(indovinate chi mi ha ispirato??)
domenica 20 aprile 2008
(indovinate chi mi ha ispirato??)
martedì 4 marzo 2008
martedì 19 febbraio 2008
lunedì 18 febbraio 2008
domenica 6 gennaio 2008
segue la tradizione di famiglia
domenica 8 luglio 2007
venerdì 22 giugno 2007
miao.
ieri ho scoperto che il mio nome non è più Fiamma. non capisco perchè mi chiamano tutti Fiammo e mi guardano quelle due cosine che ho in mezzo alle gambe dietro. ma non se n'erano accorti quegli imbecilli dei miei padroni?? mi hanno insegnato a giocare con le barbie e i pupazzi, a fare le fusa e ho persino dormito insieme alla mia padroncina ilaria, sdraiato sul suo collo come una sciarpa di lana merinos. chissà se mi sarà ancora permesso adesso che mi chiamano Fiammo. certo che Fiammo non mi piace proprio.
miao.
giovedì 24 maggio 2007
scelta la meta del prossimo viaggio, con la mia metà.
la lonely planet è immensa. bisogna scegliere quale parte del mexico. ma non è un problema così grosso. non ci sono ancora stata e ho già deciso che ci tornerò!!
un viaggio di un mese può bastare? sempre meglio di niente..
intanto vi delizio con queste foto...
giotto e micina ancora innominata per mancanza di accordi sulle diverse proposte di nomi (tra cui ginger, paprika, ambra, gea) non si possono definire esattamente due angioletti ma ci sono rari momenti in cui si riposano insieme
secondo me si crede già una diva del cinema...
venerdì 18 maggio 2007
benvenuta!!!!
non ha ancora un nome, è pelacchiosa, rossa con le calzine bianche e due occhietti azzurri.
e io mi sono già innamorata...
domenica 6 maggio 2007
l'aria si è purificata. la cappa di foschia che aveva reso questa primavera inoltrata più simile ad una mezza estate non c'è più. il cielo è tornato azzurro, i grilli cantano di nuovo, la terra beve e si ricolora in verde.
giotto è in giardino, la casa sa di tempera bianca e i muri per qualche giorno ancora non saranno soffocati dai quadri, la finestra è aperta sulla strada.
mi aspetta una settimana di fuoco. confido che passi talmente veloce da non rendermene conto. anzi, spero che tutto il mese voli, come maggio è sempre volato, con la spinta verso l'estate, verso il lago, verso i viaggi.
stanotte ho sognato la micina che tra qualche giorno entrerà a far parte della famiglia. l'altra sera pensavo alla diana, a come sta, se si ricorda ancora di me. speriamo che giotto non scambi la futura coinquilina e compagna di giochi per un pupazzo da lanciare e rincorrere nel prato. sarà bianca. o rossa. mi innamorerò subito anche di lei.
martedì 6 marzo 2007
ogni tanto però penso alla mia gatta vecia. chissà se si è ambientata bene nel posto dove si trova ora. chissà se ogni tanto mi manda una leccatina con quella sua linguetta ruvida e il nasino umido.
a volte penso che voler prendersi cura di un altro gattino sia come tradire la sua amicizia, ma proprio non ce la faccio all'idea di restare senza un esponente del mondo felino. giotto è un cane, cosa ben diversa, per quanto straordinaria. non vedo l'ora che qualche mamma gatta sforni una bella cucciolata di zampine incerte e occhietti ancora chiusi, batuffoli di pelo da cui escono sottili e attutiti miagolii.
per il resto, continuo nella mia folle corsa quotidiana dalla scuola all'università, progettando gite e vacanze, studiando libri su libri, mangiando rabbia al cospetto di qualche ottuso professore.
sabato ho riordinato insieme a emil il mio giardino grasso, togliendo la piccola serra artigianale che a stento ricopriva mr. paletta e i suoi compari, più che mai rigogliosi dopo un inverno mite e generoso. c'è una nuova coinquilina che deve ancora trovare una sistemazione. per ora resta nel suo bel vasetto verde qui vicino a me, sulla scrivania.
domenica è iniziata la vera primavera. è iniziata in un bosco, su una mulattiera in salita che conduce ad un gioiellino della devozione romanica. è iniziata con scarpe scivolose, felpe leggere, crostatine al cioccolato e bastoni artigianali.
ora sento la pioggia fuori dalla finestra. rumore antico, poco frequentato negli ultimi mesi. non è autunno, è solo un'illusione. tra poco il letargo finisce.
giovedì 4 gennaio 2007
le avevamo regalato noi un paio di cestini e un collare rosso con attaccate le chiavi di casa della sua porticina privata. aveva un modesto servizio di ciotoline in plastica colorata: una per i croccantini, una per la pappa, una per il latte. non si degnava di bere acqua: solo latte fresco, appena prelevato dal frigorifero.
ultimamente era diventata una rompiscatole sorda, che miagolava a vuoto nel bel mezzo della notte, ma quando si faceva riempire di grattini dietro le orecchie e sul collo le perdonavamo tutto.
rispondeva per noi al telefono se non eravamo in casa. diceva: "sono diana, la gatta di questa famiglia. i miei padroni non sono in casa ma se lasciate a me un messaggio glielo riferirò".
ci comandava tutti a bacchetta, con quel suo fare un po' bisbetico ed allo stesso tempo da gran signora. sono certa che il pelo le ricopriva un musino ormai rugoso, vecchia micia centenaria che ci osservava con i suoi occhi grandi e scuri, vispi e arzilli quando si trattava di afferrare un pezzetino di pollo, saggi e giudiziosi quando si acciambellava sul suo cuscino nell'attesa di addormentarsi.
non è rimasto quasi nulla di lei, se non un silenzio irreale interrotto dalla tentazione di chiamarla per farla salire sulla mia sedia durante la cena, quando allungava le zampine anteriori sul tavolo e reclamava la sua razione di bocconcini prelibati.
lo so, non si trattava di una persona, era soltanto una gatta.
diana, non mi hai aspettato. magari ti saresti addormentata più serena per l'ultima volta se ci fossi stata lì io a farti qualche grattino.
giovedì 16 febbraio 2006
non pensavo assolutamente di respirarlo così a pieni polmoni, questo spirito olimpico di cui si sente tanto parlare in tv in questi giorni, ma non c'è come averlo attraversato quasi per caso in questi due giorni per esserne stata completamente rapita, riempita, travolta.
che io scio da quando ho sette anni, ma non mi ero mai sognata bode miller, e invece stanotte è successo anche questo. merito della giornata trascorsa insieme alle tappe della combinata, alle 12 la discesa libera, alle 5 la prima manche e alle 7.30 la seconda manche dello slalom speciale. con le reti azzurre che segnano la pista, i cappelli arancioni degli animatori, la voce limpida dello speaker, i campanacci dei tifosi rumeni, le bandiere sventolate tutte insieme.
poco importa se giorgio rocca non ha preso nessuna medaglia, mi sarebbe dispiaciuto di più se l'avessi seguito in tv. ma lì è tutta un'altra cosa. un po' perchè intanto ti devi abituare alla velocità spaventosa a cui scendono questi armadi, che in tv non si capisce proprio un bel niente, e un po' perchè la gara in sè non è poi così importante. è una grande festa.
e ti sorprendi a fare il tifo per il discesista brasiliano di rio de janeiro che non ho ben capito dove abbia trovato la neve per allenarsi.
e ti dispiace vedere walchhofer così
del resto è tutto un miscuglio di grandi emozioni che una esce un po' frastornata, felice, stanca, agitata, e appagata. perchè basterebbe così poco a vivere tutti insieme felici e contenti. non è una banalità, è quello che ho avvertito in questi giorni.
dite che l'ho vinto io il premio come miglior "striscione" delle olimpiadi??
altre foto le trovate qui
sabato 10 dicembre 2005
cat-top (o lap-cat)
ma come si fa a sgridarla???
mercoledì 16 novembre 2005
esse come coda
ieri sera la dianina, stranamente, non è uscita dal suo cestino vicino alla stufa per mendicare qualche bocconcino sulla sedia della ila, e non ha nemmeno chiesto di farsi servire la sua adorata pappa. è stata lì a dormicchiare nel cestino senza emettere nemmeno uno dei suoi bronto-miagolii.
la ila si è un po' spaventata, perchè non è così che si comporta la sua dianina. di solito infatti è lei la prima a mettersi a tavola. scalda la sedia della sua padroncina (sale esclusivamente su quella, e non si azzarda ad andare da nessun altro familiare) e aspetta con gli occhioni grandi che il pollo o la bistecchina di turno (ma anche il philadelphia, la mozzarella, la scamorza affumicata) le arrivino a portata di baffi.
invece niente. lì nel suo cestino a sonnecchiare.
mumble mumble - pensa la ila - mumble mumble.
quando ad un certo punto la dianina si alza, non si può fare a meno di notare che ha la coda un po' strana, che fa una piega poco sinuosa e rimane dritta dritta verso la punta. allora parte la visita veterinaria, che consiste in una carezzina leggera sulla povera codina. e la dianina miagola forte! povera... qualcuno deve averle schiacciato la coda (o se l'è schiacciata da sola). è anche un po' buffa - le diciamo sempre che sembra un castoro perchè ce l'ha piatta piatta e larga, e adesso che ha quella strana curva fa ancora più ridere!
comunque niente di grave perchè riesce a muoverla. stamattina ha chiesto a gran voce di fare colazione insieme alla sua padroncina. mi ha anche chiesto di metterle un po' di lasonil e una stecca. io le ho detto: diana ma sei fuori? allora mi ha risposto che sopporterà il male fino a quando sarà guarita. e con uno dei suoi sguardi taglienti mi ha detto: non osare prendermi in giro e non andare a spifferarlo sul blog eh!
(quindi fate finta che io non abbia scritto niente).
(se la vedete in giro non fate particolari apprezzamenti su come è bella la sua coda, su come le dona questa nuova linea ecc.)
venerdì 21 ottobre 2005
mercoledì 21 settembre 2005
Stanotte avrei ammazzato la Diana... Verso le 3 e mezza (ero andata a nanna da un'oretta) si è messa ad ululare sul penultimo gradino della scala, nel silenzio della notte, con la sua volce impostata e amplificata dall'acustica. Mi sono alzata, sono scesa, le ho dato una mega razione di pappa puzzolente per farla star buona, e dopo cinque minuti, quando ero tornata nel calduccio del mio lettino, si è messa ad ululare di nuovo. Sì, lo so che i gatti non ululano, ma la Diana sì. Ho pensato che avrebbe smesso dopo poco e invece è andata avanti con miagolii atroci a ripetizione, sempre sul penultimo gradino - deve aver fatto degli studi di acustica per capire che lì è il punto di maggiore amplificazione del suono. A un certo punto mi sono alzata e le ho fatto "BUUUUUUUUU". Lei si è zittita.
Ooooh.
E stamattina alle 8 ero in piedi.
venerdì 2 settembre 2005
Stasera ho ingannato la mia Dianina a fin di bene.
Ma mi ha davvero fatto tenerezza quella botticella vecchiotta di pelo e miagolii...
Ho pensato a quanto siano meravigliosi i nostri animaletti domestici...e soprattutto la mia Diana-Befana, o Befix, o Dianella, o Sordina, o Gatta-contralto, o tutti i modi in cui mi rivolgo a lei per chiamarla.
Per chi non lo sa ancora, la Dianuzza è piuttosto vecchia (20 anni suonati) e così la veterinaria ci ha suggerito di farle una cura a base di una medicina per animali anziani per cercare di farle riprendere un po' l'udito, stimolando la microcircolazione periferica o robe del genere, perchè abbiamo paura che nel suo mondo ovattato, in cui non sente più i rumori, un bel giorno una macchina... bè non ci voglio nemmeno pensare.
Ad ogni modo la Dianina, che sarà vecchia ma è tutt'altro che scema, (e che se è un po' sorda e presbite, di certo non ha perso sensibilità olfattiva e gustativa) fa di tutto per non mandare giù questa medicina che in teoria dovrebbe essere fatta apposta per gli animali che, senza andarne ghiotti, dovrebbero per lo meno ingerirla senza fare troppe storie.
Così mi ritrovo costretta a spezzare la mezza pastiglia in pezzettini minuscoli (senza polverizzarla) e inserirli nel cibo, per la precisione nel fegato del coniglio, perchè l'odore del fegato è talmente forte che copre anche quello della medicina, e la Dianuccia è troppo golosa di fegato per fare storie di qualsiasi genere. Dovreste vederla come trangugia ogni bocconcino, del tutto ignara di quello che c'è nel bel mezzo. E dovreste vedere con quali occhi felini e riconoscenti ti guarda mentre aspetta il bocconcino successivo, che preparo con cura.
E mi sento uno schifo, perchè lei si fida ciecamente di quello che le do da mangiare, anzi mi guarda con i suoi occhioni grandi e riconoscenti per la prelibatezza. Mentre, magari, se potesse parlare mi direbbe che non vuole prendere medicine, perchè tanto è vecchia e ha vissuto una vita lunga e felice, e invece io sto lì ad ingannarla, infilando pezzettini di robaccia di cui lei farebbe volentieri a meno.
Lo so, lo faccio per il suo bene ma.. sotto sotto vengo assalita dai rimorsi dettati dall'affetto di questa gatta che è la mia migliore amica da quando ho 5 anni. E io la illudo così. Scusa Dianina...
Penso a quanto siano straordinari gli animali. E a quanto si fidino, e si AFFIDINO nelle nostre mani, regalandoti un tale affetto che.. uff. mi viene da piangere.
Sono una cretina.
martedì 5 luglio 2005
dediche
Ho dedicato la mia tesi "alla mia famiglia e alla mia gatta diana".
Dite che non mi daranno la lode per questo?? aiutooo ormai non posso più cambiare.