sabato 2 aprile 2005

I sogni della Ila - 1

E' risaputo che la Ila fa spesso sogni molto strani e incasinati, e soprattutto se li ricorda tutti al mattino, una volta sveglia.
Ora, non so se fosse dovuto alla pizza da 70 cm di diametro mangiata ieri sera con gli amici, ma stanotte la nostra cara fanciulla ha scatenato la sua fantasia in un piacevole episodio che l'ha profondamente segnata, al punto di pensare, al suo risveglio, che si trattasse di un fatto realmente accaduto.
In poche parole è successo che nel suo paesino (dove non capita mai niente), alla Ila venisse fatta una visita molto molto particolare, al punto da indurla ad una frettolosa fuga sulla cima di una collina.
Vi chiederete: cosa mai avrà potuto scatenare un inseguimento notturno della Ila da parte dell'intero paese?? Il mistero sarà presto svelato...
Nella tarda serata il leader della più famosa band irlandese mai esistita (per il quale la Ila prova da anni una certa ammirazione e un'attrazione purtroppo non ricambiata, essendo questi felicemente sposato) si trovava infatti dalle parti del lago di Como, e non sapendo come trascorrere il tempo aveva deciso di andare a trovare la Ila nel suo paesello, dato che era da parecchio tempo che non si incontravano più in simili circostanze oniriche.
Sfortunatamente la nostra cara ragazza aveva pensato bene di portarlo fuori nel bar più affollato del paese, per un drink analcolico, ma non si era resa conto del grave errore che commetteva con un gesto così efferato: le pulzelle del villaggio (che sono alla perenne ricerca del maschio) non avevano potuto fare a meno di notare la prestanza fisica del misterioso accompagnatore, e non appena la prima si era messa ad urlare: "è luiiiiiii!!! è BONOOOOOOO!!!" uno sciame di ragazzette in trepidazione si era mobilitato per cercare di raggiungere il malcapitato e la loro compaesana, che nel frattempo si erano dati ad una roccambolesca fuga.


 

azz..



Corrì di qui, corrì di là, alla Ila spiaceva perdere l'occasione di mostrare al caro ospite le bellezze paesaggistiche del suo luogo natio, e prendendo due piccioni con una fava aveva deciso di imboccare la strada sulla collina che conduce alla statua del gigante, dalla quale si gode un meraviglioso panorama della Brianza e dove era certa di trovare un po' di tranquillità (non si sa mai che... vabbè, lo dicevo così per dire!).
Non l'avesse mai fatto!
Da pochi giorni, infatti, l'ameno loco si era trasformato in una meta turistica molto frequentata soprattutto in orari notturni, con giostre caroselli e bancarelle di zucchero filato. La scalinata che conduce alla statua era in disuso, e l'unico accesso percorribile era tramite uno strano ascensore per prendere il quale bisognava pagare un biglietto costosissimo.
"Per tutti i numi!" - si era messa a sbraitare la Ila - "Com'è possibile che una zona di alto interesse culturale ed ambientale sia diventata luogo privato, al quale si può solo accedere tramite ascensore previo pagamento di lauto biglietto??"
E mentre inorridiva per questo scempio, l'accompagnatore misterioso usciva di scena...



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