pelle d'oca mentre ti immergi e poi tutto diventa acqua, tutto ti avvolge, ti scalda. E questa volta non era freddo nell'uscire. Non c'era un soffio di vento. L'aria calda della notte che si sostituisce all'acqua calda della notte.


Non voglio che l'estate finisca... proprio no. Non adesso. Lasciatemi ancora qualche anno. La lista dei desideri chissà com'è ma più la spunti e più si allunga.

domenica 14 agosto 2005

Mezz'ora e sei in vacanza

Posso dire che finalmente sono "rientrata" nel clima estivo, anche se ora ci saranno 23-24 gradi e un bel cielo grigio...


Roby è venuto a prendere una grappa da me l'altra sera, ci siamo sdraiati in giardino a guardare stelle che non c'erano, e non si sa come siamo finiti a dormire in spiaggia sul lago con il sacco a pelo!


Come faccio a spiegare tutto quello che ho combinato ieri e l'altro ieri??


Sabbia e onde lievi, vento, notte, alba, stelle, nuvole. Silenzio.


Bomboklat. Kite surf. Wind surf.


Un tavolone di legno grezzo davanti alla spiaggia. Amaca brasiliana.


Le montagne che scendono nel lago, azzurrine.


Il tramonto. La pioggia. Il campeggio. La pasta al farro.


Colazione in gommone. Taniche di benzina. Uno... due... tre!


La mia sacca rossa.


Mezza luna. Nuvola a fungo. Lampi. Sole. Asciutto e bagnato.


Perdonate ma non riesco proprio a descrivere queste immagini. Dovete accontentarvi di quest'infilzata di parole disordinate.

lunedì 4 luglio 2005

il vuoto

ora la Ila non sa più cosa fare.


Consegnato tutto. Stampato finito corretto e riveduto (tutte queste cose nell'ordine inverso). Tutto era pronto con 7 ore di anticipo, esattamente alle 3.30 di stanotte. Incredibile. IN ANTICIPO.


E ora?


Sì lo so non mi sono ancora laureata, ma quella faccenda la risolvo martedì prossimo.


Nel frattempo il vuoto mi circonda. A dire il vero una cosa devo farla: stilare una lista delle cose che ho voluto fare e non ho potuto fare in tutti queste settimane mesi anni. Devo farla PRIMA della laurea, altrimenti che gusto c'è?


 


- bagno al lago, a mezzanotte o mezzogiorno chissenefrega.


- abbronzatura stile caraibi


- lettura dei seguenti libri:

   Gli ebrei hanno sei dita, di Anna Colombo (iniziato recentemente e piantato lì per mancanza di tempo)

   Arte della falsificazione. Falsificazione dell'arte, di Frank Arnau (iniziato recentemente ecc.)

   Harry Potter - tutta la serie 

   Il lago di Como descritto da Richard Bagot (iniziato recentemente ecc.)

   Ragionamenti. Sei giornate, di Pietro Aretino

   East is East, di T. C. Boyle (strana storia per questo libro, ritrovato in un casale abbandonato da un amico che l'ha letto, me l'ha lasciato e mi ha pregato di farlo girare - e sta sulla mia libreria da più di 2 anni - ma tra poco lo abbandonerò)

   La Bibbia - o perlomeno i quattro vangeli

   Lo spirituale nell'arte, di W. Kandinsky

   Una quantità infinita di libri stupidi leggeri poco impegnativi raccattati qua e là ed ammucchiati *per quando avrò tempo da perdere*


- giri chilometrici in bicicletta per tutta la Brianza


- pomeriggi infiniti passati a scarabocchiare e pastrugnare con i miei colori ad olio carboncini e pantoni


- sessioni infinite di shopping con i saldi per l'acquisto di:

   Vestito per la laurea

   Canotte e maglie di ogni colore, ma soprattutto almeno una blu ci vuole perchè ho una gonna che non so mai come abbinare. (breve divagazione: possibile che il blu sia BANDITO da ogni negozio???)

   Un costume nuovo - o anche due

   Due o tre paia tra sandali e infradito

   Un paio di occhiali nuovi

   Qualche CD


- realizzazione di almeno una gonna/borsa/pantaloni con le mie straordinarie abilità sartoriali


- preparazione di una cartina comprensibile da distribuire agli invitati non veneziani per raggiungere il luogo della mia laurea a Venezia


- una giornata al Lido


- visita della mostra di Lucien Freud al Museo Correr


- conclusione del mio lavoro al tombolo di pizzo Cantù


- concerto di Tori Amos a Cernobbio (non è che ci manchi molto... sarà domani sera e i biglietti chi ce li ha?? io no)


- visita della Biennale, ovvero il più grande parco di divertimenti temporanei allestito in Italia ogni due anni nei mesi estivi, con cui neanche Gardaland e Mirabilandia possono minimamente competere


- tintura hennè ai capelli


- viaggi (e qui si inizia con la fantasia)

   a Oslo

   a Londra

   a Dublino

   a Tuscania

   a Parma

   a San Diego

   a Boston

   al mare - non importa quale

   al lago

   alla montagna - non importa quale (già... perchè non si dice "alla montagna" così come si dice "al mare"?? io lo dico lo stesso!)

   all'India

   all'Australia


Per ora mi fermo ma ho il sospetto che la lista si allungherà.

Intanto le prime due cose in elenco non le posso fare perchè, come mi sembra OVVIO, stamattina mi sono svegliata sotto una coltre di nubi che sembra di essere in irlanda ad aprile. Ma tutto ciò è intrinsecamente Ciusto.

  


 

sabato 25 giugno 2005

Bagno di mezzanotte

Finalmente la Ila si è concessa il suo primo bagno al lago della stagione!!!


Non male come inizio... anche se aveva tradito quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno etc. con la spiaggia del Lido di Venezia, qualche settimana fa.


E' incredibile quanto basti poco per trasformare una calda serata di fine giugno in un inno all'estate e alla sana pazzia: ci vuole semplicemente il costume (solo perchè mutande e reggiseno questa volta erano estremamente trasparenti, altrimenti sarebbero andate bene anche quelle) e una persona giusta con cui prendere e andare. 


E così tutto d'un tratto la Ila si è ritrovata nella spiaggetta così affollata di giorno, così tranquilla di sera, a guardare la montagna che scende a picco nell'acqua, proprio di fronte a lei, con un dolce venticello sulla faccia, e le anatre che facevano su e giù. 


E da lì ad immergersi nell'acqua dolce e scura, con un brivido su tutto il corpo e soprattutto dentro nel cuore, ci è bastato così poco...