mercoledì 28 novembre 2007

la scorsa settimana aspettavo l'autobus uscita dal liceo caravaggio in cui sto facendo tirocinio e mi si avvicina il secchioncello di II A che mi saluta con fare cordiale e inizia a tempestarmi di domande e complimenti del tipo: "ma dove hai studiato storia dell'arte?" "perchè hai deciso di fare la prof?" "sai che sei più brava del professore?" "sai che da grande voglio diventare critico d'arte?" e robe del genere.

io gongolo! ho un discepolo che seguirà le mie orme e mi stima molto di più di quanto stimi il suo professore (bè per quello ci vuole poco).



stamattina, sempre a tirocinio, si avvicinano due ragazzuole di prima liceo. mi chiedo cosa mai vogliano dalla sottoscritta.

"possiamo chiederle una cosa che non centra niente??" (loro mi danno del "lei", chissà poi perchè).

"certo, dite pure" (e penso: mi chiederanno come mai ho scelto di diventare prof, o che università ho frequentato, o ancora come ci si senta a conoscere la storia dell'arte per filo e per segno nella convinzione che io conosca veramente la storia dell'arte per filo e per segno, o forse vogliono soddisfare la curiosità morbosa che hanno anche le mie alunne su tutto ciò che riguarda la mia disastrosa vita sentimentale)

"volevamo sapere..."

e l'altra "ma dai scemaaa! cosa glielo chiedi a fare??"

"ma io glielo chiedo lo stesso tanto!"

"prof non ci faccia caso è un po' pazza"

"no, non ci faccio caso, non ti preoccupare"

"ecco, hai visto!!"

"prof io non centro niente, è lei che vuole saperlo!"

"sì prof sono io che avevo una curiosità... ma quanto fa male il buco al naso? e poi se si toglie l'orecchino rimane il segno o si chiude?"

sabato 24 novembre 2007

moonlight mile

malinconia sparsa qua e là. magnifica colonna sonora di un film tra i vari mick, van, bob, jefferson, david etc.  che amplifica quel mal di testa. pioggia noiosa. tanti ricordi e un senso di insoddisfazione permanente. questo è il mio sabato sera. così è. così pare.

martedì 20 novembre 2007

Chicca recente che vince il premio "macchebbellebanalità" in TERZA LICEO, parlando di Wiligelmo e Antelami, scultori del Duecento, da mettere a confronto attraverso i rispettivi rilievi con Storie della Genesi e Deposizione dalla croce



Le due lastre hanno in comune il tema sul quale vertono, ovvero la religione, quindi Dio, che in quel periodo era il personaggio più importante.



Questa invece del gigione con l'apparecchio che l'anno scorso, in prima, parlava di sostanze carcerogene nelle tombe di tufo degli etruschi, e quest'anno ci dà prova della sua profonda conoscenza della genesi ed evoluzione della basilica paleocristiana:



All'inizio le basiliche erano in stile paleocristiano che poi si è evoluto nel tempo e veniva usato, per fare affreschi o dipingere vetrate, lo stile pagano, con delle interpretazioni diverse ed è costruita con una struttura pagana, poi col tempo cambiò struttura.



Piuttosto macabre, infine, le definizioni di "cripta":



Luogo sotto l'altare dove si tenevano le parti del corpo dei martiri



Luogo dove era custodito il cadavere del santo



Parte sotterranea della chiesa dove venivano posti i cadaveri



Si trova sotto le chiese romane
(??) es. S. Ambrogio (??), ed è un luogo dove vengono sepolti i preti o persone ecclesiastiche

giovedì 15 novembre 2007

non so da dove sia uscito il sogno di stanotte.

il fatto è che c'è stato, ed è stato molto bello.

ho sognato di fare un bambino.

ho sognato che un piccolo bambino improvvisamente si formava nella mia pancia, che diventava grande, e tonda, e soda, come una pancia che ha davvero dentro di sè un bambino. era ingombrante, la mia pancia, e la accarezzavo come una mamma che accarezza la pancia dove cresce il suo bambino.

il bambino nasceva esattamente oggi, era la metà di novembre. mi stupivo, pensavo a quando potevo averlo concepito, e con chi. ma certo, con chi lo sapevo. però l'avevo dimenticato, e non avevo intenzione di avvisarlo. e per scoprire quando, bastava tornare indietro di nove mesi, alla metà di gennaio. mi chiedevo come fosse stato possibile. per nove mesi me n'ero dimenticata, avevo portato questo bambino nella pancia, e me ne accorgevo solo oggi, quando il bambino usciva dalla mia pancia, senza fatica, senza dolore, ed era biondo, ricciolo, bello, come un gesù bambino dipinto da bellini in una madonna, con dietro il prato, e le colline, e i pastori.

non aveva un nome. non trovavo un nome. lo lasciavo lì, su un letto, in attesa di un nome che non arrivava. ero felice. nessuna paranoia, nessuna preoccupazione. avevo un bambino, uscito proprio dalla mia pancia.