Ok mentre la pioggia batte contro la tapparella abbassata e l'aria si rinfresca e suona e profuma di pulito io me ne sto qui ad aspettare di non perdere l'aereo per la Norvegia.
Tranquilli dovrei partire solo tra una settimana e farò una breve puntata a Londra, giusto perchè almeno spendo un po' di meno per il biglietto che altrimenti costerebbe una botta di soldi. Non è ancora detto che le date siano definitive...
Una finestra è chiusa per non fare entrare la pioggia, l'altra finestra è aperta per cliccare e digitare ed assicurarmi un volo per il Nord.
Devo solo comprare una guida. Devo pensare a qualche maglione. E poi rivedrò Eirik, Marie, Amund, Guro, Markus e tanti altri. Penso a loro e mi viene in mente TISSE, la pipì. Una storia troppo lunga e troppo divertente per essere concentrata in poche parole. Basti solo "tisse". Spero che il mio vocabolario norvegese si ampli un pochino dopo il viaggio...
Ho troppe cose a cui pensare.
Da quando sono disoccupata ho talmente tante cose a cui pensare.
Ed è incredibilmente bello...
Lucian Freud. Lo sento così vicino. ripercorro le pennellate, mi imbatto nei grumi nei solchi delle spatole seguo i volumi le carni le pieghe le ossa. La bellezza della materia. Sento l'odore dell'olio di lino.
La sabbia. E l'acqua salata. E un leggero velo di bronzo sulla mia pelle. E il caldo, la sete. Tante conchiglie. La motonave. Lo sciopero.
Ridere ridere ridere. E camminare tanto. Da una parte all'altra della città. Dalla stazione ai Giardini, da Santa Margherita alla Piazza. E parlare parlare abbracciare baciare sentire.
Luci fuochi barche lampadine colorate fili angurie.
Sonno
Vai in Norvegia?e poi? Dublino? me la molli così? no non puoi ehhhhhhhhhhhhhhhhhh
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