non è possibile che ogni volta che tento di scrivere un post mi tocca chiudere di fretta la finestra prima di averlo finito. o meglio, è possibile, dato che sono al lavoro e non dovrei passare il tempo a comporre brani letterari sulle mie pippe mentali.
stamattina, ad esempio, stavo scrivendo di come il fuoco che incendia gli alberi in queste giornate di finta estate si sia spento all'improvviso quando il treno si è tuffato nel mare di nebbia che sommerge milano. ma non ho fatto in tempo, quindi ora vi beccate questo post schifoso in cui parlo di quello di cui avrei voluto parlare ma in modo meno accattivante, spiattellandolo così senza troppi giri di parole.
che certi colori devono ancora arrivare, ma stamattina me li sono gustati per la prima volta dal trenino a due piani che permette una visuale rialzata sul mondo, compreso il cadavere di cicciobello lanciato da qualche ragazzino dispettoso sul tetto piatto del bagno della stazione, e lì rimasto a prendersi prima il sole ora l'umido. una scena piuttosto agghiacciante che si ripresenterà nei sogni di stanote.
ma oggi l'essere poetica non mi riesce.
Ciccio Bello con gli arti piegati in modo anomalo e magari gli occhi scavati? Mio Dio chissà quale incubo la notte!! =)
RispondiEliminaRispetto per Ciccio Bello, in fase di putrefazione... heheheee, le piccole tragedie fuori dagli occhi del mondo.
RispondiEliminaciao Ila, baci!!!
Zama
fai una foto a cicciobello!
RispondiEliminaE il bello è che, nonostante un'immagine meravigliosa come il fuoco che incendia gli alberi e il mare di nebbia, tutti sono rimasti colpiti dal cicciobello in putrefazione ;-)
RispondiEliminaBrain