APPELLO PER LA STORIA DELL’ARTE NELLA SCUOLA
L’ANISA, Associazione Nazionale degli Insegnanti di Storia dell’Arte, presa visione di un documento
in bozza completo di quadri orari, riguardante i nuovi curricula dei Licei, esprime sconcerto e viva
preoccupazione in merito alla presenza della Storia dell’arte nella Scuola italiana. Come nostro
costume, non vogliamo farne una difesa corporativa, ma solo sollevare un problema di congruità e di
qualità formativa.
In particolare ci sembra del tutto ingiustificato che le ore di insegnamento di Storia dell’Arte
diminuiscano al liceo artistico per evidenti ragioni di indirizzo di studi e, soprattutto, che al liceo
classico, si adotti la scelta penalizzante di assegnare una sola ora settimanale alla disciplina, sia al
biennio che al triennio, laddove il ministro Gelmini si era impegnato ad aumentarne la presenza. Se
infatti ci si ferma ad un puro calcolo aritmetico, rispetto al corso classico tradizionale, la disciplina
aumenta di 1 ora il suo monte orario nel quinquennio (attualmente è presente solo al triennio con 1 ora
nei primi due anni e 2 ore al terzo anno). Ma sul piano dell’efficacia didattica che peso può avere
l’insegnamento di una disciplina per una sola ora settimanale, specialmente nell’anno finale quando la
Storia dell’arte è il perno su cui ruotano la maggior parte dei percorsi interdisciplinari che gli studenti
elaborano per gli esami orali?
Senza parlare del fatto che, vista l’infondatezza didattica di un insegnamento con una unica ora
settimanale, nella maggior parte dei licei classici sono da anni in atto sperimentazioni consolidate che
vedono la presenza della disciplina per 2 ore settimanali per cinque anni per cui, di fatto, il previsto
scenario dimezzerebbe non innalzerebbe il monte orario del suo insegnamento.
Si chiede pertanto di assicurare agli studenti della Scuola italiana e, in particolare, a quelli del liceo
classico ed artistico, un insegnamento della storia dell’arte adeguato affinché si possa garantire in modo
efficace la formazione disciplinare e culturale dei nostri studenti. Infine, se vogliamo che i cittadini di
domani difendano i principi enunciati nell’art.9 della Costituzione, occorre che conoscano il
patrimonio storico-artistico che saranno chiamati a salvaguardare. O è proprio questa consapevolezza
che si vuole cancellare?
Clara Rech
Presidente Nazionale ANISA per l’educazione all’Arte
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