sabato 28 ottobre 2006

non è possibile che ogni volta che tento di scrivere un post mi tocca chiudere di fretta la finestra prima di averlo finito. o meglio, è possibile, dato che sono al lavoro e non dovrei passare il tempo a comporre brani letterari sulle mie pippe mentali.

stamattina, ad esempio, stavo scrivendo di come il fuoco che incendia gli alberi in queste giornate di finta estate si sia spento all'improvviso quando il treno si è tuffato nel mare di nebbia che sommerge milano. ma non ho fatto in tempo, quindi ora vi beccate questo post schifoso in cui parlo di quello di cui avrei voluto parlare ma in modo meno accattivante, spiattellandolo così senza troppi giri di parole.

che certi colori devono ancora arrivare, ma stamattina me li sono gustati per la prima volta dal trenino a due piani che permette una visuale rialzata sul mondo, compreso il cadavere di cicciobello lanciato da qualche ragazzino dispettoso sul tetto piatto del bagno della stazione, e lì rimasto a prendersi prima il sole ora l'umido. una scena piuttosto agghiacciante che si ripresenterà nei sogni di stanote.

ma oggi l'essere poetica non mi riesce.

mercoledì 25 ottobre 2006

dimenticavo.  mi hanno tagliato i capelli. TROPPO.  
mi piace l'espressione "covare l'influenza". 

mi viene in mente una gallina di quelle disegnate sugli strofinacci che, tutta soddisfatta e paffutella, cova. non si sa bene cosa, perchè l'influenza è lì nascosta sotto la gallina, quindi non ho mai avuto modo di vederla, però so che è proprio lì schiacciata al calduccio tra le piume.

forse è il caso che prenda un'aspirina

sabato 21 ottobre 2006

vernici

ieri sera inaugurazione della mostra in galleria.

signore ingioiellate della milano bene corredate di mariti incravattati, rossetti e borsette griffate, rughe spianate e ciprie pesanti, sorrisi di convenienza, deliziosi pasticcini freschi che dai prendine ancora uno ma no che poi la linea!

tutto sommato è stato divertente, anche se sono arrivata a casa a mezzanotte passata.

l'hanno chiamata inaugurazione. non vernissage. tantomeno vernice. che la vernice mi fa venire in mente quella delle mie prime scarpette di vernice nera, un bel paio di ballerine con il laccino, prese per il matrimonio sciccoso di un mio cugino - il primo matrimonio a cui sono mai stata invitata - quando avevo poco più di otto anni e un vestitino bianco come quello della sposa.

giovedì 19 ottobre 2006

che dire.. mi hanno ammessa!!!

e oggi prima noiosa lezione di psicologia, che non ho mai seguito lezioni di psicologia ma quella di oggi non mi sembrava troppo pertinente alla materia. mah.

ho sempre più il sospetto che queste scuole per abilitare all'insegnamento siano un modo escogitato dal ministero per dare lavoro a qualche prof disoccupato, che si mette ad insegnare come insegnare. bene, spero che diano lavoro pure a me, che quelli della galleria non erano molto felici che li piantassi così su due piedi. infatti non li ho piantati. ma non possiedo il dono dell'ubiquità quindi una soluzione dovranno trovarla presto..



nel frattempo sono successe un mucchio di cose (il che è naturale, visto che la vita continua ad andare a mille).



ho rivisto l'amigo de cordoba y valencia che mi ha fatto passare una serata tra i ricordi, il gelato e le fotografie. mancava il resto della banda, ma ho conosciuto altri simpatici ragazzuoli che si sono rivelati altrettanto carini quanto la cricca del pulmino più gigantissimo del mondo. sono tornati in superficie i malefici cocktails a base di peperoncino e avanzi di alcolici, ma anche gli occhiali della felicità e il cappello dell'amore, il nestea ghiacciato, improbabili pastasciutte, progetti di viaggi, sogni realizzabili.



sono stata di nuovo nel paese delle mele, ho mangiato golose omelettes ricoperte di zucchero a velo  e marmellata di frutti di bosco all'una di notte, oltre a canederli inzuppati nel burro fuso dal cuore di formaggio filante sotto un sorprendente sole di ottobre a oltre 2000 metri di quota. mi sento a casa, mi sento bene quando sono lì, e non è merito delle mele, che da quando le suore mi hanno fatto mangiare una mela al giorno durante i tre anni dell'asilo non le ho mai amate troppo. il tempo vola, nel paese delle mele. forse perchè ci sono tante piccole stranezze alle quali non sono abituata. ma non credo sia solo per quello.




martedì 10 ottobre 2006

ma perchè devono farmi soffrire cosììììììì

non sono ancora usciti quei maledetti risultati che invece dovevano essere già pubblicati ieri, se non addirittura venerdì.

e così devo ancora aspettare. aspettare. aspettare.

per sapere cosa sarà della mia vita nei prossimi due anni.

sgrunt.

domenica 8 ottobre 2006

incroci

c'è un po' di traffico sulla strada dei sogni. stamattina un sms che mi dice: ti ho sognato stanotte. nel pomeriggio un altro sms, da un'altra persona dall'altra parte del globo, che mi dice la stessa identica cosa.

io stessa riempio le notti di sogni che mi fanno svegliare presto nonostante possa dormire fino a tardi e ne abbia assolutamente bisogno. sogno graduatorie, punti, ammissioni, ma anche persone reali.

vado a sognare ancora un po' adesso. chissà mai che venga a trovarmi il mio principe azzurro stanotte.



domani mi toccherà intrattenere la gente con tante storielle e aneddoti su una chiesetta di campagna con le volte affrescate e i racconti delle visite pastorali del '500. magari mi sogno com'era l'abside prima che lo distruggessero, insieme a tutti i suoi bellissimi affreschi, verso la fine dell'Ottocento, per ampliare la chiesa.



vi dovrò raccontare della canonica del parroco a cui sono andata a chiedere del materiale per preparare la visita guidata. entrare da quella porticina è stato come fare un balzo a inizio XX secolo.



sogni d'oro queridos

giovedì 5 ottobre 2006

devo coccolarmi un po' dopo queste settimane da incubo e così, andando indietro nel tempo ho, nel seguente ordine, fatto queste cose:

cazzeggiato al lavoro

mangiato una meringa

comprato il secondo tomo della storia dell'arte italiana di chastel (che peraltro consiglio ai curiosi e ai neofiti, due volumi per 18 euro)

comprato una gonna invernale grigia da h&m

girovagato per milano con un discreto abbiocco e mal di testa post esame.



non mi pronuncio su questa seconda prova. la prima è andata di gran lunga oltre le mie aspettative, spero che si verifichi la stessa cosa anche per la seconda. che poi il tempio non era quello di zeus ad olimpia, e delacroix non l'ha riconosciuto nessuno, ma pazienza.



ora attendo che la mia vita cambi. spero che la mia vita cambi.



nell'eventualità che ciò si verifichi, sarò ben contenta di mandare a c... quegli stronzi dei miei capi che pretendono che vada ad imbiancare la galleria alla domenica e mi fanno lavorare fino alle 8 di sera con la scusa che tanto mi portano a casa loro in macchina.



stasera riprendo con la pallavolo e con le più o meno normali attività sociali di base tipo uscire almeno una sera alla settimana, dormire almeno 8 ore per notte ecc. anche se in realtà ho ancora da studiare per improvvisarmi guida turistica in una  manifestazione culturale brianzola alla quale siete invitati tutti quanti.