mercoledì 31 ottobre 2007

Mi si chiede di scrivere, e scriverò.

Scriverò di due artisti francesi, Anne e Patrick Poirier, che mi hanno incantato l'altro pomeriggio in una buia aula universitaria con il loro semplice racconto di una vita trascorsa insieme, in un grand tour / pellegrinaggio tra rovine e parchi archeologici dal levante all'occidente, da villa adriana alla cambogia, cercando di preservare con sottile carta giapponese e petali di fiori l'antica fragilità del passato.

Suggestionati dall'apparente grandiosità dei monumenti antichi, resi deboli, piccoli e frammentari dallo scorrere del tempo e dall'accumularsi dei detriti che una nevicata durata per secoli ha coperto, nascosto, inglobato, si sono dati da fare insieme, per riportare alla luce non solo il frammento materiale, ma l'anima che a lungo è stata sepolta con esso.

sabato 13 ottobre 2007

Sono troppi i tagli che si devono rimarginare.

La convalescenza è lunga, e anche quando ti sembra di essere guarita c'è un prurito sulla cicatrice che ti ricorda incessantemente la ferita, il dolore, la tristezza dell'impotenza.

Non c'è limite alla sfortuna, poi uno si convince che da qui in poi può risalire, deve risalire, ma quando si è così deboli le gambe tremano e non reggono lo sforzo. Allora si comincia piano, forzando dolcemente i muscoli, e questi stessi muscoli il giorno dopo fanno male, eccome se fanno male, tanto più se ci si è dimenticati di averli.

Fuori c'è la vita, il mondo, che è andato avanti benissimo anche senza di te.