mercoledì 30 luglio 2008

trono

si' eccomi a trono, un ammasso di edifici bassi intorno al downtown grattacielico che a seconda della zona ti faranno sembrare di essere in qualche altra parte del mondo con un sacco di scritte colorate, merci di ogni genere ammassate, gente di ogni etnia che non ti fa sentire una straniera, perche' i canadesi sono al 70% stranieri.
stavolta e' robertino che mi ospita, un incrocio tra una mamma venezuelana e un papa' ebreo polacco emigrato in america durante la guerra, che ho conosciuto insieme al suo amico jesse a venezia otto anni fa. giusto per restare nella norma.
adoro i canadesi perche' usano la bicicletta per andare in giro dappertutto, infatti ieri ho passato in bici quasi 5 ore, e il programma per oggi non sara' molto diverso.
a toronto c'e' la torre piu' alta del mondo che svetta su ogni edificio, in particolare sulle casette a due piani con portico e giardinetto che si susseguono una a fianco dell'altra in un reticolato infinito di strade. praticamente e' impossibile perdersi: con il lago ontario che sembra un mare inquinato da una parte, e con il nome di un paio di strade, basta andare sempre dritti e prima o poi si incrocia quella che si stava cercando. forse l'america e' proprio questo. non so. anche perche' qui sono in canada, e l'altra citta' che ho visto fino ad ora in questo viaggio e' boston, un'eccezione dopotutto.
mi manca boston, mi manca la compagnia di jefferson, ma succede sempre cosi' quando si va da un posto all'altro e ci si era abituati bene. e' bastata gia' la giornata di ieri per farmi ambientare un pochino.
ieri ho incontrato un personaggio, amico di robertino, sulla spiaggia del lago ontario, che merita di essere nominato. appena ho il link dei suoi video lo incollo.

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