sabato 31 maggio 2008

una cosina veloce, che sono quasi in partenza:



per chi abitasse in zona pesaro urbino farò un concerto con il mio piccolo coro (discanto) domenica 1 giugno alle ore 21.00 nella chiesa parrocchiale (dovrebbe essere san michele) di macerata feltria (PU). ovviamente musica polifonica sacra, dal barocco al quasi contemporaneo, ingresso libero (credo).



sì ok non sono molto informata.

lunedì 26 maggio 2008

primavera instabile quanto instabile sono io.

odio la pioggia continua per settimane. sembra che l'italia nord occidentale sia l'unica oasi d'autunno in mezzo alla primavera che sta per cedere il passo all'estate. quasi come se mi dicesse: vattene da qui, trova un posto al sole.

è sfumata una possibilità che mi aveva elettrizzato per un paio di settimane: insegnare storia dell'arte nel liceo artistico della sede romana della mia scuola, almeno per il prossimo anno scolastico. ci avevo creduto un bel po', mi ero quasi spaventata all'idea di trasferirmi in una città tanto meravigliosa e tanto diversa rispetto alla dimensione di paesello della mia adorata venezia.

potrebbe ripresentarsi, questa possibilità, l'anno successivo, ma per ora sto qui. dovrei gioire, la mia cattedra sarà da diciotto ore invece che dodici, proprio come una vera cattedra completa. ma poco o niente cambierà rispetto a questo anno volato lentamente, in una solitudine che mi sta trascinando in basso.

mi sono accorta di essere diventata estremamente taciturna e insofferente. non rido più insomma. non mi piace stare con la gente. non parlo in casa, non parlo fuori, non esco, non vedo nessuno. è questa la mia vita. non quella che mi sforzo di dipingere con fotografie sorridenti e post idioti sul blog.

al mattino indosso una faccia da prof chiacchierona, quasi come se mi interessasse solo discorrere di storia dell'arte, quasi come se tutte le parole che non dico durante il giorno le concentrassi mentre spiego masaccio e l'oreficeria altomedievale, mentre durante tutto il resto della giornata mi rifugio nei miei pensieri, nelle mie letture, nelle mie faccende che da poco hanno ripreso ad essere libere dalla schiavitù della ssis.

progetto vacanze irrealizzabili e ovviamente solitarie, mando sms a cui nessuno si degna di rispondere, ma ormai ci sono come abituata, quasi come se il mondo andasse proprio così. ogni sera andare a dormire con la consapevolezza di non essere stata in grado di uscire da questo circolo vizioso mi corrode il naso, sale fino agli occhi e mi fa addormentare.

è vita questa?

mercoledì 14 maggio 2008

bene.



domani e dopodomani verrò esaminata per vedere se sono capace di fare la prof e se posso vantarmi di questo appellativo ufficialmente ufficiale al cospetto di non so chi.

dire che non me ne frega un bel niente di niente forse mi porta sfiga, ma lo dico ugualmente.



brrr.



rabbrividiamo.



poi, per la serie "il raduno più piccolo della storia dei raduni" vorrei ringraziare numero6 per avermi messo il peperoncino negli occhi e nelle orecchie trascinandomi in quel di melzo a rivivere un certo concerto di quasi tre anni fa.

mercoledì 7 maggio 2008





sento le note ancora risuonare in un lontano accordo, e ho ancora il colore negli occhi di quella nuvola dorata che avvolge di luce l'Assunta.

cosa può volere in più una persona?

le note del vespro della beata vergine, composto da monteverdi che riposa tranquillo da quattro secoli qualche cappella a sinistra dell'altare maggiore su cui si staglia imponente la prima grande opera pubblica di tiziano, che con il suo gesto ci porta tutti più in alto, proprio verso quella luce dorata.

altro che sindrome di stendhal.

c'è da impazzire.

c'è da impazzire all'idea che in quattro giorni sono stata sommersa da una bellezza onnipresente, e ora...