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venerdì 27 aprile 2007

"passati i ventisei, già nei ventisette da qualche giorno. come ti trovi?"



"mah, abbastanza bene. sarà la primavera inoltrata.."



"già.. la primavera ti fa un certo effetto"



"direi proprio una sorta di rinascita. esco dal letargo e rifiorisco"



"già.. i fiori! hai visto quelli che ci sono sul cactus del tuo giardino grasso?"



"sìsìsì! sono bellissimi. una corona di fiori fucsia acceso. e anche mr. paletta non scherza con la nuova fila di palette in crescita accelerata."



"come è nata la tua passione per le piante grasse?"



"bè.. a dire il vero è stata la mia professoressa di discipline plastiche che me l'ha trasmessa. ricordo che ci diede un compito per l'estate: andare a visitare un'importantissima serra di piante grasse vicino a casa, e di passare l'intero pomeriggio a disegnare le geometrie perfette o contorte che ne costituiscono la struttura."



"un po' come le conchiglie"



"già! anche loro hanno strutture spiraliformi meravigliose. molto barocche. ma le piante grasse sono vive. crescono, ingrassano, dimagriscono, a seconda di quando ti ricordi di dar loro da bere."



"te ne dimentichi spesso?"



"più che altro volutamente. simulo gli eventuali periodi di siccità prolungata che possono esserci nel deserto, e gli improvvisi acquazzoni che creano pozze fangose ai loro piedi.

ora devo scappare.. stasera mi aspetta un bel concerto, l'ennesimo a cui assisto.. ma come si fa a rinunciare? potrebbe essere l'ultimo.. o forse no. non ci voglio neanche pensare"



"allora buon concerto! qualche piano per il weekend lungo?"



"a dire il vero sì... una puntata nel paese delle mele, ad annusare la primavera"



"bene, buon viaggio allora"



"grazie. ciao"

martedì 6 marzo 2007

super giotto mi fa impazzire. scodinzola talmente forte che muove insieme alla coda anche tutto il sederino!

ogni tanto però penso alla mia gatta vecia. chissà se si è ambientata bene nel posto dove si trova ora. chissà se ogni tanto mi manda una leccatina con quella sua linguetta ruvida e il nasino umido.

a volte penso che voler prendersi cura di un altro gattino sia come tradire la sua amicizia, ma proprio non ce la faccio all'idea di restare senza un esponente del mondo felino. giotto è un cane, cosa ben diversa, per quanto straordinaria. non vedo l'ora che qualche mamma gatta sforni una bella cucciolata di zampine incerte e occhietti ancora chiusi, batuffoli di pelo da cui escono sottili e attutiti miagolii.



per il resto, continuo nella mia folle corsa quotidiana dalla scuola all'università, progettando gite e vacanze, studiando libri su libri, mangiando rabbia al cospetto di qualche ottuso professore.

sabato ho riordinato insieme a emil il mio giardino grasso, togliendo la piccola serra artigianale che a stento ricopriva mr. paletta e i suoi compari, più che mai rigogliosi dopo un inverno mite e generoso. c'è una nuova coinquilina che deve ancora trovare una sistemazione. per ora resta nel suo bel vasetto verde qui vicino a me, sulla scrivania.



domenica è iniziata la vera primavera. è iniziata in un bosco, su una mulattiera in salita che conduce ad un gioiellino della devozione romanica. è iniziata con scarpe scivolose, felpe leggere, crostatine al cioccolato e bastoni artigianali.



ora sento la pioggia fuori dalla finestra. rumore antico, poco frequentato negli ultimi mesi. non è autunno, è solo un'illusione. tra poco il letargo finisce.

venerdì 10 marzo 2006

bilanci

l'inverno ha fatto strage nel giardino grasso. morti, feriti, alcuni dei quali moribondi, altri solo lievemente contusi.


oggi ho portato un po' di sollievo sul campo. le erbacce quelle non muoiono mai, anzi hanno approfittato del caldino umido della serra artigianale in cui ho racchiuso le mie adorate piantine grasse (in alcuni casi, operazione inutile).


mr. paletta ha sofferto, ma sono certa che si riprenderà. anche mongolfierino che è giovane ha ancora tutta l'estate davanti a sè per crescere sano e forte. la fenice mi ha sorpreso in positivo perchè ha tenuto duro, mentre altri simpatici abitanti del giardino non ce l'hanno fatta...


 

venerdì 20 gennaio 2006

chissà la primavera cos'è che porta

Sarò anche stufissima dell'inverno però l'asfalto coperto di brillantina ghiacciata che calpesto in queste sere al mio ritorno a casa è proprio bello, soprattutto quando la luce della luna (o di qualche lampione) lo illumina e lo fa vibrare come polvere di stelle cadenti.


Oggi mi è venuta un po' di nostalgia per i miei giri in bicicletta, non vedo l'ora di riprenderli. Il sole verso le due scaldava un pochino di più, mi vien voglia di dargli una pacca sulle spalle e dirgli "dai che ce la fai anche quest'anno". Ma certo che ce la fa Ilaria, la primavera arriva e dopo la primavera anche l'estate, però ecco è come dargli una spinta piuttosto che lasciarlo andare per conto proprio sull'altalena.


Dopo aver scosso la tovaglia del pranzo, ho messo una mano nello scrigno in cellophane che racchiude il giardino grasso, e c'era un bel tepore all'interno. Chissà quale mondo di insettini e foglioline verdi brulica lì dentro, a dispetto del freddo che c'è tutto intorno.. però la notte deve essere dura, con tutta quella brillantina intorno.. ma è vero che si godono un'ottima vista della luna, che questa sera è poco più di metà.


 

martedì 28 giugno 2005

Mr. Paletta in espansione

Anche lui però merita un posto come orgoglio della Ila. Se lo confrontate con questa foto di un paio di mesi fa, guardate quanta strada ha fatto!! Sta per diventare il gigante del giardino grasso.


Il fiore delle CARCIOSTELLE

Il giardino grasso della Ila è fonte di inesauribili meraviglie... guardate un po' cosa è spuntato da una delle carciostelle?





giovedì 9 giugno 2005

diana & mr. paletta

Stamattina quella rimbambita della Diana ha deciso di addentrarsi nel giardino grasso per far compagnia alla sua cara padroncina Ilaria, che stava amorevolmente spulciando le sue amate piantine dalle erbacce che crescono rigogliose ed incuranti delle uniche, vere padrone di casa...


La Ila non vi ha mai raccontato della sfrenata passione della sua gatta Diana per lo strusciamento del suo bel musino contro ogni tipo di oggetto, mano, piede, foglia, cestino, sedia, muro e chi più ne ha più ne metta. Probabilmente dipende dalla sua volontà di tenersi i denti puliti dal tartaro, ma ogni volta che vede un angolo o una sporgenza la Diana si mette a sorridere e fa passare i suoi bei dentini ingialliti (o meglio, quello che le rimane perchè nel corso degli anni ne ha perso qualche pezzettino) contro il malcapitato oggetto.


Stamattina quella rimbambita della Diana deve aver pensato "ma sì, anche questo strano signor palettone potrebbe fare al caso mio! perchè no nmi ci struscio un pochino così mi tolgo questa pagliuzza che ho tra il mezzo canino sinistro superiore e il dentino di fianco (ormai praticamente inesistente perchè arrotondato - sospirava tra sè e sè)?"


Così, proprio sotto lo sguardo della Ila, quella rimbambita della Diana ha allungato il suo bel nasino verso una delle nuove palette di mr. paletta, e ha appoggiato il suo bel nasino rosa scuro proprio lì, su un ciuffetto di micro spine (tipo fico d'india) che non aspettavano altro se non un bel musetto di gatta rimbambita per cambiare un po' aria e allontanarsi dal loro padroncino...


La Ila si è fatta delle grasse risate, insieme alle grasse piante che popolano il grasso giardino, ma per amore della sua gattina rimbambita ha smesso quasi subito ed ha cercato di toglierle il fastidio al naso... Si vedevano cinque o sei ciuffetti di spine attaccati al naso e vi giuro che non sapeva come fare a toglierle, perchè già quando si punge lei sono casini...


Siccome la Dianuccia continuava a leccarsi il nasino con la lingua, prima che i ciuffetti si trasferissero su quest'ultima la Ila ha preso in mano la situazione e ha immobilizzato il gatto con l'aiuto del fratello, e dopo qualche acrobazia mista ad altre grasse risate è riuscita a liberare il naso della sua adorata micia dalle spine...


Sarebbe stato da filmare!!! La Diana è un mito!!!! Diana, mi raccomando, che non ti salti più in testa una cosa simile...


 

giovedì 21 aprile 2005

palette

La Ila oggi è raggiante perchè stanno spuntando nuove palette!!!!

Naturalmente si riferisce alle palette del suo cactus che ha passato bene l'inverno grazie alla serra artigianale che ha costruito con tanta cura, e che ha resistito a tutte le intemperie, freddonevepioggiavento, riparando il suo fantastrabiliante giardino grasso.







Il giardino grasso




Il bilancio non è stato così disastroso: qualche ferito, un decesso, ma per il resto il sole della Lombardia fa progredire il ricovero dei superstiti in attesa dell'estate. Purtroppo un cactus al quale era molto affezionata non ce l'ha fatta. La Ila ha avuto la brillante idea di trapiantarlo in giardino a marzo, convinta che ormai le temperature fossero abbastanza miti, ma si vede che il signorino era troppo abituato a vegetare sopra al calorifero per sopportare questa primavera pazzerella.

Il resto della ciurma, che invece si è beccata il freddo dell'inverno, se la cava bene. Dai carciofini alla stellina rotonda, è tutto un tripudio di spine e lanetta pelosa. Una piantina grassa, che per la sua forma indefinita non è ancora stata battezzata, è risorta dai suoi resti. (Infatti d'ora in poi si chiamerà La Fenice).





 

La Fenice




Alla Ila è toccato amputarla al punto che ormai era irriconoscibile, ma pian piano si è fatta coraggio e ha timidamente fatto spuntare un po' di foglioline (bè, non sono proprio foglie) belle verdi e paffutelle.

Ma il vero orgoglio della Ila è Mr. Paletta, il cactus più rigoglioso del nord Italia. Giunto alla sua terza primavera in giardino, ha superato brillantemente le avversità e di anno in anno moltiplica le sue palette e cresce sempre più rigoglioso. Anche lui ha avuto i suoi acciacchi, ed è stato amputato in un paio di punti, ma le si riempie il cuore se pensa che quando lo ha accolto nel suo giardino grasso era uno scricciolo alto una decina di centimetri. Ora il bel fusto si è alzato ad una quota di oltre 50 cm, e si accettano scommesse sulle sue misure alla fine dell'estate...

 




Mr. Paletta


 

Per ultimo, come non ricordare Mongol Fierino? Non ha nulla a che fare con i mongoli, ma assomiglia a una piccola mongolfiera, ed è il cucciolo del giardino. La Ila lo ha da poco accolto nella comunità grassa, e se la cava bene. Certo che per essere così giovane è proprio pelosetto (non si vede neanche la faccia!) ma qui sono tutti ben accetti...




Mongol Fierino