Naturalmente stanotte la Ila si è sognata il suo colloquio e l'ipotetico ambiente della galleria d'arte.
Per dirla in breve, una GABBIA DI MATTI.
La gallerista, una trentacinquenne in carriera con studi di architettura alle spalle, molto amichevole e cool, era attorniata da una serie di strani personaggi derivati da una contaminazione di persone reali (che comunque non hanno niente a che fare con la galleria) e inventate. Un gruppo di persone molto affiatate, giovani, un po' alternative-chic, tutti architetti o designer.
Un tizio di cui mi ero innamorata all'istante - tipo dandy del XXI secolo - viso a metà strada tra quello di Mick Jagger e Beck, doveva essere il braccio destro della gallerista, e mi ha dato subito l'impressione di volermi parte del gruppo. Viveva nella galleria, aveva una stanza per sè con lettone gigante, lenzuola colorate stropicciate, cd ammucchiati in terra, rotoli di tavole un po' ovunque. Mi mandava una mail con una serie di simboli senza senso tipo xx§§§---§§??ààààà### che nascondevano parti di parole, il cui succo era: peccato che tu sia un po' debole a livello di conoscenze da segretaria, ma con l'inglese e la storia dell'arte sei messa bene, quindi hai buone probabilità di ottenere il lavoro.
Un'altra ragazza, stagista, forse la mia stessa età, cercava subito di instaurare un bel rapporto con me. Prima della fine del sogno si era già affezionata all'ipotetica futura collega.
C'era da preparare una vernice, così erano tutti indaffarati nella preparazione degli ultimi esecutivi (??), e pensavo di togliere il disturbo e aspettare a casa una risposta.
Il sogno si chiudeva con la Ila che cercava la macchina dove l'aveva parcheggiata la sera prima, ma la macchina era sparita. Forse rimossa dal carro attrezzi per non aver pagato il ticket.
The end.
In bocca al lupo Ila! andrà bene...anche senza neve!!!
RispondiEliminacavolo, brava che ti ricordi cosi' bene i sogni!!
RispondiEliminabyabye
Ro'