sabato 31 dicembre 2005

attenzione: post nostalgico e malinconico (del resto se guardate l'ora e la data potete intuire il perchè)

Fuori nevica e io sono a casa con uno di quei pesi sullo stomaco che a volte fanno star bene ma altre volte ti fanno sentire un po' uno schifo.


Fuori nevica, proprio come un ultimo dell'anno di qualche anno fa, quando avevo giocato poche volte al gioco del brindisi a mezzanotte e dello stare alzati un po' più a lungo del solito. Avevo 16 anni, o forse li stavo per compiere, ed ero di ritorno da una di quelle vacanzine con l'oratorio sulle piste da sci, trascorse tra il Natale e l'ultimo dell'anno con gli amici di sempre e con qualche nuovo amico, con l'entusiasmo di chi passa qualche giorno lontano dai genitori e fa mattina con sogni di rock n' roll, inciuci da teenager e battaglie a palle di neve nel buio della notte. Tre giorni stupendi in una sconosciuta località di una sconosciuta valle bergamasca, in un albergo che era più che altro un casermone ma che ormai era come una seconda casa per il mio gruppettino, con il prete che faceva la ronda la notte per controllare che ciascuno dormisse nelle proprie stanze e che non ci si mettesse a strimpellare la chitarra alle quattro del mattino.


Andavano di moda soprattutto gli accordi sporchi dell'unplugged dei nirvana, i cui testi avevo praticamente imparato a memoria da una cassettina duplicata da un'altra cassettina duplicata che ormai, per tutte le volte che l'avevo riavvolta per imparare bene quel passaggio, quel cambio di accordo, si era parecchio rovinata, ma ce l'ho ancora con la copertina che avevo disegnato personalmente.


Alcune canzoni me le aveva insegnate Massi, amico del mare di alcuni amici di sempre, i quali avevano pensato bene di estendere l'invito della vacanzina anche a lui e a Roby. Due nuovi ragazzi. Tatàà! Io mi ero subito innamorata di Massi, mentre Anna si era presa Roby, e si erano così stretti i rapporti tra la Padania e l'Etruria. Naturalmente durante i giorni in montagna ci eravamo studiati e pizzicati, e con immensa gioia i due toscani avevano deciso di fermarsi a fare anche il capodanno insieme a noi, nel salone dell'oratorio del mio paesino, dato che le strade erano brutte e nevicava e c'erano due fanciulle votate allo struggimento di una relazione a distanza che si preannunciava strappalacrime ancor prima di iniziare.


Tutto si era imbiancato, persino i rumori dei botti erano attutiti, le luci dei lampioni si riflettevano arancioni sulle strade deserte e bastava così poco come lo scricchiolio dei passi sulla neve fresca o un fiocco caduto direttamente nella bocca spalancata per sorridere e gridare al mondo quanto si è vivi. Mi sembra di respirare ancora quell'aria di silenzio, di magia, di batuffoli gelati che si posano dolcemente su cappellini di lana colorati, su ciocche di capelli arricciati.


Stasera è tutto così diverso e così uguale.

venerdì 30 dicembre 2005

io vi avviso sto scrivendo con febbre in aumento per ora a 37.9 e se scappo è perchè mi sono rifugiata in bagno. ihihih che bella immagine romantica ma cosa ci vuoi fare? mi ammalo proprio sempre nel momento giusto, ad esempio ieri sera in montagna che non potevo nemmeno tornare a casa e farmi tutte quelle curve in macchina così ho dovuto posticipare il rientro a stamattina. trallallero tralllallà.


sto bevendo tisane su tisane ma la febbre mi fa venir sete e guai a ingurgitare qualcosa in più delle fette biscottate secche che in questi momenti hanno un loro perchè se devo proprio essere sincera.


vabbè concludiamo l'anno in bellezza :) tutti fanno bilanci io è meglio che non li faccia perchè per quest'anno sono un po' disastrosi e sono arrabbiata un po' con me stessa e un po' con il mondo. punto fine.


domani pensatemi a mezzanotte nel mio lettino a dormire. non che mi dispiaccia perdermi l'occasione di festeggiare questa magnifica festa che ogni anno è un'angoscia per me.


oddio che malditesta sto per scoppiare. ciao carini faccio un pisolino.

mercoledì 28 dicembre 2005

però io vi devo raccontare di un certo sogno che ho fatto stanotte che se ci penso ma se ci penso impazzisco.


sono in una mensa/bar/biblioteca seduta con il mio pc a fare ricerche su belloni, il solito pittore della tesi che ormai me lo porterò dietro per tutta la vita, e ho appena scoperto una cosa interessantissima (tipo un'attribuzione di un quadro molto importante che rivoluziona l'interpretazione di molti documenti o robe del genere) quando vedo un tizio che si avvicina e si mette proprio lì al mio tavolo , di fianco a me, a mangiarsi un piatto di qualche strano cibo poco definito e anche poco appetitoso.


ILAAAA! ma quello è BONO!!! dopo averlo detto a me stessa giro la testolina e lo chiamo e lui si gira e sì è proprio lui!!! ha un giubbino di pelle bianco rosso e verde ma più che rosso è arancione proprio come la bandiera dell'irlanda e ha i capelli neri corvino con un taglio molto inizio anni '90 - non chiedetemi come sia, mi è venuta così la definizione - che non gli rende giustizia. ma è proprio lui, e si è seduto proprio vicino a me!!! ha pure un paio di occhiali da mosca di quelli suoi inconfondibili.


la situazione si chiarisce all'istante. è venuto a promuovere il nuovo disco alla libreria feltrinelli (o ricordi o qualcosa del genere) e allora ci sono migliaia di ragazzi in coda che sono stati chiamati a fare il pubblico dell'evento. naturalmente io non ne so un bel niente. tutti hanno fatto domanda da mesi e hanno i loro pass, ma io baciata dalla fortuna ne trovo uno per terra che è un pass di quelli di lusso che ti danno accesso per prima e alle aree supervips. così mi metto in questa coda interminabile di gente con questo pass che non è mio ma tanto c'è un codice a barre e quindi il nome non importa. e così mi metto in coda in coda in coda non passa più. però io nel frattempo sono tutta feliciona perchè a differenza di questi poveracci che sono in coda e vedranno Bono di striscio io ho avuto la possibilità di stare con lui solo io e lui  e di parlargli e di chiedergli tante cose.


però peccato che poi mi abbiano svegliato uffi. chissà cosa sarebbe successo..

la michy mi ha dato un programmino delizioso per fare le grandi pulizie di primavera sul mio pc. ho liberato più di 3 giga di spazio!! evviva!!! quasi quasi riprendo a scaricare musica. :P


(avete presente come quando riordini la scrivania ed è tutta libera e pulita e prometti a te stessa che no, non la incasinerai mai più, la terrai costantemente in ordine senza accumularci sopra schifezze e cose inutili?? ecco, ho fatto la stessa promessa al mio caro portatile. vediamo quanto dura - volete dare un'occhiata alla situazione della mia scrivania??).

domenica 25 dicembre 2005

l'ora del tè.

quest'anno mio fratello ha vinto la palma del regalo più preferitissimo della ila, con questo incredibile appoggia-bustine-del-tè-ancora-sgocciolanti-anti-macchia-sulla-scrivania a forma di teiera, in simpatica plastica colorata, con decorazione a fragoline di bosco su fondo floreale.


io ADORO il mio fratellino e il suo regalo.


 


 


 

sabato 24 dicembre 2005


Che ci crediate o meno, possa il vostro Natale essere colmo della luce che ha portato nel mondo questo piccolo Bambino.


Un abbraccio e un augurio sincero.

giovedì 22 dicembre 2005

solstizio e altro

ormai mancano pochi giorni al natale e io dovrei finire di fare il presepe che ho piantato a metà da stamattina ma credo che ci sia una cosa ben più urgente tipo un post su questo weekend che tra poco arriva il prossimo ed è natale e io sono l'unica che non ha scritto ancora niente. ecco la faccenda si complica perchè non vorrei scrivere quello che altri hanno già scritto magistralmente e con quel tanto di ironia che fa commuovere.


allora farò una cosa pallosissima e lunghissima così tutti mi diranno che l'hanno letta ed era bellissima ma in realtà si sono fermati alla quinta riga.


in principio era siena. il principio era il 2000. ed era il primo raduno per tutti quanti. anzi era ancora prima il vero principio. non mi ricordo quando ho iniziato a postare sul NG. eravamo piccini picciò, anche se allora non ci sembrava di essere così piccini picciò e ci sembrava che la tecnologia fosse supertecnologica, ovvero che con un modem 56k si potessero fare cose strabilianti come scaricare su guardafuori espresso (era Krapp che lo chiamava così?) un sacco di messaggini - alcuni stupidi e brevi altri a livello di trattato specialistico - su quei quattro ragazzoni irlandesi che erano pure loro un po' più piccini e magari un po' più magri di adesso. c'era un sacco di bella gente che non conoscevo se non per il nickname che aveva scelto, ma che incontravo ogni sera, dopo le 6.30, quando scattava la tariffa ridotta delle urbane telecom per cui potevo finalmente connettermi alla rete e scaricare quelle poche decine di kb nelle quali si materializzavano tutte queste belle personcine.


era un appuntamento fisso, io ci perdevo un sacco di tempo a stare dietro a tutti quei discorsi che arrivavano a toccare temi più grandi di me e mi facevano girare le rotelline del cervello oltre che i polpastrelli delle dita.


quando alcuni di noi si sono visti in carne ed ossa per la prima volta, in un weekend di marzo non troppo caldo e non troppo freddo, è stato fantastrabiliastico. oltre alla sottoscritta, c'erano manu, gilthas, gerry, matters, mofo, brù, nico, ricky e krapp (e antobel che se n'era andato, e debbie che doveva ancora arrivare). ok, matters l'avevo già conosciuto il capodanno prima, a venezia, ma gli altri erano tutti inediti eppure così familiari! guardate come erano carini! ho messo pure la foto in bianco e nero così sembra ancora più vecchia! (facciamoci del male)



gli impegni, lo studio, la pigrizia maledetta pigrizia hanno fatto sì che poi io saltassi tutti quanti gli altri raduni accipicchiolina che stupida la Ila certe volte. non sa cosa si è persa. ci è voluto un megaconcertone superbellissimissimo per mettermi la pulce nell'orecchio che diceva pressapoco così: ma allora quand'è che ti decidi a rivedere queste persone e altre ancora che non hai mai visto??


e fu così che cinque anni dopo il primo e unico raduno, la sottoscritta tornò sui colli di siena e un po' viene il magone a pensare che sono cinque anni più vecchia e che certe persone non le ho più viste per cinque anni e certe addirittura non le avevo mai viste e ho dovuto aspettare fino ad ora. ma c'è un MA. ora ho il cuore un po' più pieno di risate volti suoni abbracci sorrisi.  fu così che krapp le chiese di cantare in un giorno di pioggia in un giorno di pioggia, sì l'ho scritto due volte apposta, e io ero timida timida ma poi chissà com'è non mi sono più staccata dalla chitarra per due giorni nonostante l'acuto dolore ai polpastrelli. e canta e canta e canta ma com'è bello cantare tutti insieme e ridere ridere ridere. e mangiare la pasta al ragù della mamma di ricky, e le lasagne, e fare la catena di montaggio con il tacchino le salsicce le patate il sughino.


e grazie ago, alessio, andrea, annalisa, annina, bonus, brù, cora, enrica, ermanno, gabriele, gaia, gilthas, giulia, gerrykrapp, lele, marco, matters, michel, michy, ricky e tupy.


e questa è la notte più lunga dell'anno. da domani il sole riprenderà a scaldare sempre più.

martedì 20 dicembre 2005

sono in vena di linki, quindi ecco qui altre foto by inve e annina e qui il video esilarante girato da michy, da mostrare al mondo, perchè quest'uomo non può passare inosservato ed è bene che anche i non newsgruppari che leggono le mie scemate sappiano che si può cantare Please in italiano.

fotine

mentre attraverso una fase di blocco creativo ( = non ho ancora scritto per bene del favoloso weekend) potreste andare a gustarvi qualche foto qui, nello spazio gentilmente messo a disposizione da michy :) le sto caricando un po' alla volta, quindi tornate perchè ne troverete altre nuove :) un bacio

lunedì 19 dicembre 2005

io vi amo tutti quanti niusgruppari dei miei stivali!


come ho fatto a saltare tutti i raduni precedenti (a parte il primo)?? sgridatemi sgridatemi sgridatemi.


ho attacchi di risate isterico-nostalgiche ogni tre minuti. è grave?

sabato 17 dicembre 2005

venerdì 16 dicembre 2005

mercoledì 14 dicembre 2005

vabbè sì ho il cervello sbrodolato ma dopo un pomeriggio trascorso a scrivere il tema per l'ammissione al dottorato non ci si può aspettare molto. io però si aspetto, aspetto domani pomeriggio quando mi diranno quanto mi devo vergognare per le baggianate che ho scritto, tipo che devo starmene al di fuori dell'ambiente storico artistico per uno o dieci anni almeno. questo tema si autodistruggerà. speriamo che non rimanga traccia ai posteri, altrimenti potrei rimetterci la mia reputazione di laureata. vabbè. no, non è andata così male però ho paura di aver scritto una serie lunga lunga di banalità. verrò etichettata come una banalista, sempre meglio che ignorante. o forse no?


del resto non mi sono ammazzata di studio studio studio ultimamente cioè ho studiato però ieri ero in giro bell'allegra per milano a fare il colloquio più inquietante della mia vita. sono stata convocata presso questa casa editrice misteriosa alla quale avevo mandato uno degli oltre centocinquanta curriculum che ho spedito da quando sono disoccupata. naturalmente non mi ricordavo neanche più chi fosse, ma questo non importa. la cosa mi è subito puzzata perchè quando mi avevano convocato telefonicamente non avevano accennato a nessun tipo di lavoro in particolare, solo di presentarmi il giorno dopo alle 4.30 nella sede vicino a montenapoleone a milano. e io ci sono andata tutta bella infighettata, e mi riceve questa strana tizia che mi guarda con fare indagatore e comincia a farmi le domande più insistenti e strane che abbia mai sentito. più che un colloquio mi è sembrata una seduta di psicanalisi, alla quale peraltro non mi sono mai sottoposta in vita mia, però insomma la sensazione era quella. la tizia mi chiedeva: come mai ha studiato storia dell'arte? io le rispondevo e lei mi diceva "sicuramente no, c'è un altro motivo" allora le sparavo un altro motivo e lei "no, non è vero, è per un altro motivo". sembrava il gioco di fuochino fuocherello fuoco. poi mi chiede "ma lei qui cosa vuole fare?" ora signora o dottoressa o come cavolo si chiama che non si è nemmeno presentata (altra cosa losca) mi avete chiamato voi senza dirmi nulla non ho idea di quale figura abbiate bisogno "ma lei vedo che ha studiato e basta con questa tesi su belloni, ci ha perso fin troppo tempo, perchè non ha fatto una tesi su segantini?" sì perchè non su picasso o ancora meglio su monet che non ci ha mai scritto niente nessuno su quei due, ma che ideona, caspita aspetti un attimo che adesso annullo la mia laurea e seguo il suo suggerimento. e comunque grazie per aver accusato di inutilità il mio lavoro di un anno. questa comunque è solo una piccola parte della tortura a cui mi ha sottoposto, con questa serie infinita di domande insistenti sulla mia vita e sui perchè e per come. ora, io capisco che cerchiate gente motivata ma non si può arrabbiare se le dico che non ho idea di quale sia il compito esatto di un editore d'arte perchè sa, molto umilmente, sono uscita dall'università da qualche mese e lì non l'ho imparato guarda un po'. eppure gliel'ho detto più e più volte che ho una preparazione teorica e non pratica. e certo che l'impaginazione di un catalogo è importante ma non concordo esattamente con la sua affermazione secondo la quale "sono tutti capaci di scrivere un saggetto da mettere in prima pagina al libro". o meglio, sono più che convinta che tutti siano capaci di pescare un migliaio di parole a caso dal vocabolario, copiarle e incollarle sulla prima pagina. poi però sa com'è sono stata abituata a dare un senso e anche non troppo banale, non troppo approssimativo, piuttosto scientifico a quanto scrivo (fatta eccezione per questo blog naturalmente).


ad ogni modo. questo interminabile colloquio in cui proprio questa tizia non mi lasciava stare a un certo punto è terminato con tre proposte di lavoro diverse: redattore per la casa editrice, collaboratore per il museo, o ambasciatore dell'arte (ovvero detto in soldoni rappresentante di quadri). bene. interessanti soprattutto le prime due. allora la tizia cosa mi fa? mi fissa un altro colloquio con il grande capo, aspetti che vado a chiamarlo.. poi passa il grande capo il quale mi dice "interessante il suo curriculum, ora però sono impegnato, non potrebbe venire domenica nella sede staccata della casa editrice? (che è un hotel di lusso e sede di una fondazione culturale). io lo guardo strano come per dire: domenica??? e la tizia mi fa "bè no allora facciamo sabato, va bene?" io vedo andare in frantumi il weekend senese che attendo ocn ansia da molti mesi, ma mi dico "e poi se mi offrono un bel lavoro? lo butto via per un raduno niusgrupparo?" così accetto e la tizia, con aria sadica mi dice "allora venga alle 8.30. le va bene vero?" io faccio un'espressione molto strana ma accetto. machiccazzzo fa colloqui alle 8.30 del sabato mattina o alla domenica??


mi segna il nome del grande capo su un foglio e... guardate chi era il tizio in questione...


 


 

martedì 13 dicembre 2005

i saw a new born baby

neanche a farlo apposta parlavo proprio ieri di genealogia. da oggi c'è un patato in più!! è nato stefano, figlio di un altro cugino (che non rientra tra quelli citati ieri, perchè è da parte della mami). chissà com'è caruccio!! bello bello quando nasce un bambino!! è una festa. è un po' come il natale. il mondo ha un bimbo in più e dobbiamo essere più contenti!! speriamo che si trovi bene! avanti avanti entra pure toc toc chi è sono stefano ciao patato benvenuto!!


e mi viene in mente una irish blessing che ho già riportato qui, che finisce così:


possa Dio tenerti nel palmo della sua mano

domenica 11 dicembre 2005

un po' di genealogia

che domenica pressochè inutile. credo che scriverò presto la lettera a gesù bambino perchè ho una lista piuttosto corposa di desideri impellenti che se vado avanti così... vabbè lasciamo perdere...


intanto ieri sera cena di "natale" (sì lo so è un po' in anticipo) con i parenti vari da parte del papà. siamo in metà di mille. il più grande dei fratelli, che è mio papà, ha una femmina e un maschio. il secondogenito ha un maschio e una femmina. la terza ha una femmina e un maschio. la quarta ha un maschio e una femmina e il quinto una femmina, un maschio e.. un altro maschio! ha sballato tutto ma sai che noia altrimenti...


la famiglia naturalmente si sta allargando perchè mia cugina è sposata e ha TRE bambine fatte a raffica, una più bionda dell'altra, di tre, due e un anno. che patate! poi un altro mio cugino è sposato pure lui. poi un altro ha la morosa. poi un'altra ha il moroso. poi un'altra si è appena mollata. poi la sottoscritta idem. poi gli altri sono piccoli. si fa per dire. 


comunque c'era un allegro casino. con lo zio che abita in montagna che porta la grappa e fa i brindisi ogni due minuti. con la più grande delle tre patate che si arrampica sul pianoforte a mezzacoda e canta e suona a squarciagola, e pretende di servire la macedonia con il mestolo a tutti quanti. con il micino trovatello che è stato allattato dal cane e pertanto si crede un cane. con il cugino che racconta le barzellette sconce per sottolineare l'atmosfera sacra del natale.


molto meglio di casa vianello.

venerdì 9 dicembre 2005

camexp

già che ci sono e non riesco a combinare altro, eccovi alcuni esperimenti di ieri pomeriggio.





 

oggi non riesco a combinare un bel niente. uffi.

mercoledì 7 dicembre 2005

Rieccomi, un po' più hostess di prima.


Che dirvi? L'esperienza è stata interessante, a tratti divertente, per altri versi massacrante. Finalmente ho potuto abbandonare quell'odioso tailleur nero corredato con camicetta bianca e scarpine ormai famose e temute dalle formiche. Ieri è stata la giornata più divertente: consegna dei lotti venduti a quelli che li avevano acquistati. Tradotto sarebbe: un sacco di polvere respirata tra specchiere dorate, tappeti vecchi di duecento anni, bottiglie in vetro inciso, divani imbottiti, paioli di rame, statuine in porcellana, brocche, lampadari di cristallo e altri oggetti di vario genere.


Non ho neanche rotto una statuina. E per fortuna, dato che hanno battuto una venditrice di bigiotteria alta 15 cm in porcellana di capodimonte a ben 60.000 euro. E una donnina con in mano un busto di marmo a 95.000 euro. Se penso a tutte le volte che le ho maneggiate, prendendole dalla vetrina, appoggiandole sul tavolo per darle ai clienti, mi viene un colpo... Per non parlare delle ciotole, teiere, tazzine, caffettiere, piattini. Ma c'è gente malata che le vuole! Ci potrei scrivere un libro. Riporterò qualche chicca ogni tanto, un po' alla volta.


Ora volevo precisare che sono ancora viva :)

sabato 3 dicembre 2005

ho per le mani porcellane del '700 da 20.000 euro l'una. sto in piedi 10 ore al giorno senza mai sedermi, con quelle simpatiche scarpine che avete visto. non ho nemmeno la forza di aprire il pc. infatti sto scrivendo con la telepatia.


a presto carini. risorgerò.