Visualizzazione post con etichetta sonno. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sonno. Mostra tutti i post

sabato 22 marzo 2008

intorno al crocifisso

in questi giorni riflettevo sul fatto che nella storia dell'arte l'immagine della crocifissione è molto più diffusa rispetto a quella della resurrezione.

penso a tutti i crocifissi dipinti che sono arrivati fino a noi dal medioevo. christus patiens, christus triumphans, crocifissioni, deposizioni dalla croce, compianto sul corpo di cristo morto. quasi come se l'aspetto più crudele della vicenda di Cristo fosse più importante dell'aspetto trionfante.








il potere dell'immagine cruda, terribile, legata a un evento tanto umano quanto tragico come la morte, è mille volte più forte dell'immagine quasi ultraterrena della resurrezione.








forse è tale l'attrazione morbosa dell'uomo verso la rappresentazione del male. o forse è questa la forza di un Dio che non si vergogna di morire e di mostrare la sua morte, nella sua insensatezza.








penso alle infinite rappresentazioni di madonne con bambino, in cui il figlio porta, pur così piccolo e paffuto, i segni della sua adultità e del suo tragico destino: un grappolo d'uva come rimando al vino che diventerà sangue nell'ultima cena, lo stesso sangue che sarà versato sulla croce; un corno di corallo rosso, un pettirosso in mano, un melograno aperto con il suo succo aspro e rossastro.








maria ha spesso uno sguardo triste, che fugge lontano, conscia del destino del suo unico figlio che è quello di essere deriso, incoronato di spine, flagellato e infine ucciso.

il corpo del bambino è spesso appoggiato ad un parapetto di marmo che rimanda subito al marmo del sepolcro in cui verrà rinchiuso per tre giorni come giona fu rinchiuso nel ventre del pesce. a volte poggia il capo su un cuscino di velluto nero.



spesso ha gli occhi chiusi in un sonno che è un sonno di morte, completamente abbandonato sul grembo della mamma.






giovedì 5 ottobre 2006

devo coccolarmi un po' dopo queste settimane da incubo e così, andando indietro nel tempo ho, nel seguente ordine, fatto queste cose:

cazzeggiato al lavoro

mangiato una meringa

comprato il secondo tomo della storia dell'arte italiana di chastel (che peraltro consiglio ai curiosi e ai neofiti, due volumi per 18 euro)

comprato una gonna invernale grigia da h&m

girovagato per milano con un discreto abbiocco e mal di testa post esame.



non mi pronuncio su questa seconda prova. la prima è andata di gran lunga oltre le mie aspettative, spero che si verifichi la stessa cosa anche per la seconda. che poi il tempio non era quello di zeus ad olimpia, e delacroix non l'ha riconosciuto nessuno, ma pazienza.



ora attendo che la mia vita cambi. spero che la mia vita cambi.



nell'eventualità che ciò si verifichi, sarò ben contenta di mandare a c... quegli stronzi dei miei capi che pretendono che vada ad imbiancare la galleria alla domenica e mi fanno lavorare fino alle 8 di sera con la scusa che tanto mi portano a casa loro in macchina.



stasera riprendo con la pallavolo e con le più o meno normali attività sociali di base tipo uscire almeno una sera alla settimana, dormire almeno 8 ore per notte ecc. anche se in realtà ho ancora da studiare per improvvisarmi guida turistica in una  manifestazione culturale brianzola alla quale siete invitati tutti quanti.

venerdì 25 agosto 2006

il sole, il sonno e la grandine

la casa sembra sempre più grande, o più piccola, al ritorno da un lungo viaggio.


l'estate pare scomparsa all'improvviso. ad accogliermi una sonora grandinata a bordo dell'aereo appena fermato in pista, con i sandali (quasi) nuovi che assaggiano l'acqua. il cielo da sopra e poi da sotto è così diverso.


piccoli grandi cambiamenti di rotta negli ultimi giorni. vi avevo lasciato a baeza, e a baeza ho lasciato buona parte delle foto. puff. scomparse. è stata una botta, spero di recuperarne il più possibile dai compagni di viaggio, maledette camere digitali.


dopo baeza, dove mi ha rimorchiato emilia, la fanciulla spagnola dell'internet cafè, sono partita per cordoba, ultima tappa prima dell'aereo a madrid. lì ho incontrato 5 pazzi in pulmino da rimini, mentre ero alle prese con una bottiglia congelata di "nestì" che cercavo di versare in un bicchiere, seduta ad un tavolino di un lunedì pomeriggio andaluso.


nel loro appartamento ho cucinato e mangiato pasta, ho riso, cantato, suonato, ricevuto proposte indecenti, come quella di fare una piccola deviazione a valencia. e così il giorno dopo abbiamo macinato centinaia di chilometri insieme, diretti alla playa, sul loro pulmino spazioso. quando si dice  lasciarsi trasportare dagli eventi.. è quello che ho saputo fare meglio. l'ho imparato giorno dopo giorno. e sapete una cosa, è una sensazione meravigliosa.


cavalieri divertenti, mi hanno accompagnato nell'ultimo giorno del viaggio, cercando di scacciare la tristezza per il ritorno imminente, coccolandomi come solo 5 ragazzuoli possono coccolare una chica che viaja sola.


ora sono qui con la pelle scura, uno zaino quasi vuoto, cartoline da imbucare, poche foto da riguardare. gli occhi stanchi, il fuso orario della spagna, la guida pastrugnata con sottolineature, asterischi, punti esclamativi, nuovi nomi e indirizzi. e molto molto altro. ma lo racconterò un po' per volta, che è ora di fare lindos suenos.

sabato 3 dicembre 2005

ho per le mani porcellane del '700 da 20.000 euro l'una. sto in piedi 10 ore al giorno senza mai sedermi, con quelle simpatiche scarpine che avete visto. non ho nemmeno la forza di aprire il pc. infatti sto scrivendo con la telepatia.


a presto carini. risorgerò.

venerdì 7 ottobre 2005

saranno le ingenti quantità di tè che ho assimilato oggi ma proprio non ho l'ispirazione per dormire..


 


uhm


 


anzi


ora vado

lunedì 26 settembre 2005

martedì 23 agosto 2005

la canzone per oggi..

questa è per il morbido cuscino che mi ha cullato una notte su un treno della norvegia. grazie riccardo.


 


La strada


Di tutti i poeti e i pazzi

che abbiamo incontrato per strada

ho tenuto una faccia o un nome

una lacrima o qualche risata

abbiamo bevuto a Galway

fatto tardi nei bar di Lisbona

riscoperto le storie d'Italia

sulle note di qualche canzone.



Abbiamo girato insieme

e ascoltato le voci dei matti

incontrato la gente più strana

e imbarcato compagni di viaggio

qualcuno è rimasto

qualcuno è andato e non s'è più sentito

un giorno anche tu hai deciso

un abbraccio e poi sei partito.



Buon viaggio hermano querido

e buon cammino ovunque tu vada

forse un giorno potremo incontrarci

di nuovo lungo la strada.



Di tutti i paesi e le piazze

dove abbiamo fermato il furgone

abbiamo perso un minuto ad ascoltare

un partigiano o qualche ubriacone

le strane storie dei vecchi al bar

e dei bambini col tè del deserto

sono state lezioni di vita

che ho imparato e ancora conservo.



Buon viaggio...



Non sto piangendo sui tempi andati

o sul passato e le solite storie

perché è stupido fare casino

su un ricordo o su qualche canzone

non voltarti ti prego

nessun rimpianto per quello che è stato

che le stelle ti guidino sempre

e la strada ti porti lontano



Buon viaggio...

                                  MCR        

domenica 7 agosto 2005

la roccia del predicatore

ciao carini che state a leggere, vi scrivo dal pc del fantastico campeggio di stavanger, una ridente cittadina del su ovest della norvegia dove fa un freddo incredibile e dove mi sono persa nel pomeriggio mentre facevo ritorno (naturalmente appiedata) all`ostello... cosi` ho vagato peruna ventina di chilometri, forse anche milleduecento. ma finalmente sono arrivata a destinazione... pazienza. sono stravolta, anche perche`stanotte ho passato la notte appoggiata alla spalla di un ragazzo molto gentile che si e`offerto di farmi da cuscino durante il viaggio in treno - naturalmente treno notturno. sono in condizioni pietose perche`nonostante fosse stato molto gentile non sono riuscita a dormire molto, quindi sapete cosa faccio? vado dritta filata a nanna anche perche` qui costa un sacco di soldi: 3 euro per un quarto d`ora...


credo che ci sentiremo molto presto... lunedi`, da casina. buuuuuu