venerdì 22 dicembre 2006

ho avuto l'impressione, rileggendo i miei pensieri sull'andalusia, di sentire accostare la porta della mia minuscola stanzina nella juderia di sevilla, quando tornavo a notte fonda dopo una giornata passata a scoprire la città, a perdermi tra i vicoli arroventati e il rumore di fontanelle nei giardini. filtrava la luce del lampione, insieme al ronzio di ventilatori sempre accesi a smuovere l'aria immobile.

vorrei partire di nuovo.

è come un prurito sotto ai piedi. un bisogno primordiale di vagabondaggio infinito, di estate perenne, di adrenalina per un ignoto accogliente.

mi dovrò accontentare di portare i ragazzi in gita. meta "segreta": perugia e assisi.

mi sono divertita a preparare itinerari diversi, per una gita di tre giorni e due notti. forse avrei dovuto fare l'agente di viaggio. perugia è la mia città preferita in italia, non vedo l'ora di tornarci. assisi emana pace.

non sarà l'andalusia ma spero di divertirmi.

per ora mi godo le quasi vacanze

martedì 19 dicembre 2006

c'era chi andava a rubare i nanetti del giardino per renderli liberi.

io andrei a rubare quegli schifosi fantocci aggrappati ai muri delle case vestiti di rosso e bianco con un sacco o una slitta sulle spalle. NON LI SOPPORTO PIU'!!!

Li trovo una delle idee più obrobriose per la decorazione delle case sotto il natale, ancora peggio delle lucine stile luna park appese lungo gli spioventi del tetto o tutto intorno alle finestre.

Ma babbo natale non arrivava con la slitta dentro al camino?????

I bambini cosa penseranno??? che si è trasformato in un ladro.

sono schifata.

Proporrei una campagna di rimozione di tali obrobri.

e anche TU che hai appeso il tuo fantoccio rosso e bianco fatti un esame di coscienza. vuoi che il tuo babbo natale venga ricoperto di cacchette di piccione? o che si inzuppi di acqua che ogni notte si ghiaccia? poi cosa fai? gli porti l'aspirina? gli regali un ombrello? liberalo dalla sua prigionia. lascialo tornare al polo nord fino al 24 dicembre.

grazzzzie.

martedì 12 dicembre 2006

stanotte ho sognato un concerto di natale fatto in una chiesa veneziana che si trasformava in aereo.

era il coro dell'università, facce più o meno note, mi affidavano spartiti da leggere a prima vista, ma alla fine decidevo di mettermi sulle panche, tra il pubblico, ad ascoltare.

l'aereo decollava e tutti si prendevano un grande spavento perchè non riusciva ad andare in salita, mentre il coro cantava melodie strane e improbabili.

l'altra notte invece ho sognato che andavo a chiedere informazioni per incominciare un corso di parapendio, e osservavo un amico - che ha preso il brevetto di recente - mentre volteggiava libero nell'aria, aggrappato a quella vela curva che sembra un po' il manto di qualche personificazione di brezza di terra, o di mare, scolpita su di un bassorilievo romano.
domani una giornata intera solo per me. niente scuola, niente ssis, niente trasbordi in città.

devo preparare le lezioni, è vero, ma mi sono velocizzata. e mi scopro a pensare: cosa potrei fare?

la lista è lunga, piena di desideri strani.



si va da preparare una pizza nel forno nuovo di zecca, a impastare presepi di sale e farina. guardarsi anche un po' di tv, per subire passivamente una serie di imput visivi e sonori dai quali non mi faccio mai invadere il cervello.



fermarsi un po', apprezzare per quanto sia possibile l'inverno che arriva, il solstizio che tra poco riallungherà le giornate.



sabato ho addobbato un albero di natale di quelli veri del paese delle mele, con palline blu e azzurre, lucine intermittenti. ho persino giocato come una bambina a strega comanda colori. che insieme al mago mangia frutta era uno dei miei personaggi preferiti. entrambi dotati di grande cappello appuntito, occhi chiari, una veste lunga e nera la strega, una tunica azzurra il mago, decorata da piccole banane, fragoline, ciliegie e kiwi, insomma tutta la frutta che si mangiava a tradimento.



intanto stanotte non vado a letto con l'ossessione della sveglia alle 6.30.

lunedì 4 dicembre 2006

"professoressa in un aula in tempesta"

sarò monotematica, ma questa chiave di ricerca che qualcuno ha utilizzato per arrivare al mio blog mi ha fatto sghignazzare.

diciamo che non è il mio caso. per fortuna ho tante belle classi che non mi fanno disperare eccessivamente.

però da sabato ho iniziato ad interrogare... una tortura!

le mie cavie sono state due spaurite ragazzine di prima, che si sono beccate un bel 5 e mezzo di incoraggiamento, anche se non avevano studiato un granchè. non so chi tra me e loro due fosse più emozionata. facevo finta di fare la prof insensibile a quelle due paia di occhioni che mi supplicavano in stile gatto degli stivali di shrek per trasmettermi telepaticamente la domanda che avrebbero voluto farsi fare, poichè era l'unica a cui avrebbero saputo rispondere.

evidentemente la comunicazione telepatica non deve essere funzionata un granchè bene.

forse può essere anche dovuto al fatto che nel frattempo avevo una serie infinita di pensieri per la testa tipo: come devo scrivere il voto sul libretto? da cosa capisco se è un'interrogazione da 8 o da 9? cosa posso chiedere che non sia troppo complicato per non metterle in difficoltà, ma che non sia neanche troppo semplice da far sembrare una farsa questa prima interrogazione? e se mi dicono una cosa sbagliata senza che io me ne accorga? e se ho spiegato male io quella cosa ed ho causato un'incomprensione?

insomma, più che ascoltare le ragazze, ascoltavo me mentre facevo tutta questa serie di ragionamenti infiniti.

la verità è che mi dispiace interrogare questi poveri studenti. capisco che hanno altro di meglio da fare il fine settimana che non studiare la deposizione di antelami. inoltre mi sento in colpa quando metto un brutto voto sul registro perchè non vorrei far odiare loro la materia per un quattro. e poi ricordo perfettamente l'angoscia che mi prendeva mentre la mia prof di italiano passava in rassegna il registro prima di chiamare due sfortunati studentelli, mentre tutti quanti speravano di essere miracolati almeno quel giorno, almeno in quella materia.

glielo vorrei proprio dire, a questi ragazzini. fosse per me, io non vorrei interrogarvi! a me basta che studiate. ma ho paura che non funzionerebbe, e temo che il preside non ne sarebbe troppo contento.

però ho avuto anche un po' di soddisfazioni: ho sfornato un nove in quinta, due otto e mezzo in un'altra prima, e altri voti senza infamia nè lode.

venerdì 1 dicembre 2006

la vita della prof è una vita piuttosto interessante. certo non ho un secondo per respirare e pensare ad altro, considerando che delle 24 ore della giornata ne passo in media 5 al giorno a scuola, 5 abbondanti sui mezzi pubblici negli spostamenti tra casa-como-milano-casa (e provando l'ebbrezza di autobus, treno dello stato, treno delle ferrovie nord, passante, metropolitana, tram), 6 a programmare e preparare le lezioni per il giorno dopo, scannerizzando immagini di opere d'arte a più non posso, un paio di ore per colazione/pranzo/cena. mi restano 6 ore per dormire, senza contare che c'è sempre la pallavolo al lunedì e al giovedì, c'è il coro al martedì, e un minimo di vita sociale nei weekend (che sono poi ridotti dal sabato pomeriggio alla domenica mattina).

ma per ora mi diverto un sacco. credo che a fine anno scolastico avrò raggiunto una preparazione mai avuta fino ad ora,  dopo 11 anni che studio questa materia, in Storia dell'Arte. salto come un grillo dalla ritrattistica romana dell'età repubblicana al barocco di bernini e borromini, passando agevolmente per la prospettiva rinascimentale di brunelleschi, il gotico dell'ile de france, il romanico di sant'abbondio a como, tornando alla pianta del tempio greco con brevi accenni di settecento veneziano.

sono soddisfazioni però. soprattutto quando ti si apre messenger mentre stai proiettando una lezione agli alunni perchè il computer ha rilevato e si è connesso ad una rete senza fili, e tutti gli studenti ti chiedono: prooooof ci dà il suo indirizzo di messenger??

oppure quando i ragazzini ancora un po' bambini di prima ti chiedono: proooof ma che quaderno vuole che usiamo per prendere appunti? perchè io ce l'ho a righe ma forse lei lo preferisce a quadretti. da cinque o da quattro millimetri??

venerdì 24 novembre 2006

questa ve la devo raccontare



all'inizio della seconda ora di lezione in 2^GE una ragazzina in prima fila, che potrebbe essere la Britney Spears della scuola, mi chiede con un sorriso raggiante a metà tra il "ti voglio far perdere un po' di tempo" e il "questo glielo devo troppo chiedere perchè, se è come sospetto, ho un occhio incredibile!":



"PROOOOOOFFF! ma lei è di milano???"



io la guardo un po' strano e dico:

"no, sono di un paesino in provincia di como, l'ho già detto la volta scorsa"



e tutti i compagni:

"scemaaa non te lo ricordi?????"



"ma io la volta scorsa non c'ero! ma prooooofff! dove ha comprato quella felpa bellissima??? io ne ho una uguale alla sua però col cappuccio, e l'ho presa in un negozio a milano!"



cioè.



io ho dovuto abbassare gli occhi e guardare quale felpa avevo tirato fuori a caso dall'armadio il mattino e mi  ero messa addosso. e mi sono accorta che sì, l'avevo presa a milano in un negozio molto carino con felpine un po' alternative. e lei gongolava. letteralmente.

almeno una me la sono conquistata.

lunedì 20 novembre 2006

ieri sera ho fatto la cartella.

con tanto di libri, quaderno, astuccio.

stamattina ho preso l'autobus che ovviamente era in ritardo.

sono entrata a scuola al suono della prima campanella, ma non sono andata dritta in classe: sono passata in aula professori, ho lasciato lì la giacca e ho preso con me il registro di classe oltre a quello del professore. che sarei io.

davvero una strana sensazione.

non ho avuto il tempo di realizzare che stavo entrando in una classe come prof, che ero già lì, con tutti gli alunni in piedi a dire in coro: buongiooooorno professoressa.

ihihih. volevo mettermi a ridere, ma mi sono messa a fare l'appello.

stamattina ho fatto passare cinque classi diverse, per un totale di un centinaio di facce. inutile dire che imparerò i nomi l'anno prossimo.

ma è stato proprio divertente.

ora però sono distrutta.

domenica 19 novembre 2006

mi è scesa una lacrimuccia ieri quando ho abbracciato il mio capo per salutarlo e ringraziarlo di tutto. mi sono licenziata dal lavoro in galleria. non perchè non mi trovassi bene, ma per tutta una serie di coincidenze che mi hanno portato a compiere scelte, ad accettare al volo proposte, a stravolgere un pochino la mia vita.

da lunedì si cambia. divento una prof di storia dell'arte in un liceo privato.

una prof di soli ventisei anni alle prese con ragazzine che hanno in mente tutto tranne che la storia dell'arte. ragazzi in piena tempesta ormonale, brufolosi o già super sciccosi, imbambolati cresciuti nell'ovatta o già super-sgamati. i miei alunni più grandi avranno 6-7 anni in meno di me.

sono allo stesso tempo terrorizzata e incuriosita dall'impatto di domani mattina.

non dimenticherò di riportare le chicche degli alunni. sono sicura che mi farò delle grasse risate.


sabato 18 novembre 2006

l'angolo della pubblicità

sono in attesa del mio nuovo pc.

basta perdere le ore ad aprire un'immagine, basta con la ventolina che va a mille e fa aumentare di un grado all'anno la temperatura della terra, basta con i 200 mega disponibili rimasti sul disco fisso che misura poco più di un dvd.

così ho deciso di affidarmi a dei professionisti seri che svolgono con passione il loro lavoro e riescono a darti dei buonissimi portatili a prezzi convenienti. guardare per credere! www.canalescuola.it

(sembra un po' la pubblicità dell'aiazzone che facevano su telelombardia quando ero piccola).

(ma vi consiglio sul serio di rivolgervi a loro per comprare il vostro prossimo pc!!)





per concludere, la frase del giorno, di autore senza nome, un ragazzino sui dodici anni in treno oggi:



"E' impossibile che Dio ha creato solo noi, perchè c'è uno spreco di spazio!

Oppure Dio non ha gusto per l'arredazione".

venerdì 17 novembre 2006

non ho ancora firmato il contratto, ma mi è stato dato il registro, l'orario, i libri di testo, una pacca sulle spalle di "buona fortuna". ne avrò bisogno tanta, ora che divento PROF!!!

martedì 14 novembre 2006

barna

mi sono persa una domenica coi fiocchi e il vento caldo. chissà se c'era il vento caldo anche a genova.

per consolarmi sono andata in un luogo magico, non lontano da casa, sopra al lago. sono tornata indietro di dieci anni abbondanti, quando per la prima volta ho osservato il giorno rubare il cielo alla notte senza aver chiuso occhio, avvolta in pesanti coperte di lana in un prato in declivio con una delle vedute più incantevoli del lago, dove i due rami si uniscono, o si dividono, a seconda dei punti di vista.

avevo al collo una sciarpona di lana bianca che avevo cosparso di profumo. un profumo di frutti selvatici, leggermente asprigno, che mi piacerebbe ritrovare perchè sono certa che mi riporterebbe indietro in un batter d'occhio. o di ali.

ricordo di essermi lavata la faccia al mattino, prima di ripartire, con l'acqua della fonte nella piazzetta del paese, un borgo vicino a Plesio, dimenticato e pressochè deserto in una notte di novembre. avevo quindici anni e tutto era così prezioso, unico. forse perchè stavo sperimentando il mondo, con la consapevolezza di farlo per la prima volta.

ero andata con il mio gruppetto di amici dell'oratorio, accompagnata dal prete che poi ci aveva abbandonati lasciandoci in balia di qualche ragazzo poco più grande di noi, e la notte si era trasformata in un divertente gioco di canti a squarciagola, corse nei vicoli silenziosi del paese, intrallazzi amorosi, visite nelle camere dei ragazzi, fino a quando non avevo scoperto questo praticello poco lontano e mi ci ero trasferita ad aspettare il giorno con la guenda, soprannome della mia migliore amichetta di allora. ci eravamo giurate eterna amicizia. non avremmo mai dimenticato quell'alba. e io, in effetti, la ricordo ancora alla perfezione. non so se sia lo stesso per lei, che nel frattempo ha "divorziato" da me, ha giurato eterna amicizia ad una smorfiosetta che l'ha portata nella sua casa in sardegna un'estate, e ora è avanti anni luce rispetto a me, con due bimbe, un fidanzato, una casa.

chissà se lei è mai tornata su quel prato.



lunedì 6 novembre 2006

questa sera sono stata a trovare peppo, il mio prof di disegno del liceo, con il quale sono ancora in contatto.



credo che tutti abbiano avuto almeno un professore, durante gli anni della scuola, dal quale sono rimasti affascinati. forse non tutti hanno avuto un professore che ogni tanto li invita a casa una domenica sera, o un pomeriggio qualsiasi, come vecchi amici, per fare quattro chiacchiere e tenersi aggiornati sulle rispettive vite.



è un omino piuttosto piccolo, sempre vestito di nero, tanto che qualcuno lo scambia per un becchino. indossa sempre un cappello a falde nero e anfibi troppo grandi per la sua corporatura gracile, oltre ad un toscanello quasi nero che fuma di tanto in tanto. rimasto uguale negli anni, non l'ho mai sentito alzare la voce, non ha mai dovuto alzare la voce.

la sua saggezza è tanto grande quanto è grande la sua umiltà.

ha delle belle dita nodose, con le quali teneva il pennello in un modo tutto particolare. sono anni che non lo vedo più con un pennello in mano, essendo anni che ho finito il liceo, ma ricordo ancora alla perfezione come si comportava, mentre girava tra i nostri cavalletti nelle adorate ore di disegno dal vero, proponendo consigli e spunti per le nostre piccole grandi opere d'arte. non lo afferrava con forza: lo accarezzava gentilmente, allo stesso tempo con sicurezza, e tracciava linee esperte e tremolanti, che racchiudevano in un contrasto tra il bianco del foglio e il nero della china una quantità di sfumature sorprendenti.

non ha mai messo paletti ai suoi studenti, anzi li ha sapientemente diradati, aprendo strade che intuiva in ciascuno di loro, facendo loro assaggiare a piccoli bocconi la complessità dell'arte, la complessità della vita.



peppo mi ha fatto amare la china nera, la durezza del segno di una xilografia, il miracolo della stampa fotografica in bianco e nero. mi ha insegnato a guardare dentro alle cose. anche alle più piccole. a collegare l'arte disegnata con quella pensata, la letteratura con la filosofia. mi ha sussurrato con modestia e generosità quanto sia importante esprimere il proprio io, non importa come, e nemmeno perchè.

sabato 4 novembre 2006

mentre sciolgo sul palato un pezzo di kinder maxi tutto il mondo si investe di una patina di scioglievolezza cioccolatosa che rende passabile anche un intero sabato di lavoro, dopo qualche giorno trascorso nel paese delle mele.



non ci sono solo mele lassù. ci sono foglie che rincorrono il vento freddo attraversando la strada con fare frettoloso. c'è la luna quasi piena che indica il sentiero bianco nel bosco e proietta lunghe ombre d'argento ossidato. c'è un castello sul cucuzzolo di una collina con una caverna piena di cristalli, una torre piena di buddha, e la musica e le parole di blowing in the wind in loop.



bisogna conservare la magia. bisogna.



non è facile però.

non è facile quando la tua famiglia non accetta il fatto che sei diventata grande e hai bisogno dei tuoi spazi, e che no, non sarà mai più come era una volta, con il pomeriggio trascorso sulla scrivania a disegnare. non è facile quando ti assalgono i sensi di colpa, quando vorresti essere meno egoista ma non puoi, quando sai che li stai deludendo ma è così che si guadagna la libertà, che è per la libertà che sono stata creata e forse se lo sono dimenticato. o non l'hanno mai saputo.

sabato 28 ottobre 2006

non è possibile che ogni volta che tento di scrivere un post mi tocca chiudere di fretta la finestra prima di averlo finito. o meglio, è possibile, dato che sono al lavoro e non dovrei passare il tempo a comporre brani letterari sulle mie pippe mentali.

stamattina, ad esempio, stavo scrivendo di come il fuoco che incendia gli alberi in queste giornate di finta estate si sia spento all'improvviso quando il treno si è tuffato nel mare di nebbia che sommerge milano. ma non ho fatto in tempo, quindi ora vi beccate questo post schifoso in cui parlo di quello di cui avrei voluto parlare ma in modo meno accattivante, spiattellandolo così senza troppi giri di parole.

che certi colori devono ancora arrivare, ma stamattina me li sono gustati per la prima volta dal trenino a due piani che permette una visuale rialzata sul mondo, compreso il cadavere di cicciobello lanciato da qualche ragazzino dispettoso sul tetto piatto del bagno della stazione, e lì rimasto a prendersi prima il sole ora l'umido. una scena piuttosto agghiacciante che si ripresenterà nei sogni di stanote.

ma oggi l'essere poetica non mi riesce.

mercoledì 25 ottobre 2006

dimenticavo.  mi hanno tagliato i capelli. TROPPO.  
mi piace l'espressione "covare l'influenza". 

mi viene in mente una gallina di quelle disegnate sugli strofinacci che, tutta soddisfatta e paffutella, cova. non si sa bene cosa, perchè l'influenza è lì nascosta sotto la gallina, quindi non ho mai avuto modo di vederla, però so che è proprio lì schiacciata al calduccio tra le piume.

forse è il caso che prenda un'aspirina

sabato 21 ottobre 2006

vernici

ieri sera inaugurazione della mostra in galleria.

signore ingioiellate della milano bene corredate di mariti incravattati, rossetti e borsette griffate, rughe spianate e ciprie pesanti, sorrisi di convenienza, deliziosi pasticcini freschi che dai prendine ancora uno ma no che poi la linea!

tutto sommato è stato divertente, anche se sono arrivata a casa a mezzanotte passata.

l'hanno chiamata inaugurazione. non vernissage. tantomeno vernice. che la vernice mi fa venire in mente quella delle mie prime scarpette di vernice nera, un bel paio di ballerine con il laccino, prese per il matrimonio sciccoso di un mio cugino - il primo matrimonio a cui sono mai stata invitata - quando avevo poco più di otto anni e un vestitino bianco come quello della sposa.

giovedì 19 ottobre 2006

che dire.. mi hanno ammessa!!!

e oggi prima noiosa lezione di psicologia, che non ho mai seguito lezioni di psicologia ma quella di oggi non mi sembrava troppo pertinente alla materia. mah.

ho sempre più il sospetto che queste scuole per abilitare all'insegnamento siano un modo escogitato dal ministero per dare lavoro a qualche prof disoccupato, che si mette ad insegnare come insegnare. bene, spero che diano lavoro pure a me, che quelli della galleria non erano molto felici che li piantassi così su due piedi. infatti non li ho piantati. ma non possiedo il dono dell'ubiquità quindi una soluzione dovranno trovarla presto..



nel frattempo sono successe un mucchio di cose (il che è naturale, visto che la vita continua ad andare a mille).



ho rivisto l'amigo de cordoba y valencia che mi ha fatto passare una serata tra i ricordi, il gelato e le fotografie. mancava il resto della banda, ma ho conosciuto altri simpatici ragazzuoli che si sono rivelati altrettanto carini quanto la cricca del pulmino più gigantissimo del mondo. sono tornati in superficie i malefici cocktails a base di peperoncino e avanzi di alcolici, ma anche gli occhiali della felicità e il cappello dell'amore, il nestea ghiacciato, improbabili pastasciutte, progetti di viaggi, sogni realizzabili.



sono stata di nuovo nel paese delle mele, ho mangiato golose omelettes ricoperte di zucchero a velo  e marmellata di frutti di bosco all'una di notte, oltre a canederli inzuppati nel burro fuso dal cuore di formaggio filante sotto un sorprendente sole di ottobre a oltre 2000 metri di quota. mi sento a casa, mi sento bene quando sono lì, e non è merito delle mele, che da quando le suore mi hanno fatto mangiare una mela al giorno durante i tre anni dell'asilo non le ho mai amate troppo. il tempo vola, nel paese delle mele. forse perchè ci sono tante piccole stranezze alle quali non sono abituata. ma non credo sia solo per quello.




martedì 10 ottobre 2006

ma perchè devono farmi soffrire cosììììììì

non sono ancora usciti quei maledetti risultati che invece dovevano essere già pubblicati ieri, se non addirittura venerdì.

e così devo ancora aspettare. aspettare. aspettare.

per sapere cosa sarà della mia vita nei prossimi due anni.

sgrunt.

domenica 8 ottobre 2006

incroci

c'è un po' di traffico sulla strada dei sogni. stamattina un sms che mi dice: ti ho sognato stanotte. nel pomeriggio un altro sms, da un'altra persona dall'altra parte del globo, che mi dice la stessa identica cosa.

io stessa riempio le notti di sogni che mi fanno svegliare presto nonostante possa dormire fino a tardi e ne abbia assolutamente bisogno. sogno graduatorie, punti, ammissioni, ma anche persone reali.

vado a sognare ancora un po' adesso. chissà mai che venga a trovarmi il mio principe azzurro stanotte.



domani mi toccherà intrattenere la gente con tante storielle e aneddoti su una chiesetta di campagna con le volte affrescate e i racconti delle visite pastorali del '500. magari mi sogno com'era l'abside prima che lo distruggessero, insieme a tutti i suoi bellissimi affreschi, verso la fine dell'Ottocento, per ampliare la chiesa.



vi dovrò raccontare della canonica del parroco a cui sono andata a chiedere del materiale per preparare la visita guidata. entrare da quella porticina è stato come fare un balzo a inizio XX secolo.



sogni d'oro queridos

giovedì 5 ottobre 2006

devo coccolarmi un po' dopo queste settimane da incubo e così, andando indietro nel tempo ho, nel seguente ordine, fatto queste cose:

cazzeggiato al lavoro

mangiato una meringa

comprato il secondo tomo della storia dell'arte italiana di chastel (che peraltro consiglio ai curiosi e ai neofiti, due volumi per 18 euro)

comprato una gonna invernale grigia da h&m

girovagato per milano con un discreto abbiocco e mal di testa post esame.



non mi pronuncio su questa seconda prova. la prima è andata di gran lunga oltre le mie aspettative, spero che si verifichi la stessa cosa anche per la seconda. che poi il tempio non era quello di zeus ad olimpia, e delacroix non l'ha riconosciuto nessuno, ma pazienza.



ora attendo che la mia vita cambi. spero che la mia vita cambi.



nell'eventualità che ciò si verifichi, sarò ben contenta di mandare a c... quegli stronzi dei miei capi che pretendono che vada ad imbiancare la galleria alla domenica e mi fanno lavorare fino alle 8 di sera con la scusa che tanto mi portano a casa loro in macchina.



stasera riprendo con la pallavolo e con le più o meno normali attività sociali di base tipo uscire almeno una sera alla settimana, dormire almeno 8 ore per notte ecc. anche se in realtà ho ancora da studiare per improvvisarmi guida turistica in una  manifestazione culturale brianzola alla quale siete invitati tutti quanti.

sabato 23 settembre 2006

quando hai la vita che va a mille è difficile soffermarsi e riflettere. troppe cose troppe cose davvero. rischio un meraviglioso esaurimento.

le svolte arrivano, e tutte insieme.

così mi ritrovo in un caldo settembre con la giornata piena, dalle 8 del mattino a ben dopo la mezzanotte. due lavori di giorno, lo studio di sera e sul treno, il coro al martedì, la pallavolo che "per fortuna" mi fa male la schiena e non ci posso andare. era da tempo che non crollavo addormentata su un libro la notte, con l'abat jour accesa e la punta della matita conficcata nella guancia.

sono andata a letto con giotto. ecco. sono anche spuntati pietro cavallini, nicola e giovanni pisano, con pennelli e scalpelli, mentre discutevano animatamente dei passaggi chiaroscurali della maestà di duccio.

vorrei andare a firenze a respirare un po' di tardogotico e rinascimento.

intanto vado a bolzano per il weekend, a parlare un po' di espanol e a cucinare crepes con marmellata di frutti di bosco per colazione.

giovedì 21 settembre 2006

in questo momento vorrei essere su una spiaggia di tarifa coperta di fanghi grigi con raggi obliqui del sole delle 8 di sera che mi intiepidisce la pelle. lo confesso, ho rubato dell'argilla dalla collinetta oltre la duna. è ancora qui nel sacchettino che aspetta di essere macinata e impastata con l'acqua, e poi di essere stesa su ogni centimetro di pelle per renderla liscia e bella.

domenica 17 settembre 2006

una foto tira l'altra, e così ho passato la serata in mezzo ai ricordi. li regalo anche a voi. spero di strapparvi un sorriso e di darvi un'idea seppur minima della mia pazza vacanza andalusa.

sabato 16 settembre 2006

questo weekend non si preannuncia così entusiasmante come quelli passati. uffi.

ho voglia di patatine fritte

mercoledì 13 settembre 2006

domani arriva la pioggia

almeno così dicono le previsioni.


probabilmente quello di domenica ad abbadia è stato l'ultimo bagnetto al lago della stagione. quello di sabato a lierna il penultimo, a giocare con le boe gialle e arancio, mangiare missoltini e polenta la sera. venerdì sera invece c'è quasi scappata una nuotata notturna, se non fosse stato per la fajita del mexicali e l'asciugamano lasciato in macchina.


non male come conclusione dell'estate. ho la vita in fermento. non solo quella.


mi sono innamorata.

martedì 12 settembre 2006

c'è anche da dire che oggi è l'11 settembre. stavo verniciando di rosso coi bordi gialli la cassapanca in giardino, ero in costume da bagno, avevo un esame da preparare e tanto tempo libero da riempire. ricordo di non aver capito bene cosa stesse succedendo in tv. nel mio mondo fatto di persone buone che si vogliono bene, senza imbroglioni, cattivi, malintenzionati, faccio fatica ad accettare che le cose brutte mostrate in tv accadono nella realtà quella vera.

ecco, era solo un pensiero. tanto è stato tutto già scritto. ma un pensiero almeno quello sì.
puff puff pant pant.

primo allenamento della stagione. mi sono sentita molto mila azuki ma soprattutto molto vecchia (soprattutto rispetto alle nuove compagne di squadra). però è così bello!!! peccato che la schiena non sia al top della forma. spero di aggiustarmi.

attaaaack!!!

venerdì 8 settembre 2006

capita che una volta laureati, si inviino migliaia di curriculum senza ottenere risposta, così che una si dimentica a chi e quando li ha mandati. ma capita anche che, dopo un anno o giù di lì, qualcuno ti chiami che ne so, verso le sei di ieri pomeriggio, e ti proponga un colloquio per la mattina del giorno dopo.


e così sono in attesa di un'altra telefonata, la prossima settimana. si tratterebbe di coordinare e promuovere una scuola di pittura e decorazione, organizzata da un'importantissima ditta italiana di colori e materiale pittorico. ghghgh. l'idea mi stuzzica!! e si tratterebbe anche di un lavoro a tempo pieno...


sono già partita con i sogni. il posto sarebbe a porta genova che guarda a caso è una delle mie zone preferite di milano. probabilmente farò il mutuo per comprarmi un open space al piano terra in una delle case di ringhiera un po' decadenti degli anni 20, con grandi finestroni che danno sul cortile, davanti ai quali mettere una serie di vasetti di piante grasse e una tendina con le perline che attraversate dalla luce del sole colorano la stanza. prenderò una bicicletta con il cestino e il sellino che scricchiola, che lascerò nel cortile appena fuori dalla porta di casa, e userò per andare al lavoro e andare a comprare il pane ogni mattina (seeeeee!).


qualcuno mi fermi!!!!!

avrei tanto voluto fotografare la luna con il cappello stasera. ma non avevo mezzi e tempo. e ora il vento gliel'ha fatto volare via..


 

mercoledì 6 settembre 2006

zenzero e cannella

domani sveglia presto, che è ora di darsi da fare, prendere un po' di decisioni, sperare in qualche buona coincidenza e colpo di fortuna.


la lingua pizzica ancora per lo zenzero e la cannella dell'altra sera, e il rumore di una notte di fine estate non basta a lenire la nostalgia per magie in serie che hanno colonizzato la mia vita negli ultimi tempi. sarà anche questo che mi rende così taciturna. che poi una quando digita non parla, ma non importa.


domani mangio indiano con eli e marghe. non è la stessa cosa del pescado frito di javi all'una di notte, ma ci accontentiamo.


ho da struccare gli occhi e da mobilitare i sogni.


'notte


 


 

martedì 5 settembre 2006

sotto sotto sapevo che il caldo della sera sarebbe entrato di nuovo dalla finestra aperta prima che l'autunno prendesse definitivamente il sopravvento.

venerdì 1 settembre 2006

stroliga

= brianzolo italianizzato che significa zingara. appellativo con il quale mia mamma spesso mi chiama durante i miei periodi di vagabondaggio.


sì lo so non è la stessa cosa della vacanza ma cambiare aria per un paio di giorni mi fa solo bene per non perdere l'allenamento. il sacco a pelo è sempre lì pronto. non ho ancora disfatto il beauty-case e già torna utile. adoro vivere con la valigia pronta sul pavimento della mia camera, in attesa di essere riempita per la parte che ho da poco svuotato (mentre altri capi fissi restano sul fondo).


me ne vado per il weekend. ci sentiamo presto carini!!


ho da raccontare ancora un sacco di cose. mostrarvi qualche foto, che questa è stata la vacanza meglio documentata di tutta la mia vita.


intanto vi segnalo le foto di questo pazzo. si incontra davvero bella gente per la strada.

martedì 29 agosto 2006

strano questo rientro. il mio primo vero rientro dalle vacanze. talmente strano che sono al lavoro a cazzeggiare. prendere il treno all'1, con il solito abbiocco da seveso a milano, svegliarsi con un caffè in stazione, camminare fino in galleria facendo le tappe tra i residui dei saldi. tutto sembra così vuoto noioso prevedibile.


probabilmente perchè la mia vita si è arricchita di un bel po'. basta guardare la lunga lista di nuovi contatti su messenger, che detto così sembra un po' riduttivo, ma dietro quella lunga lista ci sono polpastrelli, volti, voci, profumi di persone che prima non c'erano. e ora sì.


qualcuno si è preoccupato che mi fosse venuta la crisi da blogger o che avessi lasciato il cuore in andalusia. in effetti ci ha azzeccato con entrambe le opzioni.


l'estate è finita così di colpo che vorrei che arrivasse la primavera.


ho un po' di motivi per essere felice o perlomeno un po' eccitata.

tipo che oggi esce modern times (e io non l'ho ancora comprato!!). o anche tipo che settembre è il mese dei buoni propositi e della pianificazione di un sacco di cose. ho un paio di ideuzze per la testa. un esame da passare per essere ammessa alla scuola per diventare prof.

se non dovesse riuscirmi questo piano A, c'è sempre il piano B che consiste nell'iscrivermi al biennio a brera, tanto per avere un'altra laurea e rimettermi sotto con cartoncini 100x70 e materia pittorica.

e poi ho bisogno di rimettermi a cantare, a studiare, ad andare sulla mia adorata bici.

venerdì 25 agosto 2006

il sole, il sonno e la grandine

la casa sembra sempre più grande, o più piccola, al ritorno da un lungo viaggio.


l'estate pare scomparsa all'improvviso. ad accogliermi una sonora grandinata a bordo dell'aereo appena fermato in pista, con i sandali (quasi) nuovi che assaggiano l'acqua. il cielo da sopra e poi da sotto è così diverso.


piccoli grandi cambiamenti di rotta negli ultimi giorni. vi avevo lasciato a baeza, e a baeza ho lasciato buona parte delle foto. puff. scomparse. è stata una botta, spero di recuperarne il più possibile dai compagni di viaggio, maledette camere digitali.


dopo baeza, dove mi ha rimorchiato emilia, la fanciulla spagnola dell'internet cafè, sono partita per cordoba, ultima tappa prima dell'aereo a madrid. lì ho incontrato 5 pazzi in pulmino da rimini, mentre ero alle prese con una bottiglia congelata di "nestì" che cercavo di versare in un bicchiere, seduta ad un tavolino di un lunedì pomeriggio andaluso.


nel loro appartamento ho cucinato e mangiato pasta, ho riso, cantato, suonato, ricevuto proposte indecenti, come quella di fare una piccola deviazione a valencia. e così il giorno dopo abbiamo macinato centinaia di chilometri insieme, diretti alla playa, sul loro pulmino spazioso. quando si dice  lasciarsi trasportare dagli eventi.. è quello che ho saputo fare meglio. l'ho imparato giorno dopo giorno. e sapete una cosa, è una sensazione meravigliosa.


cavalieri divertenti, mi hanno accompagnato nell'ultimo giorno del viaggio, cercando di scacciare la tristezza per il ritorno imminente, coccolandomi come solo 5 ragazzuoli possono coccolare una chica che viaja sola.


ora sono qui con la pelle scura, uno zaino quasi vuoto, cartoline da imbucare, poche foto da riguardare. gli occhi stanchi, il fuso orario della spagna, la guida pastrugnata con sottolineature, asterischi, punti esclamativi, nuovi nomi e indirizzi. e molto molto altro. ma lo racconterò un po' per volta, che è ora di fare lindos suenos.

domenica 20 agosto 2006

le spose andaluse

la prima sposa e' arrivata su un calesse, con un lungo strascico di pizzo, accompagnata credo dal fratello e da due bimbe damigelle vestite tutte carine. nella chiesa di san pablo a ubeda l'attendeva una specie di coro composto da donne in costume andaluso arancione a balze, con scialle blu e il pettinino tra i capelli, e da uomini vestiti da toreri con cinturona rossa alta, che hanno subito intonato un canto tra il gioioso e il patetico, accompagnati da chitarre flamenche e percussioni, oltre che dal sensualissimo battere di mani. una ragazza ha cantato da sola alcune strofe del padre nostro, con una voce bellissima e triste allo stesso tempo.


la seconda sposa era gia' in chiesa, in sant'isidoro. la cerimonia quasi al termine, molto piu' "normale", con un tenore e un soprano accompagnati dall'organo che hanno intonato il panis angelicus e un curiosissimo "signore delle cime" all'offertorio, in italiano. un numero sproporzionato di invitati, la basilica era grande, tutti elegantissimi, le statue processionali della semana santa con i volti straziati dal dolore, le lacrime di cristallo sulle guance, i merletti e i velluti dei costumi, erano nelle cappelle adornate di fiori e candele, ori e argenti.


sono nella provincia di jaen, a baeza. ieri ero a ubeda. due paesi patrimonio dell'umanita'. e' l'ora della siesta che dura dalle 2 alle 6 del pomeriggio, e non c'e' molto da fare dopo aver visitato tutto questo ben di dio di architettura rinascimentale. tutto e' chiuso, perche' e' siesta, e' domenica, e' agosto, e' andalusia.


a granada ho conosciuto sampei con i suoi amici e ho passato con loro un paio di giorni, a visitare l'incantevole alhambra e a perdermi sotto la pioggia tra le viuzze del quartiere musulmano, tra un te' e un narghile'. ero all'hostal venecia, strana coincidenza, decisamente il miglior posto in cui ho pernottato, con un profumo di incenso e candele nel corridoio, musica diffusa, proverbi e detti granadini appesi alle pareti, e una tisana calda al mattino offerta dai proprietari.


malaga e' stata una pazzia, con la feria e gli arrivederci e il pescado frito e la notte tra la spiaggia e il pavimento di una stanza d'ostello.


mancano pochi giorni al mio ritorno. non credo di voler tornare..

martedì 15 agosto 2006

bollettino n. 2

sto facendo i conti con un sacco di cose, dai giorni che mancano alla fine della vacanza - sigh - ai soldi che iniziano a scarseggiare, agli amici che ho trovato sulla strada ed a quelli che ho dovuto salutare.


inutile dirvi che sono un po' triste, perche` avevo trovato dei compagni di viaggio meravigliosi ma stanotte mi e' toccato salutarli. abbiamo diviso la macchina, la tenda, le risa isteriche alle 7 del mattino aspettando l'autobus per tornare al campeggio, i biscotti ai datteri, l'argilla di tarifa spalmata sulla pelle per renderla piu` bella, un'enorme padella di paella, gli abbracci.


ora proseguo il mio viaggio piu`o meno solitario, anche se in realta`un amico del gruppo - che tralaltro e`stato l'artefice dell'incontro - e` restato a malaga, almeno per oggi.


stanotte dormiro` in un letto vero, con tanto di materasso e una stanzina tutta per me in una residenza universitaria piuttosto sciccosa appena fuori da plaza de la constitucion. 33 euro non è un prezzo molto economico, ma qui a malaga c'e` la feria e tutti i prezzi sono altissimi. se non avete idea di cosa sia la feria, immaginatevi una sagra di paese con bancarelle, tendoni per mangiare ogni ben di dio, giostre, pupazzi, musica, zucchero filato. poi moltiplicatelo per mille e ancora siete lontani, perchè dovete aggiungere le niñas españolas vestite da piccole ballerine di flamenco, che si aggirano tra passeggini e lecca lecca come fossero piccole principesse.


riepilogando, dopo sevilla sono andata a cadiz, in un fantastico ostello decadente che per soli 12 euro mi ha garantito un lettino, un enorme bagno degli anni '40 che serviva all'intera balconata, e quattro amici nuovi di zecca. non ho fatto in tempo a posare lo zaino in camera che ho ricevuto da davide, napoletano doc, la proposta di andare al mare insieme a tre suoi amici (che ho poi scoperto aveva conosciuto la sera prima).

quegli stessi tre amici, emil, eli e marghe, mi hanno dato un passaggio verso sud il giorno dopo e ci siamo fermati a los caños de meca, in una fantastica spiaggia vicino al faro di trafalgar. vi do un consiglio: se volete andare in spagna al mare lasciate perdere la costa del sol, e scegliete la costa de la luz. non fate l'errore di non fermarvi a los caños, un ex rifugio di hippie dove si respira ancora una certa atmosfera alternativa. se riuscite, montate una tenda tra le dune della spiaggia e passate la notte sotto la luce della luna piena. al vostro risveglio tuffatevi nel mare (nudi o con il costume, a vostra discrezione) e lasciatevi cullare dal vento e dalle onde.

proseguendo verso sud siamo finiti al camping paloma di tarifa, vicino alla grande duna che ti fa sembrare un po' in mezzo al deserto, dove un vento impossibile gettava incessantemente in faccia minuscoli granelli di sabbia. abbiamo fatto i fanghi in spiaggia, non siamo andati a dormire prima delle 7 del mattino, abbiamo conosciuto camerieri andalusi di un certo spessore folkloristico.

e l'africa e` proprio li` davanti a te, una presenza discreta e ingombrante allo stesso momento, si intravede come un ologramma quando il vento lo permette.

ieri siamo passati da gibilterra. un universo parallelo. british. davanti al marocco. scimmie in cerca di noccioline, massicci calcarei a picco sul mare, jet che partono dietro le sbarre del passaggio a livello.


ora torno nella confusione della feria. a presto queridos.


(mi scuso con quanti non ricevono risposte ai miei messaggi, ma sono in economia anche con il cellulare).

sabato 5 agosto 2006

bollettino

fuori 42 gradi. dentro circa la meta`. sono a sevilla insieme a rickybel, questa tappa del viaggio coincideva, e per quanti di voi sono "preoccupati" posso tranquillizzarvi. tutto va bene. avrei milioni di cose da raccontare, dalle meravigliose piastrelle con cui ricoprono chilometri quadrati di muri, alla calma con cui i sivigliani affrontano una giornata d'agosto, dalle fontanelle che zampillano al centro di freschi patios alberati, alla terra ocra di questa meravigliosa regione.


ventilatori dappertutto, anche dentro alle chiese, che abbondano di stucchi dorati, statue sanguinanti, madonne piangenti. questo si`che e`barocco. 


grandi teli appesi tra gli edifici da un lato all'altro della strada, per gettare un po' di ombra sulle testoline dei passanti. cupole, horror vacui, bomberos che annaffiano le strade nella notte.


sto nel quartiere ebraico,  un'intricata matassa di calli e callette. la luce dei lampioni gialla entra nella finestra della mia stanza di sera, cosi`che sembra che ci sia sempre qualcuno ad attendermi al mio ritorno. ieri sera speravo che il ballerino di flamenco avesse raccolto il mio invito mandatogli telepaticamente mentre lo osservavo muovere i piedi sulla pedana di legno, battendo le mani, schioccando le dita. evidentemente c'e´stata una qualche interferenza e non sono riuscita a fargli pervenire  il messaggio perche`non si e`presentato, ma io ho visto che lanciava un'occhiata mentre si accingeva a danzare. 


domani ultimo giorno a sevilla. lunedi' mi trasferisco a cadice, dove non ho ancora trovato un posto per passare la notte. mal che vada, dovrebbero esserci belle spiagge.


a presto carini. un beso

giovedì 3 agosto 2006

di fermentos lacticos...

...ne avrò bisogno, ma almeno la febbre non ce l'ho più.


parto domani mattina. come al solito tutto all'ultimo minuto.


tutto stipato in 13 chili di zaino, che altrimenti la mia ernia resuscita.


sono pazza a partire da sola per tre settimane alla deriva? alcuni annuiscono con il capo, altri lo dicono ad alta voce, altri lo pensano soltanto. io so che non saranno vacanze all'insegna del relax ma come al solito dopo un viaggio di questi si torna tanto più ricchi che vale la pena aver fatto anche un po' di fatica.


ci sentiamo presto carini, a meno che non vogliate unirvi al mio vagabondaggio.

martedì 1 agosto 2006

ma perchèèèè sono a letto con la febbreeeeeeee???????????????????????????


(e giovedì DEVO PARTIREEEEEEEEE)

lunedì 31 luglio 2006

quando la Grande Storia si incrocia con le piccole storie

eyal, un ragazzo israeliano che ho conosciuto in norvegia l'anno scorso e con il quale ho mantenuto contatti telematici piuttosto frequenti, sarà in spagna nello stesso periodo in cui ci sono io. mi è parsa una cosa naturale proporgli di incontrarci in qualche tappa del mio giro, in caso fossero combaciati i tempi e gli spostamenti, non appena ho deciso la mia destinazione.


la madre di eyal mi ha chiamato oggi, quasi in lacrime, chiedendomi di non far viaggiare da solo il figlio. ha paura che gli succeda qualcosa. mi ha supplicato di andare in giro con lui, e di dire alla gente che è italiano, non menzionare mai il fatto che è un ebreo. lui ha voluto comprare un biglietto per l'europa a tutti i costi, anche se le autorità israeliane consigliano ai loro cittadini di non viaggiare all'estero, anche se la madre gliel'aveva proibito. l'unica cosa che ha potuto fare è stata questa telefonata di supplica ad insaputa del figlio, come se il mio mestiere fosse quello di guardia del corpo, come se il mio essere italiana, non ebrea, mi trasformasse magicamente in uno scudo contro le bombe, i rapimenti, le ritorsioni.


forse la mamma di eyal sta esagerando, si preoccupa troppo. forse eyal starà più al sicuro in andalusia che non a tel aviv. io non mi ero neppure posta questo problema.


quello che importa, però, è che una mamma è terrorizzata dal fatto che possano perseguitare il figlio solo perchè è ebreo.


quello che mi ha sconvolto, è che non si tratta di un paragrafo letto su un libro di storia del liceo: è una telefonata sul mio cellulare, datata 30 luglio 2006.


mi scorre sempre un gelido brivido per la schiena quando mi accorgo che i grandi eventi - che ormai entrano ed escono dalle nostre case come se fossero spifferi di vento, entrano ed escono dalle nostre orecchie come se fossero canzonette alla radio - si mischiano ai piccoli episodi di cui sono coprotagonista. peccato che i piccoli episodi prevedano la possibilità di cambiare il corso degli eventi con le proprie azioni, a differenza della Grande Storia che sembra così inarrivabile, impossibile da manovrare, far deviare.


odio questa impotenza mia, e non solo mia, davanti alle decisioni di certi "signori della guerra" che si nascondono dietro alle loro scrivanie, dietro ai loro sorrisi di plastica, dietro a strette di mano ghiacciate.

sabato 29 luglio 2006

latito, latito, ma cosa ci posso fare? ho troppe cose in ballo. ad esempio oggi ho finito di lavorare per un mese. e poi ho finalmente incontrato una bella persona. ho ricomprato la ciotola del cane del mio capo, che avevo rotto dalla finestra ieri sera al termine di una giornata in cui la tensione si poteva tagliare con il coltello. ho anche fatto uno spuntino di (ben oltre) mezzanotte con la mia gatta. lei latte e bocconcini, io acqua e pan di stelle. ho portato una cassetta di pomodori del mio orto alla zietta. mi piace questa cosa dei pomodori raccolti dall'orto. del basilico nel giardino. dei melograni per cui faccio il tifo affinchè il vento non li faccia cadere dalla bella pianta che li ha trasformati da fiore a frutto.


domani mi tocca combinare cose un po' più noiose, ma è vacanza.


e ora vado a ninna

mercoledì 26 luglio 2006

prenotato. il volo.


decisa la meta (lunedì sera) e le date (questa sera). sono già a buon punto direi


ora mi manca fare la valigia, pensare a qualche ostello e finire di leggere la mia lonely planet sulla spagna meridionale. alla fine mi è andata di lusso, 21 giorni di viaggio, se i soldi non mi finiscono prima. altrimenti mi toccherà lavare i piatti in qualche ristorante di siviglia o di madrid fino al giorno del volo di ritorno.


naturalmente, essendo a zonzo per i fatti miei, se qualcuno è a zonzo per i fatti suoi nelle stesse città mi faccia sapere. per ora il tragitto è nebuloso, un tour dell'andalusia dal 3 al 24 agosto con svariate tappe ancora da decidere nei particolari. attendo di incrociarvi.


e, naturalmente, se qualcuno ha indirizzi di ostelli economici, posti carini da visitare, dritte, curiosità, non esiti a comunicarmele.

domenica 23 luglio 2006

un paio di cosucce, mentre ho la pancia gonfia di anguria e aspetto che si liberi un po' di posto per un sano gelato alla frutta, la temperatura dell'aria è di boh saranno un sacco di gradi celsius e tutto è silenzio.


da due o tre giorni vedo il mondo esterno a pixel, merito di simpatiche zanzariere aggrappate alle finestre che forse non sono così romantiche come quella dell'ikea a baldacchino sopra al letto ma mi permettono di stare al pc la sera con la finestra spalancata e, volendo, anche la lampadina accesa. non che adesso sia sera o abbia lampadine accese, ma i pixel si notano meglio di giorno.


groupie. in questi giorni mi sono chiesta se tale definizione possa essere appropriata all'attività che ho svolto da domenica a giovedì, intenta a inseguire per la penisola un certo signor bob e il carrozzone che si porta dietro da innumerevoli anni. dopo lunghe riflessioni, sono arrivata alla conclusione che no, non sono esattamente una groupie, perchè ciò comporterebbe l'aver ricambiato "in natura" certi favori e privilegi che invece non ho ancora capito perchè mi vengano accordati. fatto sta che il signor bob non me l'ha mica cantata blind willie mctell, almeno non nelle due date che ho seguito.


concerti a parte (che tanto tutti mi dicono che sono una fanatica e basta con questo booob), il peregrinare per lo stivale si è rivelato particolarmente divertente grazie alle diverse personalità di spicco che ho incontrato. non parlo di francesco rutelli e nicky vendola, rispettivamente presenti a roma e a foggia un paio di file avanti alla mia, ma di personaggi di spessore ben più elevato, che mi hanno fatto sentire a casa mia in una città dove peraltro mi sento già a casa (dovrei seriamente pensare ad un eventuale trasferimento??). lo sapete di chi sto parlando.


nonostante non mi sovvenisse all'istante il significato della misteriosa espressione "pachino", non conoscessi il prelibato estivo gusto di un sano "tropical", non riuscissi a immaginare come fosse un "caffè al ghiaccio", mi avete cullato, accompagnato, ospitato, pranzato, dormito, spetasciato, regalato, sorriso, abbracciato, gelato (con la panna gratis). 


grazie

sabato 15 luglio 2006

vado in tour

non è il mio tour, è quello di qualcunaltro: tanto meglio. mi sono limitata a due tappe, più che altro per non diventare una trottola. vorrei ascoltare blind willie mctell. è una richiesta ufficiale signor zimmy. da qualche tempo con le rockstar (o le presunte tali) non ho grande feeling, speriamo di invertire il trend.


latito ultimamente. solo stupidaggini, brevi registrazioni di accaduti poco indispensabili, ma è l'effetto estate-tendente-al-caldo-troppo-caldo combinata alle zanzare-che-quando-mi-metto-davanti-al-pc-la-sera-con-la-finestra-aperta-a-far-girare-l'aria-vengo-attaccata-da-un-plotone-di-irritanti-creaturine-nere.


è che un anno fa ero nel pieno dei festeggiamenti post laurea in un'appiccicosa divertente paesana festosa venezia. oggi sono al termine di una settimana di lavoro pesantuccio in un asettico condizionato soppalco nel quadrilatero più chic di milano.


eppur continuo a chiedermi cosa farò da grande, che forse lo sto capendo solo ultimamente ma mi devo dare una mossa.


per ora mi faccio questo assaggio di vacanza a zonzo per l'italia, tra roma e la puglia. del resto mancano ancora due settimane alle "ferie", e non sono persona che decide con un simile anticipo.

venerdì 14 luglio 2006

oggi ho battuto per telefono il primo lotto della mia vita ad un'asta. un acquerello caruccio di soggetto veneziano da sotheby's a londra. i miei due capi erano spariti dalla galleria, e quando hanno chiamato da londra mancavano troppi pochi lotti perchè facessero in tempo a tornare. così in tre minuti si è consumato il mio primo lotto. ma che dico tre minuti?? un minuto o poco più! avevo l'indicazione del prezzo massimo: 1700 sterline. peccato che sia arrivato a 1900 prima che io potessi dire "beh" (anzi, "well", perchè il tutto era in inglese).


capirai che soddisfazione :(

mercoledì 12 luglio 2006

sul tavolo del giardino

grandi ciotole colme di piccole susine viola e porpora, appena colte dall'albero, che ben si accordano con il caldo arancione delle albicocche piene di lentiggini ed il velluto della buccia delicata di qualche generosa pesca gialla. una bacinella straripante di ciliegie così scure e così dolci da poterne fare marmellata senza quasi aggiungere zucchero. qualche spicchio di melone scampato al salato del prosciutto, e fichi violacei che trasudano nettare dolciastro. una grossa porzione della granita più allegra e buona che esista: rossa polpa d'anguria racchiusa in un resistente guscio bianco e verde.


adoro l'estate!

lunedì 10 luglio 2006

ce ne sarebbe di roba da scrivere

tipo che stamattina mi sono svegliata con una bandierina tricolore sbiadita sul braccio che ieri sera ho dimenticato di fregare con il sapone.


o che mi sono chiesta perchè la gente sia così felice, che nessuno è diventato più ricco, più intelligente, più buono di prima, eppure è così bello essere tutti così felici.


o anche che tutte queste bandierone appese ai balconi voglio proprio vedere quanto ci rimangono, però per adesso ci sono e ci stanno proprio bene.


ma tanto qualcunaltro lo avrà già scritto e anche meglio, quindi mi limito a sorridere e a sistemare anche questa nel cassetto dei bei ricordi.

non è lo stadio ma il circolo dove si gioca a scopa



 


e non è un campo da calcio ma una rotonda stradale, con tanto di fontana al centro.



 


mi chiedo. ma nell'82 avranno fatto lo stesso casino? che io avevo due anni, e forse è per questo che non me lo ricordo, ma non avrei potuto immaginare queste scene... :)

mercoledì 5 luglio 2006

post finto calcistico

la mamma della mia amica finlandese che è qui ha trovarmi in questi giorni le ha mandato un messaggio chiedendo se lo fanno apposta questi italiani a tenerti col fiato sospeso per 4 tempi e a segnare solo agli ultimi due minuti.


lo ammetto: appartengo anche io a quella schiera di pulzelle che se ne fregano del calcio quanto basta per osservare la prestanza fisica dei calciatori ogni 4 anni. e ieri sera sono stata con gli occhi appiccicati alla tv e le orecchie appiccicate a radio2.


esempio: zambrotta è un gran figo. se qualcuno me lo avesse detto prima, e mi avesse anche detto che gioca nella juve, avrei guardato anche le partite di campionato, essendo 'tifosa' della suddetta squadra. ho anche scoperto che è delle mie parti. e purtroppo ho scoperto che è già sposato. che spreco.


il povero nesta purtroppo non l'ho potuto osservare molto, ma tanto quello l'avevo già notato da tempo, che non è difficile restare a bocca aperta.


totti ha un paio di occhi meravigliosi, incorniciati da zigomi perfetti e un naso estremamente sensuale. anche il resto del volto fa la sua scena. ecco, avrei potuto diventare romanista in tutti questi anni, eppure non l'ho mai osservato con sufficiente attenzione, nonostante la mia amica finlandese lo puntasse da qualche anno.  peccato che pure lui sia già ammogliato con una "ilary". e pensare che da piccola volevo essere chiamata ilary, come quella che faceva ginnastica artistica nei cartoni animati, che mi avevano anche regalato un nastro di raso blu per fare le mie giravolte nel prato.


 

sabato 1 luglio 2006

piedini felici

io ci avevo anche provato a promettere a me stessa di non comprare niente il primo giorno dei saldi ma mi è toccato farlo per tirarmi un po' su il morale. ragion per cui ho nel sacchettino un nuovo paio di sandaletti rossi carucci che avevo adocchiato da qualche settimana. prima di entrare nel negozio mi sono detta: se lo sconto è del 30% o inferiore, non li compro, altrimenti sì. sono arrivata al terzo piano del negozio incrociando tutto l'incrociabile e.. tatàà! erano scontati al 40%!!!! 15 euro spesi bene. almeno i miei piedini sono felici.

venerdì 30 giugno 2006

le cicale hanno preso il posto dei grilli. mr. paletta ha sofferto le pene dell'inferno durante la grandinata dell'altra notte. le sue ramificazioni si sono piegate sotto la pioggia e il vento, e stentano a raddrizzarsi.


ma oggi il sole è da film. peccato che sia costretta in questo soppalco illuminato da faretti alogeni e rinfrescato da vento artificiale.

sabato 24 giugno 2006

cas

la forma delle sue dita che saltellavano da un tasto all'altro della chitarra con una leggerezza inaspettata è la stessa di quando sette anni fa veniva a darmi qualche lezione che inevitabilmente si trasformava in un suo concerto, con le orecchie della sottoscritta tese a captare ogni nota, consapevole di non essere in grado di diventare neanche di un decimo della sua bravura. ero anche un po' innamorata di lui. pretendevo di insegnargli a disegnare. scambio alla pari di conoscenze. finivamo col parlare (molto), suonare (poco), cantare, ridere.


stasera sono andata a trovarlo nella sua casettina nuova, dove abita insieme alla sua ragazza. sempre uguale lui, con un paio di chitarre e una batteria luccicante in più, messe in bella vista nella sua saletta insonorizzata. sempre la stessa espressione quando suona. batte il tempo con il piede. le labbra unite che si muovono ad assecondare la sua concentrazione. respira con il naso seguendo i cambi di scala.

giovedì 22 giugno 2006

a parte il fatto che questa è la notte più corta dell'anno e vorrei proprio essere alle lofoten a gustarmi tutto questo ben di dio di luce


a parte il fatto che stavo per dimenticarmelo. buon solstizio a tutti. non siate tristi se da domani le giornate si accorciano, che è la prima notte d'estate.


stasera sono uscita con una mia compagna del liceo, la giudi. siamo andate in un posto dove ti danno una pentola di coccio piena di succosissima frutta a pezzi e di succo di frutta - volendo anche corretto con alcol, e tu vai avanti a sgranocchiare fette di ananas, a succhiare polpa d'anguria, a tritare pezzi di cocco, a inghiottire semini di passion fruit e a bere gustoso succo tropicale con una cannuccia lunga lunga lunga. ora ho le rane nella pancia, ma sono soddisfatta.


sono anche soddisfatta perchè nel tornare a casa ho ascoltato un magico terzetto di meravigliose canzoni shuffle dal mio prezioso scatolino azzurro che non potevano essere più belle per una notte di solstizio d'estate. nell'ordine: dark eyes di bob dylan. green plastic dei radiohead. last goodbye di jeff buckley. eh sì, sono soddisfazioni quando lo scatolino azzurro sforna queste sequenze casuali e il profumo dei fiori invade la macchina e il caldo dell'estate ti soffoca, ma solo un pochino.


tornando alla giudi. è stata una seratona stile ricordi quella volta che...?


tipo quando abbiamo vinto una vacanza io lei e la ele (il magico trio dell'ultima fila) grazie ad una gara di murales alla festa di fine anno scolastico, e siamo andate a cala di nisportino (isola d'elba) per una settimana a settembre, a far impazzire gli animatori del campeggio, cucinando uova strapazzate al pomodoro e provando tennis, immersione, tiro con l'arco, canoa, scherzi notturni ai bungalow vicini per ingannare il tempo. il soggetto del murales - ancora visibile nei sotterranei della scuola - era la gae, la nostra sgangherata supplente di inglese che si tagliava le unghie fucsia in classe e diceva "l'otto biscotto non te lo do!"


o tipo quando abbiamo seppellito nel cortile della scuola un paio di bottiglie di vetro stracolme di messaggi ai posteri come "la 3L è la classe più figa del liceo artistico" e altre verità epocali, segnando il luogo con una X sul muro di cinta, che presumo sia scomparsa (come del resto le bottiglie) da quando il cortile si è trasformato in un cantiere per l'ampliamento della sede della scuola. 


o tipo quando abbiamo lanciato caramelle alla folla durante la campagna elettorale per l'elezione del rappresentante di istituto (il motto della nostra lista era "le matite spezzate continuano a disegnare") e una di queste caramelle ha colpito un neon sul soffitto che è scoppiato ed è caduto addosso ad una poverella che era seduta ad ascoltare il nostro programma con il braccio già ingessato. (per la cronaca, la nostra lista ha vinto e ho avuto l'onore di rappresentare gli studenti - non so se sia stato grazie alle caramelle).


o tipo quando durante i rientri pomeridiani del giovedì facevamo due ore di storia dell'arte in totale abbiocco, subito dopo pranzo, con tapparelle abbassate per vedere le diapositive e la prof, per tenerci sveglie, ci metteva in posa come le statue del timpano del partenone.


quanto darei per tornare al liceo

mercoledì 21 giugno 2006

Oggi mentre andavo in galleria mi è sembrato di lambire per un attimo il paradiso e di essere catapultata nel bel mezzo di una schiera di angioletti. invece passavo solo sul retro dello showroom di armani in via fiori chiari, dove un nugolo di modelli dal viso pulito gli occhi azzurri la pelle liscissima e i capelli sottili era in attesa di chissà cosa. a prima vista li avevo scambiati per la classe maschile di un liceo francese in gita scolastica, con le loro scarpe di tela alte, magliette colorate e borse a tracolla. poi mi sono resa conto che le scuole sono finite da un pezzo. mentre percorrevo una passerella ideale in mezzo a tanto ben di Dio avrei voluto inciampare in uno di quei ciottoli insidiosi con cui hanno tappezzato le vie più fighette e cadere in braccio ad un biondino con cui ho scambiato uno sguardo veloce veloce. ma sono rimasta in piedi e ho continuato la mia camminata.


dimentico troppo spesso che milano è la città della moda.


dimentico troppo spesso di passare dal retro dello showroom di armani in via fiori chiari.


 

lunedì 19 giugno 2006

che poi ieri ci siamo riparati dai cinque minuti di goccioloni di pioggia sotto un tavolo da ping pong sulla spiaggia, mentre mangiavamo un gustoso maxicono all'amarena. intanto le bici si prendevano l'acqua e le guardavo da lontano. che fa tanto pubblicità del gelato di quelle che facevano una volta, quando avevo 10-13 anni e mi mettevo a sognare ad occhi aperti di incontrare il ragazzo con gli occhi azzurri sulla terrazza sopra al mare che mi porgeva un cornetto ricoperto di granella e cioccolato. non le fanno più le pubblicità di una volta.

se ci penso rabbrividisco ancora... oddiooo che schifooo. stasera ho trovato uno scarafaggio grosso così nei miei capelli. che schifoooo. si era intrufolato mentre andavo a piedi verso il barettino. i miei amici devono avermi presa per una spiritata quando mi sono messa a strillare e ad agitare la testa gridando: toglietemeloooooo ho qualcosa nei capelliiiii. che schifo. puah.


oggi, scarafaggi a parte, primo bagnetto della stagione al lago, dalla mia spiaggia preferita. quanto adoro il lago. e in bici da abbadia a varenna andata e ritorno.


 

venerdì 16 giugno 2006

ma quanto è buono il liuk

serata un po' così. sono finita tra i grilli con la bici. ho anche rimesso il grassino alla catena, cavoli com'è silenziosa ora! non pensavo che servisse a quello. evidentemente ne aveva bisogno, dopo una decina d'anni di utilizzo senza nessun tipo di manutenzione se non un paio di gonfiate alle ruote.


stanotte ho sognato che salivo su un aereo per l'america. la destinazione precisa non la conoscevo anche se pensavo di averne preso uno per san diego. a bordo delle hostess sui 15 anni si avvicinavano e mi appiccicavano strisce di nastro adesivo sulle braccia come per farmi la ceretta. alla fine scoprivo che l'aereo se ne andava ad atlanta in georgia. e io come facevo ad arrivare dove dovevo arrivare da lì? non penso che lo saprò mai.


ad ogni modo, si sappia che quando avrò una casa mia tutta per me comprerò lo stretto necessario. perchè avere tre o quattro servizi da caffè? giusto per il gusto di riempire una o due vetrinette che poi eh no bisogna svuotarle e pulirle perchè sai quanta polvere ci si ferma dentro durante l'anno? che tanto si risporcano di nuovo anche senza usarle. 


quanto odio le Grandi Pulizie.

lunedì 12 giugno 2006

ricordarsi di guardare il mondo dall'interno di una bottiglia d'acqua con le bollicine

mercoledì 7 giugno 2006


c'è questa foto che mi piace particolarmente. tecnicamente non è uscita alla meraviglia ma ero senza cavalletto e non ho voluto ritoccarla con photoshop, però il soggetto mi fa rabbrividire. anche un po' i colori. anche un po' le luci. nella foto non si vede il lampione arancione che illumina le foglie, ma è più presente il lampione che non l'albero mosso dal vento non vi pare?


giornata riflessiva oggi. tornando con il trenino stasera, a metà strada tra un'acquazzone e il sole. con i condomini che diventano palazzine che diventano villette che diventano prati. notavo che dal treno non si vede mai la gente che popola quegli spazi. o meglio, sono sporadiche macchiette che animano scene perlopiù deserte, quasi irreali nella loro immobilità. una donnina affacciata al balcone alle prese con scopa e paletta. il nonno con il bambino che fa ciaociao al treno. pendolari che scendono con la stanchezza a tracolla, insieme a borse, borsine, sacche, zainetti, sacchetti, ombrelli. macchine parcheggiate sotto casa, come se fossero ferme da decenni nello stesso posto. gran brutta cosa, fare la pendolare. soprattutto quando cactus tree ti prende di sorpresa tra le altre canzoni che iniziano per c e ti vien voglia di piangere.

lunedì 5 giugno 2006

quanDo il cielo è fatto di pennellate

succede che mentre si cerca di catturare queste pennellate qualcuno ti prenda per una signorina di quelle che aspettano l'autobus tutto il giorno sotto il sole cocente dove non c'è nemmeno il cartello della fermata e tu chiedi alla tua mamma: mamma mamma ma cosa fa lì quella signorina seduta? chi sta aspettando?


non mi pareva di essere vestita in modo molto provocante. avevo la tuta e la felpa con il cappuccio, la bici di fianco a me e una macchina fotografica. e non ero neanche su una di quelle strade piene di signorine. eppure si avvicina un tizio di colore, su un motorino, che chiede: "quanDo vuoi?" con un esplicito segno fatto con la mano.


quanDo?? facciamo finta di non aver sentito carino.




sabato 3 giugno 2006

che io da sola a un matrimonio non avevo mai cantato e ora posso dire di aver fatto pure questo nella vita. caspiterina come mi batteva forte il cuore però ce l'ho fatta. e ho pure guadagnato 75 euro. voglio entrare nel business dei matrimoni. forse devo ampliare un po' il mio repertorio.


 

domenica 28 maggio 2006

senza vento. o comunque poco

di ritorno dalla prima grigliata in spiaggia della stagione. casini in arrivo. forse. niente sonno. devo lavarmi so di costina affumicata. chitarra affumicata. occhi azzurri. beverly hills. ma voi brand new lo guardate?

giovedì 25 maggio 2006

tanti auguri boooob

tanti auguri caro bob sei un vecchiettino in forma e io voglio proprio festeggiare il tuo compleanno programmando un viaggettino di mezza estate che dovrebbe toccare un paio di tappe del tuo tour europeo come ad esempio roma e paestum perchè no ci sarebbe anche bari e cosenza ma forse esagero e poi dovrò pur lavorare però non è detto forse ho quella settimana lì che è proprio casualmente libera e allora guarda io ho già fatto un programmino trenok per roma il sabato sera, domenica concerto lunedì mattina via a paestum con il trenino e la sera altro concerto e il giorno dopo potrei anche visitare paestum e magari farmi un bagnetto nel basso tirreno che non ci sono mai stata io in campania e sarebbe la prima volta alla bella età di ventisei anni suonati poi ci sarebbe da andare a bari il mercoledì che figata eh e poi tornare a cosenza il giorno dopo e toccare altre due meravigliose regioni e magari fare una sguazzatina in un altro mare insomma saltellare da qua a là nell'italia del tacco della punta poi risalire lenta lenta verso milano buuh.


direi che è fattibile e come assaggio delle vacanze di agosto si può fare.

sabato 20 maggio 2006

oltre ai grilli e ai profumi di erba tagliata, oltre alle piante che traboccano di fiori di sambuco ed al cielo carico di soffioni, mi ero dimenticata una delle trovate più meravigliose dell'estate: le lucciole. stasera camminavo inebriata dalla novità della notte tiepida e ho visto tutto ad un tratto una lucina verde che brillava per aria, seguendo rotte intricate e mutevoli, soffermandosi in prossimità di una foglia o di un muretto. l'ho seguita per un po', finchè lei è andata per la sua strada, ed io per la mia. avrei voluto prendere un vasetto di vetro e racchiuderla per farmi strada, con la sua lucina, tra i sogni di questa notte, ma ho pensato che dopotutto se ne sta meglio ad annusare l'estate che avanza ed il fresco che sale dai campi, magari insieme ad una sua amica altrettanto sbrilluccicosa.

martedì 16 maggio 2006

la musica bassa in sottofondo, per continuare ad ascoltare i grilli che scricchiolano felici fuori dalla finestra. l'aria tiepida. il cielo non ancora scuro. il gelsomino che sta per sbocciare. la gatta sdraiata sulle pietre del giardino. le zanzare che svolazzano ignare delle piastrine. le maniche corte di una maglietta. la pelle scottata dal primo sole e i capelli sempre più lunghi. forse è il caso che tolga il piumone dal letto.

domenica 14 maggio 2006

quel ramo del lago di como..

...qualcuno vuole venire a vederlo?





la tentazione è stata alta dopo 30 km in bici sotto il sole e tre orette a fare la lucertola, ma il bagno non l'ho fatto. le mie previsioni però sono le seguenti: tra un paio di settimane l'acqua sarà abbastanza calda per sguazzare :)

stanotte ho fatto un altro dei miei sogni incredibili... ho sognato che mio papà mi distruggeva il mio adorato giardino grasso (a proposito: dovrò scattare una bella foto del mio rigoglioso giardino, e delle nuove palettine che stanno crescendo su mr. paletta!!). con la scusa di sistemarlo un pochino estirpava il 50% delle piantine tra cui anche il prestigioso mr. paletta. che tristezza :(


ad ogni modo ciò che più mi preme è mostrarvi questo video. ho capito da chi trarrò la mia vera ispirazione per diventare velina. (devo ringraziare outi, la mia ex adorata coinquilina finlandese, che ogni tanto mi manda certe chicche... lei sì che ha a cuore il mio futuro)

giovedì 11 maggio 2006

a tempo indeterminato

ieri ho finalmente messo la mia firmetta sul mio primo vero contratto di lavoro. o meglio, devo aver già firmato qualche contratto di lavoro, ma per un lavoro che non durasse più di 7-8 giorni. mi ha fatto un certo effetto, invece, leggere "tempo parziale indeterminato" ecc.


era ora, visto che lavoravo in nero da tre mesi abbondanti. dovrei gioire? ora teoricamente non posso più dire che sto nel limbo. appartengo a quella fetta sempre più ristretta di più o meno neo laureati che sono stati assunti udite udite a tempo indeterminato, infinito, fin che pensione non ci separi. cavolicchia. peccato che questo "parziale" (e soprattutto il misero stipendio che ne deriva) non mi permetta di fare una vita tranquilla e indipendente ma questo è un altro discorso. so già che dovrò lasciare questo lavoro che, per quanto interessante, non è il massimo a cui possa aspirare. il problema è: a cosa aspiro??


mi ispiro, inspiro, respiro, sospiro, ma.. aspirare... bah. non so bene nemmeno io.


da grande vorrei fare... la velina. :)


 

mercoledì 10 maggio 2006

sgrunt

sono all'ultimo ovetto lindor della scorta di cui mi ha gentilmente rifornito il mio amicone paolo ieri sera ma non vedo alcun miglioramento del mio umore. forse dovrei iniziare a preoccuparmi. è una crisi seria a quanto pare, e non posso prendere la scusa che è il periodo prima delle mie cose, perchè le mie cose sono appena terminate. e allora c'è qualcosa che non va ma che non so come far andare. a pensarci bene una soluzione ci sarebbe: cambiare aria. andarmene da questo postaccio. tornare ad est. sulla laguna. va bene che ho il pianto facile ma non posso mettermi a singhiozzare ogni volta che sento una canzoncina che ho ascoltato troppo durante la trasferta veneziana. e non posso invidiare chi è lì per la gita di un giorno o perchè lì ci è nato.


 

lunedì 8 maggio 2006

ilaghi

le tisane mi inducono in un profondo stato meditativo che poi mi conduce dritta dritta ad addormentarmi sopra al computer per non pensare troppo ai dispiaceri della mia movimentatissima vita sociale.


oggi sono stata in bici a fare il giro di un laghetto della zona tra i miei preferiti. ora vi racconto un po' di questi laghi, che sono una delle cose belle che ci sono da queste parti. oltre al lago di como, enorme, e il più profondo d'europa, che si chiama anche lario e che più o meno tutti conoscono anche grazie alla pubblicità che ha fatto george clooney e ai suoi amici promessi sposi angiolina e braddino, da queste parti ci sono un sacco di laghetti che sembra che un essere gigante si sia messo a giocare con il suo piedone dentro al lago di como e abbia spruzzato acqua un po' per tutta la brianza, lasciando delle mega pozzanghere qua e là, tra le rughe dei monti, che non si sono ancora asciugate. il lago più vicino a casa mia (a parte quei due sputini artificiali dei laghi verdi e del lago di carpanea, che non li prendo nemmeno in considerazione) è il lago di alserio dove c'è un bel sentiero sterrato in mezzo al bosco che uno ci può andare anche a correre o a fare una bella passeggiata, solo che ad un certo punto finisce perchè non ricordo più se c'è la casa in riva al lago di qualche riccone o robe del genere. il lago di alserio è di dimensioni piccole rispetto agli altri piccoli laghi che anche se sono piccoli sono in realtà più grandi. ad esempio il lago di pusiano, che è un altro vicino a casa mia e che è stato varie volte meta dei miei pellegrinaggi ciclistici, è un po' più grosso. poi c'è il lago di annone che è ancora più grosso ma il trucco c'è: in realtà sono due laghi collegati da uno stretto passaggio e sulla punta di terra che si incuneea tra loro c'è un simpatico campeggio per cui non si può entrare a vedere i due laghi che si uniscono ma pazienza. tutti e tre questi laghetti sono laghetti normali, medio-carini, peccato che in nessuno dei tre si riesca a fare il giro completo con la bici, e peccatissimo che in nessuno dei tre si riesca a fare il bagno. poi ci sono altri due laghi. uno è il lago di montorfano, che si chiama così perchè è di fianco a un paese che è alle pendici di una collinetta isolata nel bel mezzo del piattume che a un certo punto si incontra andando verso como, e  allora è proprio un monte orfano perchè da queste parti qui invece le colline non se ne stanno mai da sole, hanno sempre il papà e la mamma, o almeno uno dei due. ad ogni modo questo lago di montorfano è quello che conosco di meno e devo ancora andarci con la bici. l'altro lago, che è anche quello in cui sono stata oggi, è il lago del segrino, ed è quello più simile al lago di como in miniatura come conformazione geologica, dato che ha una forma allungata e le montagne che cadono a picco dentro all'acqua, proprio come i fiordi della norvegia, e secondo me è appunto il più bello proprio perchè è in una specie di valletta e ci puoi fare anche il giro in bici o con i pattini o di corsa tutto intorno e ci puoi anche fare il bagno perchè è l'unico insieme al lago di montorfano (e al lago di como) dove l'acqua è proprio pulita.


 


 

domenica 7 maggio 2006

non pensavo di emozionarmi così ieri sera durante il concerto. ne ho fatti parecchi di concerti con i vari cori a cui ho preso parte, ma ieri sera è stato da brivido. un conto è cantare in un coro di venti o più elementi. altra cosa è cantare in un gruppo vocale di nove elementi, con alcuni pezzi a 6 voci.


nonostante la divisa in stile biancaneve (come qualcuno l'ha definita) sembravamo quasi un coro serio. in caso vogliate conoscere le prossime date del nostro tour italiano rivolgetevi al nostro ufficio stampa. idem per locandine, foto autografate, cd con le registrazioni di tutte le tappe dei concerti.


ok forse sono un po' troppo esaltata :)

sabato 6 maggio 2006

stasera un amico si è preso una bella congestione. per tornare a casa da un posticino a pochi chilometri ci abbiamo messo un paio di ore: ogni due minuti una ventina di minuti di sosta. però la musica reggae e alcuni discorsi fatti mi hanno fatto tornare la voglia di lago (che a dirla proprio tutta, non mi era mai passata...)


sogni d'oro

mercoledì 3 maggio 2006

sono di ritorno dalla penultima prova del coro prima del mini concerto di sabato, a metà con un altro coro, in una località sconosciuta della provincia di milano ovest. peccato che a tale concerto debba indossare la divisa del coro, un vestito nero di seta lungo fatto su misura (per un'altra persona) almeno 10 anni fa, che significa all'inizio degli anni novanta, nel pieno della moda peggiore che si sia mai abbattuta sulla terra: quella delle spalline imbottite. naturalmente ho già provveduto ad eliminarle da sotto il vestito, anche perchè così almeno le maniche arrivano in zona polso e non passano come residui di un lavaggio troppo energico che le ha misteriosamente accorciate (la corista che indossava prima di me doveva avere delle braccia davvero corte, e in proporzione delle gambe "molto" lunghe). io avrei fatto volentieri a meno della divisa, ma c'è chi non vede l'ora di indossarla perchè così sembriamo un coro vero. io non sono dello stesso parere, ma tant'è.


ieri invece alcuni miei amici mi hanno regalato (per il mio compleanno in ritardo, dato che ero a roma in quei giorni) un contachilometri per la bici! regalo molto gradito, così mi potrò vantare di tutti i chilometri che faccio nelle mie pedalate domenicali, in solitaria o con il mio amicone paolo, come quella di ieri pomeriggio. mi hanno anche regalato una borraccia per la bici, di quelle che non puzzano di plastica. e mi hanno regalato anche i semini per piantare l'erba gatta. la diana ne sarà contenta, anche se così il mio giardino diventerà il luogo di raduno di tutti i gatti della zona (come se già non lo fosse) che verranno a gustare prelibata erba gatta di prima qualità. sempre a proposito di gatti, ieri ho anche visto un gatto grande il doppio della diana che dormiva in un piatto di legno. aveva scelto il piatto come sua cuccia, quando era piccolo, poi si è ingrandito e ora straborda, ma ci va lo stesso per fare la nanna. faceva troppo ridere! il gatto in questione appartiene a due gemelle mie amiche, identiche come due gocce d'acqua. una era arrabbiata con l'altra perchè il ragazzo della prima si era appoggiato per sbaglio sulla spalla della seconda, dato che erano vestite uguali e neppure lui le aveva riconosciute dal dietro. quando ero piccola volevo troppo avere una sorella gemella, e un po' le invidio perchè sono proprio inseparabili e indistinguibili. fanno l'università insieme, e una ha fatto due volte l'esame di inglese (anche per l'altra) allo stesso appello, naturalmente con due nomi diversi. l'altra , per ricambiare il favore, ha fatto due volte quello di estetica. che figata! poi si scambiano i vestiti che non hanno identici l'una all'altra, e no, i morosi non se li scambiano, almeno ultimamente. quando ero piccola volevo anche avere due figlie gemelle. chi lo sa :) però devono essere proprio identiche come due gocce d'acqua altrimenti dov'è il divertimento?

domenica 30 aprile 2006

venerdì 28 aprile 2006

vacanze romane

a roma non si paga la panna montata sopra al gelato, e le strade sono in salita e in discesa, e invece dei platani ci sono i pini marittimi e le palme (ma non quelle dei poveri come qui) sì è vero c'è un sacco di gente e ci sono anche più turisti che a venezia ma basta non andare a vedere i musei vaticani e un paio di altre cosette e basta avere un cavaliere che ti scarrozza da nord a sud, da est a ovest, da cornelia alla garbatella, dal gianicolo all'eur, a bordo del suo comodo destriero perchè roma è proprio grande grande e poi si mangia la bruschetta prima di mangiarsi la pizza ma chi l'avrebbe mai detto che mi ci sta tutto nel pancino? poi a roma c'è una ragazza dagli occhi meravigliosi con un sorriso contagioso che mi viene a prendere alla stazione insieme ad un ricciolino che mi porta dal poeta e mi fa ascoltare un sacco di belle canzoni mentre mi riporta stanca a casa e ti sembra di conoscerli da sempre. e ci sono un milione di chiese  e rovine, e tessere di mosaico, e capitelli di marmo, e mattoni intrecciati, e cocci di vasi, e l'acqua del rubinetto è quasi più buona del tè. ci sono strade che si incrociano di nuovo, cuscini su cui appoggiare dolcemente la testa, altre strade che si incrociano per la prima volta, e io cammino con i miei sandaletti greci e lo zainetto come in gita della scuola, ma la mia agenda è piena di un sacco di appuntamenti, e mi vedo con franceschino e la sua ragazza, e ritrovo anna che ci è voluto che si trasferisse a roma per passare un po' di tempo insieme, ed è per questo che sono convinta che le strade si incontrano dopo un po', anche se sono in salita e in discesa. ci sono fiori che arrivano inaspettati, auguri da israele, braccialetti di pietre colorate, bibite allo zerinol, foto scattate alla rinfusa, foto non scattate.

sabato 22 aprile 2006

zerodue

quando sul mio cellulare compare un numero con prefisso 02 (milano) incrocio l'incrociabile perchè due volte su tre si tratta di una proposta di lavoro. che sia in un negozio di vestiti, in un negozio di quadri, o qualsiasi altro genere di lavoro per cui io abbia lasciato il mio recapito, sono sempre curiosa di sapere chi mai sarààà.


ieri mi compare un numerino con lo 02 e stamattina detto fatto un colloquio, in una bella casa editrice/galleria d'arte contemporanea che sta cercando una gallerista full time.. wow! il colloquio è andato bene. apparentemente mi sto specializzando in questo settore della vendita delle opere d'arte.mah.chi lo sa poi cosa voglio fare nella mia vita. io no di certo. per ora però va bene così. "bene signorina, la chiameremo e le faremo sapere" "grazie per l'interessamento arrivederci molto gentili aspetto la vostra telefonata". mi ha rincuorato sentirli sghignazzare quando ho raccontato l'episodio del gallerista stronzo di qualche mese fa. è andata così: "ah, lei ha lavorato anche presso la galleria xyz?" (mentre scorrevano il curriculum) "sì, solo che la collaborazione non è durata molto" "come mai?" (e già ridacchiavano) "diciamo che ho preferito restare a casa che farmi sfruttare da un viscido brianzolo" (detta con altre parole, ma il succo in soldoni è quello. e giù loro a sghignazzare). evidentemente è conosciuto nell'ambiente per praticare questo tipo di sfruttamento derivatogli dal braccino corto e dalla stronzaggine insita nel suo animo di gallerista stronzo. 


aspetto anche la telefonata con lo 02 del negozio di abbigliamento. entro la fine della settimana saprò se mi hanno ingaggiato per entrare nel loro magico mondo.


intanto vado a fare una gita. ho preparato lo zainetto, la macchinetta fotografica, l'ombrellino che non si sa mai e qualche vestito.


vedrò la folletta e il rickybel per la prima volta, ermanno per la terza, e starò qualche giorno con la mia amica anna che carina mi ospiterà nella sua casuccia e spero di vedere anche la mia amica giorgi. spero di vedere anche qualcunaltro. bè il mio numero ce l'avete carini io sono lì.

mercoledì 19 aprile 2006

carini amici miei romani, sabato arrivo nella vostra affascinante città e mi fermo fino a mercoledì mattina. cosa ne dite di incontrarci?

ho tanti pensieri sparsi per la testa che colleziono durante il giorno e mi prometto di registrare qui sopra, poi me li dimentico e allora ciao.


però questi almeno li devo segnare:


gli evidenziatori verdi fosforescenti si sono ispirati alle foglie tenere che spuntano sugli alberi in questi giorni. ne sono convinta. quelli arancioni invece si sono ispirati alla luce del treno che si rifletteva sulle finestre dei palazzi esposte a ovest, poco prima che il sole se ne andasse, verso le otto, con metà cielo plumbeo e metà cielo carta da zucchero. quelli rosa per ora non lo so.


la filologia è una gran bella materia. non ci pensavo da qualche anno, ora mi sono imbattuta di nuovo in alcune interessanti divagazioni grazie allo schlosser di cui sto leggendo la letteratura artistica. invidio gli umanisti toscani e tutta la civiltà rinascimentale. vorrei leggere tutta la divina commedia e rimettermi a studiare con criterio quel periodo. purtroppo dovrei imparare un po' di latino, e magari anche il greco. però i teorici del quattro-cinquecento mi affascinano un sacco. e allora perchè ho fatto una tesi su un pittore dell'ottocento? comunque per tornare al discorso della filologia, non trovate affascinante il percorso che hanno fatto alcuni testi - per non dire tutti - nel corso dei secoli? il modo in cui si arricchiscono, con gli errori, le imperfezioni, le perdite, i frammenti. la cosa che più mi fa impazzire è che si arricchiscono proprio grazie ad elementi che razionalmente dovrebbero "impoverirli". copisti che sbagliavano a copiare, e così invece rivelano la cultura del loro tempo. miscugli di testi che non c'entrano l'uno con l'altro ma che sono copiati o stampati nello stesso codice. pergamente raschiate e riutilizzate, su cui si intravede la stratificazione (vera e propria) delle scritture. confronti, codici x y z, ok basta potrei passare per un'invasata.


l'olio di lino PUZZA.


gli occhiali di h&m presi l'anno scorso a 4.90 euro stanno facendo la muta della pellicina.


oggi a milano c'erano in giro un sacco di tifosi del barcellona per il centro, e io mi vergognavo a chiedere: come mai siete qui? c'è una qualche partita? così non l'ho chiesto. forse ho fatto bene.

lunedì 17 aprile 2006

e per fortuna che ieri sono andata in giro per i laghetti della brianza, visto che oggi non se ne parla. giornata grigissima, qualche gocciolina qua e là, e un sonno catastrofico che non mi abbandona da una settimana abbondante (nonostante dorma più di un ghiro).


le ultime novità della ila sono le seguenti:


martedì ho un colloquio per lavorare in un negozio di abbigliamento al mattino, in piazza duomo.


fine delle novità.


ok, so che dopo tutto questo non scrivere che ho fatto ultimamente uno si aspetta qualche particolare in più, ma tanto cosa vi racconto?


avrei bisogno di svegliarmi da questo torpore! datemi un litro di caffè, una decina di pizzicotti ogni ora, riempite il mio cervellino di stimoli. vi prego fate qualcosa, o questo blog diventerà il blog di una rognosa che non è mai contenta.


 

domenica 16 aprile 2006

mio papi ha vinto un uovo di cioccolato gigante.. mmm quanto adoro il cioccolato! peccato che sia fondente. per fortuna che ho anche un altro uovo di cioccolato al latte. per fortuna, per tutti i miei cuscinetti e rotolini sparsi ovunque..


buona pasqua, che poi vuol dire "passaggio". dalla morte, alla vita, o come preferite intenderlo voi.


la pasqua non poteva che essere in primavera.


 

pasqua

lunedì 10 aprile 2006

ridiamo per non piangere

la cosa che più mi piace dell'andare a votare è che torno nella mia vecchia scuola elementare, dove ogni anno mi stupisco di quanto piccolo sia il corridoio che da bambina mi sembrava enorme, e di quanto siano bassi gli attaccapanni appesi in fila fuori dalle aule, quando da bambina mi sembravano quasi inarrivabili. direi anzi che è l'unica cosa.


per una che come me vive dieci metri sopra le nuvole ed è considerata meno di zero dalla cosiddetta "società", il voto è un appuntamento fastidioso, al quale in genere cerco di non mancare, per rispetto a quanti prima di me hanno combattuto a lungo per ottenere questo diritto, e soprattutto per rispetto a quanti questo diritto non lo hanno ancora ottenuto, ma esco dal seggio sempre insoddisfatta. perchè so che, chiunque vinca o chiunque io abbia votato mi deluderà. continuerò ad essere considerata meno di zero dalla "società". mentre il politico di turno prenderà migliaia e migliaia di euro al mese per accusare il collega della legislazione precedente di aver combinato solo disastri, e riempire le orecchie della gente con parolone, paroline, parolacce che lasciano solo un gran mal di testa e il vuoto intorno a sè, io continuerò a sperare di trovare un secondo lavoretto part time per dare uno scopo all'altra metà della giornata (e superare le 500 euro al mese del mio stipendio mensile). io, con una bella ed inutile laurea in tasca, piena di tante belle e inutili speranze (bè, dopotutto le speranze sono sempre utili).


invidio quanti di voi, pieni di entusiasmo, non vedevano l'ora di disegnare con la matitina che non si cancella una bella croce sul loro segno preferito, che avevano già individuato da giorni, da settimane, o forse da mesi, per dare una svolta epocale alle loro vite. purtroppo io non riesco a vedere la cosa in modo così ottimista. io, che sono ottimista in mille altre cose, mi scopro sfiduciata, stufa, annoiata persino di parlarvi di questi argomenti sul blog.


sarà che un partito che vada bene alla sottoscritta devono ancora inventarlo.


è per questo che da domani mi candiderò io. fonderò un nuovo partito, il PdB. Partito della Bellezza. Non starà nè a destra, nè a sinistra: starà Sopra. Principale intento sarà quello di diffondere la Bellezza negli animi della gente. Per quanto riguarda la bellezza fisica, metterò a disposizione delle ragazze povere delle agevolazioni per acquistare smalti per unghie, fanghi anticellulite, ombretti, tinture per capelli, fondotinta e maschere anti-brufoli. Per quanto riguarda la bellezza spirituale, distribuirò libri e cd gratis (naturalmente di quelli che dico io!), spalancherò le porte dei musei, azzererò le tasse universitarie di tutte le facoltà ed abbatterò tutte le case orbobriose costruite senza criterio tra gli anni '50-70. fine del programma.