giovedì 23 luglio 2009

l'estate scivola via come io scivolo nell'acqua del lago alla ricerca di un po' di fresco. non che il caldo mi dispiaccia, anzi, gioisco alle uscite serali in canotta e sandali.

sto iniziando a meditare alla valigia, che quest'anno non dovrà superare i quindici miserrimi chili di ryan air, per quattro lunghe settimane di viaggio tra l'assolata barcellona, la piovosa santiago e il ventoso portogallo.

ho voglia di partire, di incontrare, di imparare, vedere, parlare. ma lascio a casa qualcuno che giorno dopo giorno sta diventando sempre più indispensabile. certo, ritroverò jefferson a barcellona, la mari a porto, forse rob il canadese da qualche parte a qualche punto. ma vorrei infilare in valigia una barbetta incolta con capelli lisci lunghi che incorniciano e dividono un viso carino e gentile, un sorriso timido e sincero, mani sempre impegnate a stuzzicare le mie. forse per la prima volta non sono contenta di stare lontano da casa per così tanto tempo. per fortuna che il viaggio fa cambiare la percezione del tempo, e quattro settimane sembreranno una quindicina di giorni. o forse no?

3 commenti: