sabato 18 marzo 2006

la festa di san patrizio mi fa tornare nel cuore un pezzettino di irlanda che avevo fatto mio ormai tanti anni fa.


la associo ai bigliettini d'auguri che, ogni anno, per diversi anni, la mia "mamma" irlandese mi ha scritto in quella sua grafia dolce, posata, corsiva. anita è morta qualche anno fa, lasciando tre figli e un marito in una casa di dublino con la porta rossa. vorrei ricevere ancora quei bigliettini, vorrei ricevere ancora quelle lettere in cui mi raccontava delle sue piccole gioie, dei suoi grandi problemi, vorrei ricevere ancora quelle fotografie che mi mostravano come cresceva bene megan, e come diventava sempre più bella aimèe, o sempre più alto paul. il marito mi aveva portato, una sera, su una collina appena fuori dublino. era la notte di san lorenzo, e avevo spiegato a lui e alle due bimbe la storia delle stelle cadenti, e dei desideri. mi avevano insegnato che "esprimere un desiderio" si dice "to make a wish": quasi più bello in inglese che non in italiano.


anita mi aveva fatto un sacco di regali prima della mia partenza: un paio di orecchini verdi come l'irlanda, una rana con l'ombrello con attaccate delle "wind-chimes", una piastrella con inciso quell'irish blessing che ho imparato a memoria e ho più volte ricordato. l'estate successiva ero tornata a trovarla per qualche giorno, e mi aveva lasciato un magnifico libro di irish poetry, su cui ha scritto a penna ILARIA. All my Love. Anita. See you soon 1998. 


c'è una poesia che già da allora mi aveva colpito, e vado a rileggere ogni volta che apro quel libro, e fa così:


The meeting of the waters (Thomas Moore)


There is not in the wide world a valley so sweet
As that vale in whose bosom the bright waters meet;
Oh! The last rays of feeling and life must depart,
Ere the bloom of that valley shall fade from my heart.


Yet it was not that Nature had shed o'er the scene
Her purest of crystal and brightest of green;
'Twas not her soft magic of streamlet or hill,
Oh! no, - it was something more exquisite still.


'Twas that friends, the belov'd of my bosom, were near,
Who made every dear scene of enchantment more dear,
And who felt how the best charms of nature improve,
When we see them reflected from looks that we love.


Sweet vale of Avoca! how calm could I rest
In thy bosom of shade, with the friends I love best,
Where the storms that we feel in this cold world should cease,
And our hearts, like thy waters, be mingled in peace.


mi piacerebbe tornare a trovare anita, e ringraziarla, e lasciarle un fiore, perchè è soprattutto per merito suo che mi sono innamorata dell'irlanda, di dublino, degli u2, dei trifogli, e della sua magnifica famiglia, che è diventata anche la mia. 

6 commenti:

  1. :°) (anch'io. non c'è altro da dire)

    gaia

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  2. un saluto e buon inizio settimana!

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  3. ... :°) ...



    "La gggiente irlandesssse... e la gggiente taliana... ha... lo spirito.... VICINO!!!"

    (Bono - Live in Modena, Joshua Tree Tour)

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  4. il #4 è di Brugno (io)

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  5. brù - è vero.. l'ho potuto constatare sulla mia pelle :°)



    brain e gaia - mi dispiace causare lacrime. su lacrime, ma era inevitabile ricordarsi di lei l'altro giorno..



    bellallegria - buona settimana anche a te!

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