martedì 29 aprile 2008

annuncio a tutti i lettori veneziani (non che abbia molti lettori, e tra questi i veneziani sono ancora meno) che da giovedì a domenica venezia avrà l'onore di ospitarmi per ben quattro giorni quattro dopo ben quasi due anni due di assenza.

il mio numero ce l'avete, spero che troviate una mezzoretta di campo santa margherita da dedicarmi.

non vedo l'ora.

preannuncio nostalgie varie e poche ore di sonno per notte, molti ponti da attraversare e un po' di colore in faccia e luce negli occhi.

sabato 26 aprile 2008

Adesso scrivono anche simpatiche frasi informative sull'involucro lilla degli assorbenti ultrasottili.

"Donna, lo sai che la sindrome premestruale dipende anche da fattori di stress psicologico?"

"Donna, lo sai che devi mangiare meno latticini nei giorni che precedono il ciclo?"

"Donna, lo sai che è una falsa credenza quella che, durante i giorni del ciclo, non ci si debba lavare i capelli?"

e molte, molte altre utilissime informazioni di questo genere.

Ora, io ringrazio davvero i signori Lines per aver messo a punto uno strumento di tale utilità. infatti, quando sono seduta sul gabinetto e apro il nuovo assorbente per sostituire quello vecchio, ho anche la possibilità di istruirmi leggendo, oltre alle solite e immancabili riviste da bagno, anche queste illuminanti chicche, e posso meditare meno sulla mia triste condizione di neoventottenne sola e infelice. Oppure, nei lunghi sabato pomeriggio di ponti primaverili sprecati a sistemare inutili tesi frutto di copia e incolla, posso allegramente distrarmi scrivendo sul mio blog queste interessanti riflessioni.



Per quanti si domandino se questo post sia frutto di lune particolari dettate dal ciclo mensile aggravate da una scontentezza e rabbia diffuse: chiedetelo al sig. Lines in caso non lo abbiate capito.

lui ha una risposta per tutto.

domenica 20 aprile 2008

venerdì 18 aprile 2008

meno zero

e così ho dato l'ultimo esame si spera della mia vita.

fa un certo effetto. mi sembrava di aver già avuto un momento, ormai tre anni e mezzo fa, in cui avevo detto: ho dato l'ultimo esame della mia vita. solo che ero a venezia, era storia della critica d'arte 2, avevo una tesi da scrivere e poca idea sul cosa fare della mia vita.



lanfranco, luca giordano, tanzio da varallo, bartolomeo manfredi, daniele crespi (attenzione non giuseppe maria crespi detto il cerano), bernini e chi altro? direi che me ne ha chiesti a sufficienza.

sono andata dicendo: spero che non mi chieda lanfranco o luca giordano. e così è stato. primi due riconoscimenti: volta della certosa di san martino e estasi di santa margherita da cortona. tiè.



cosa dire ora.. cosa fare dei pomeriggi  senza esami da studiare? senza tesi (o quasi.. solo le rifiniture) da scrivere? senza lezioni da frequentare?



riscoprirò il significato del tempo libero.



programma per i prossimi mesi: svacco sul divano e giri in bicicletta, realizzazione del mio ex libris personale, preparazione di qualche lezione qua e là, mostre a volontà, giri al lago, pila di romanzi e saggi sul comodino da assottigliare.. direi che in linea di massima ci siamo.

i viaggi sono da pensare più avanti, almeno quelli di più di due o tre giorni.

i tempi potrebbero invece essere maturi per un giretto a venezia, senza pretese, ma in realtà con moltissime pretese.

martedì 15 aprile 2008

mentre si legge solo di politica, io sono alle prese con case del fascio costruite in pieno regime da architetti apparentemente servi del potere, che nella loro genialità sono riusciti a lasciare a distanza di decenni un messaggio completamente indipendente da ogni credo politico, nella purezza delle forme geometriche e spaziali, nel bianco e nella trasparenza di marmo e vetro, in un rapporto non scontato eppure sottilmente evocato con il passato romano, medievale, rinascimentale, settecentesco di una città di provincia che negli anni '30 diventa il crocevia del movimento moderno. edifici che si alzano e sviluppano al ritmo di musica, che offrono sezioni auree a volontà e superfici piane come giochi grafici di incastri rettangolari. bianco, nero, marmo, vetro, ombre, luci.

doveva essere, come il fascismo, una "casa di vetro in cui tutti possono guardare". peccato che tutti potessero guardare ma non toccare, entrare. invece è un monumento che in sè assomma il rigore del castrum romano, l'impianto del broletto medievale, ed è il contraltare di un magnifico duomo iniziato dai magistri cumacini, antichi scalpellini emigrati in tutta italia a portare le loro conoscenze, e voltato da una cupola di juvarra con un'imponente presenza scenica soprattutto nella piazza sul retro, che corre lungo le absidi e porta direttamente all'altro lato, alla casa del fascio.

i numeri, le percentuali, le accuse, le ammissioni di sconfitta e le proclamazioni di vittoria, la scoperta di un razzismo leghista molto più radicato dalle mie parti di quanto potessi immaginare, non riescono tuttavia a distrarmi dalla mia tesuccia di abilitazione con poche pretese, che però sembra cadere a pennello e dopotutto mi conforta.

come se la politica fosse il sale della vita.

sarò di parte, ma per me c'è altro.

sabato 12 aprile 2008

i sulutumana ritornano a chiamarsi sulutumana e tra poco esce arimo ed è venerdì sera piove e sono un po' scazzatina. mi sa che me ne andrò a dormire così almeno una notte dormo un po' di più delle canoniche cinque ore e mezzo eccheccavolo.

la tesi non va avanti da sola in automatico te ne sei accorta? neanche gli esami si studiano da soli.

del resto non smette di piovere piovere piovere aprile ogni goccia un barile insomma quanti barili hanno già riempito tutte queste gocce?

sono stufa di fare ilaria la solitaria.

martedì 8 aprile 2008

la prof è andata in gita a monaco di baviera e dintorni per quattro giorni quattro.

la prof si è proprio gasata ma risente ancora delle poche ore di sonno per notte, alle prese con ronde poco credibili, musei non sufficientemente visitabili, pensieri non sempre esprimibili., ricordi fin troppo vividi e una voglia di ripartire al più presto.  non importa per dove.

c'era una discreta atmosfera natalizia, con la neve che scendeva, i pretzel caldi appena sfornati, le pinete della baviera discretamente imbiancate. per fortuna che si è trattato di uno scherzo e la primavera c'è.

ne ho le prove.

anche se tra poco piove.