appiccicata alla sedia, appiccicata alla tastiera, appiccicata all'aria che pesa incombente su questa cittadina. non ho ancora visto il mare, se non tanto, tanto oceano dall'alto, in un viaggio infinito che ha risucchiato molte energie.
eppure sono qui, tra palme, zanzare, vernice dai colori accesi scrostata e messicani, molti messicani. non ho ancora visto uno straniero, nemmeno per sbaglio. ho sfoggiato il mio spagnolo zoppicante ma in via di miglioramento. ci sono messicani sui tetti a fare chissa' che, messicani sui marciapiedi che guardano la tv per strada, messicani nelle strade indaffarati con borse della spesa. ci sono uccelli che mandano fischi sentiti nei film di mowgli, uno scenario con jungla e piante rigogliose dai fiori rosso acceso. una stanza di ostello con ventola e poco altro. un bagno degno di trainspotting. discariche ai lati dei marciapiedi, tra costruzioni in via d'estinzione e formiche in via di proliferazione.
avro' detto un mucchio di banalita' per chi ai caraibi c'e' gia' stato. per me e' la prima volta e non smetto di captare stimoli.
non apro l'argomento cibo, perche' c'e' da perdersi dentro a un taco con cebollita fritta, guacamone e salsita verde.
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