venerdì 30 giugno 2006

le cicale hanno preso il posto dei grilli. mr. paletta ha sofferto le pene dell'inferno durante la grandinata dell'altra notte. le sue ramificazioni si sono piegate sotto la pioggia e il vento, e stentano a raddrizzarsi.


ma oggi il sole è da film. peccato che sia costretta in questo soppalco illuminato da faretti alogeni e rinfrescato da vento artificiale.

sabato 24 giugno 2006

cas

la forma delle sue dita che saltellavano da un tasto all'altro della chitarra con una leggerezza inaspettata è la stessa di quando sette anni fa veniva a darmi qualche lezione che inevitabilmente si trasformava in un suo concerto, con le orecchie della sottoscritta tese a captare ogni nota, consapevole di non essere in grado di diventare neanche di un decimo della sua bravura. ero anche un po' innamorata di lui. pretendevo di insegnargli a disegnare. scambio alla pari di conoscenze. finivamo col parlare (molto), suonare (poco), cantare, ridere.


stasera sono andata a trovarlo nella sua casettina nuova, dove abita insieme alla sua ragazza. sempre uguale lui, con un paio di chitarre e una batteria luccicante in più, messe in bella vista nella sua saletta insonorizzata. sempre la stessa espressione quando suona. batte il tempo con il piede. le labbra unite che si muovono ad assecondare la sua concentrazione. respira con il naso seguendo i cambi di scala.

giovedì 22 giugno 2006

a parte il fatto che questa è la notte più corta dell'anno e vorrei proprio essere alle lofoten a gustarmi tutto questo ben di dio di luce


a parte il fatto che stavo per dimenticarmelo. buon solstizio a tutti. non siate tristi se da domani le giornate si accorciano, che è la prima notte d'estate.


stasera sono uscita con una mia compagna del liceo, la giudi. siamo andate in un posto dove ti danno una pentola di coccio piena di succosissima frutta a pezzi e di succo di frutta - volendo anche corretto con alcol, e tu vai avanti a sgranocchiare fette di ananas, a succhiare polpa d'anguria, a tritare pezzi di cocco, a inghiottire semini di passion fruit e a bere gustoso succo tropicale con una cannuccia lunga lunga lunga. ora ho le rane nella pancia, ma sono soddisfatta.


sono anche soddisfatta perchè nel tornare a casa ho ascoltato un magico terzetto di meravigliose canzoni shuffle dal mio prezioso scatolino azzurro che non potevano essere più belle per una notte di solstizio d'estate. nell'ordine: dark eyes di bob dylan. green plastic dei radiohead. last goodbye di jeff buckley. eh sì, sono soddisfazioni quando lo scatolino azzurro sforna queste sequenze casuali e il profumo dei fiori invade la macchina e il caldo dell'estate ti soffoca, ma solo un pochino.


tornando alla giudi. è stata una seratona stile ricordi quella volta che...?


tipo quando abbiamo vinto una vacanza io lei e la ele (il magico trio dell'ultima fila) grazie ad una gara di murales alla festa di fine anno scolastico, e siamo andate a cala di nisportino (isola d'elba) per una settimana a settembre, a far impazzire gli animatori del campeggio, cucinando uova strapazzate al pomodoro e provando tennis, immersione, tiro con l'arco, canoa, scherzi notturni ai bungalow vicini per ingannare il tempo. il soggetto del murales - ancora visibile nei sotterranei della scuola - era la gae, la nostra sgangherata supplente di inglese che si tagliava le unghie fucsia in classe e diceva "l'otto biscotto non te lo do!"


o tipo quando abbiamo seppellito nel cortile della scuola un paio di bottiglie di vetro stracolme di messaggi ai posteri come "la 3L è la classe più figa del liceo artistico" e altre verità epocali, segnando il luogo con una X sul muro di cinta, che presumo sia scomparsa (come del resto le bottiglie) da quando il cortile si è trasformato in un cantiere per l'ampliamento della sede della scuola. 


o tipo quando abbiamo lanciato caramelle alla folla durante la campagna elettorale per l'elezione del rappresentante di istituto (il motto della nostra lista era "le matite spezzate continuano a disegnare") e una di queste caramelle ha colpito un neon sul soffitto che è scoppiato ed è caduto addosso ad una poverella che era seduta ad ascoltare il nostro programma con il braccio già ingessato. (per la cronaca, la nostra lista ha vinto e ho avuto l'onore di rappresentare gli studenti - non so se sia stato grazie alle caramelle).


o tipo quando durante i rientri pomeridiani del giovedì facevamo due ore di storia dell'arte in totale abbiocco, subito dopo pranzo, con tapparelle abbassate per vedere le diapositive e la prof, per tenerci sveglie, ci metteva in posa come le statue del timpano del partenone.


quanto darei per tornare al liceo

mercoledì 21 giugno 2006

Oggi mentre andavo in galleria mi è sembrato di lambire per un attimo il paradiso e di essere catapultata nel bel mezzo di una schiera di angioletti. invece passavo solo sul retro dello showroom di armani in via fiori chiari, dove un nugolo di modelli dal viso pulito gli occhi azzurri la pelle liscissima e i capelli sottili era in attesa di chissà cosa. a prima vista li avevo scambiati per la classe maschile di un liceo francese in gita scolastica, con le loro scarpe di tela alte, magliette colorate e borse a tracolla. poi mi sono resa conto che le scuole sono finite da un pezzo. mentre percorrevo una passerella ideale in mezzo a tanto ben di Dio avrei voluto inciampare in uno di quei ciottoli insidiosi con cui hanno tappezzato le vie più fighette e cadere in braccio ad un biondino con cui ho scambiato uno sguardo veloce veloce. ma sono rimasta in piedi e ho continuato la mia camminata.


dimentico troppo spesso che milano è la città della moda.


dimentico troppo spesso di passare dal retro dello showroom di armani in via fiori chiari.


 

lunedì 19 giugno 2006

che poi ieri ci siamo riparati dai cinque minuti di goccioloni di pioggia sotto un tavolo da ping pong sulla spiaggia, mentre mangiavamo un gustoso maxicono all'amarena. intanto le bici si prendevano l'acqua e le guardavo da lontano. che fa tanto pubblicità del gelato di quelle che facevano una volta, quando avevo 10-13 anni e mi mettevo a sognare ad occhi aperti di incontrare il ragazzo con gli occhi azzurri sulla terrazza sopra al mare che mi porgeva un cornetto ricoperto di granella e cioccolato. non le fanno più le pubblicità di una volta.

se ci penso rabbrividisco ancora... oddiooo che schifooo. stasera ho trovato uno scarafaggio grosso così nei miei capelli. che schifoooo. si era intrufolato mentre andavo a piedi verso il barettino. i miei amici devono avermi presa per una spiritata quando mi sono messa a strillare e ad agitare la testa gridando: toglietemeloooooo ho qualcosa nei capelliiiii. che schifo. puah.


oggi, scarafaggi a parte, primo bagnetto della stagione al lago, dalla mia spiaggia preferita. quanto adoro il lago. e in bici da abbadia a varenna andata e ritorno.


 

venerdì 16 giugno 2006

ma quanto è buono il liuk

serata un po' così. sono finita tra i grilli con la bici. ho anche rimesso il grassino alla catena, cavoli com'è silenziosa ora! non pensavo che servisse a quello. evidentemente ne aveva bisogno, dopo una decina d'anni di utilizzo senza nessun tipo di manutenzione se non un paio di gonfiate alle ruote.


stanotte ho sognato che salivo su un aereo per l'america. la destinazione precisa non la conoscevo anche se pensavo di averne preso uno per san diego. a bordo delle hostess sui 15 anni si avvicinavano e mi appiccicavano strisce di nastro adesivo sulle braccia come per farmi la ceretta. alla fine scoprivo che l'aereo se ne andava ad atlanta in georgia. e io come facevo ad arrivare dove dovevo arrivare da lì? non penso che lo saprò mai.


ad ogni modo, si sappia che quando avrò una casa mia tutta per me comprerò lo stretto necessario. perchè avere tre o quattro servizi da caffè? giusto per il gusto di riempire una o due vetrinette che poi eh no bisogna svuotarle e pulirle perchè sai quanta polvere ci si ferma dentro durante l'anno? che tanto si risporcano di nuovo anche senza usarle. 


quanto odio le Grandi Pulizie.

lunedì 12 giugno 2006

ricordarsi di guardare il mondo dall'interno di una bottiglia d'acqua con le bollicine

mercoledì 7 giugno 2006


c'è questa foto che mi piace particolarmente. tecnicamente non è uscita alla meraviglia ma ero senza cavalletto e non ho voluto ritoccarla con photoshop, però il soggetto mi fa rabbrividire. anche un po' i colori. anche un po' le luci. nella foto non si vede il lampione arancione che illumina le foglie, ma è più presente il lampione che non l'albero mosso dal vento non vi pare?


giornata riflessiva oggi. tornando con il trenino stasera, a metà strada tra un'acquazzone e il sole. con i condomini che diventano palazzine che diventano villette che diventano prati. notavo che dal treno non si vede mai la gente che popola quegli spazi. o meglio, sono sporadiche macchiette che animano scene perlopiù deserte, quasi irreali nella loro immobilità. una donnina affacciata al balcone alle prese con scopa e paletta. il nonno con il bambino che fa ciaociao al treno. pendolari che scendono con la stanchezza a tracolla, insieme a borse, borsine, sacche, zainetti, sacchetti, ombrelli. macchine parcheggiate sotto casa, come se fossero ferme da decenni nello stesso posto. gran brutta cosa, fare la pendolare. soprattutto quando cactus tree ti prende di sorpresa tra le altre canzoni che iniziano per c e ti vien voglia di piangere.

lunedì 5 giugno 2006

quanDo il cielo è fatto di pennellate

succede che mentre si cerca di catturare queste pennellate qualcuno ti prenda per una signorina di quelle che aspettano l'autobus tutto il giorno sotto il sole cocente dove non c'è nemmeno il cartello della fermata e tu chiedi alla tua mamma: mamma mamma ma cosa fa lì quella signorina seduta? chi sta aspettando?


non mi pareva di essere vestita in modo molto provocante. avevo la tuta e la felpa con il cappuccio, la bici di fianco a me e una macchina fotografica. e non ero neanche su una di quelle strade piene di signorine. eppure si avvicina un tizio di colore, su un motorino, che chiede: "quanDo vuoi?" con un esplicito segno fatto con la mano.


quanDo?? facciamo finta di non aver sentito carino.




sabato 3 giugno 2006

che io da sola a un matrimonio non avevo mai cantato e ora posso dire di aver fatto pure questo nella vita. caspiterina come mi batteva forte il cuore però ce l'ho fatta. e ho pure guadagnato 75 euro. voglio entrare nel business dei matrimoni. forse devo ampliare un po' il mio repertorio.